Strategie energetiche per il futuro

In attesa di scrivere sul mio blog una nuova serie di articoli aggiornati sulle strategie energetiche, cosa che richiede un certo tempo, e visto l’interesse per l’argomento, propongo su questo blog (anche se un po’ “off-topic”) una presentazione che ho effettuato nell’ambito di un convegno sulle energie presso la sede romana del Parlamento Europeo.

La fusione nucleare è la più promettente risorsa energetica, pulita e praticamente inesauribile, disponibile per il prossimo futuro. Si tratta della fonte energetica che alimenta le stelle.
Le ricerche sulla possibilità di realizzare praticamente la fusione controllata e sulle tecnologie necessarie è iniziata negli anni 60 del secolo scorso ed è proseguita lentamente fino ai nostri giorni a causa dei finanziamenti insufficienti e di grandi interessi con diversi obiettivi. Gli attuali piani di sviluppo, a cui partecipano la Comunità Europea, gli USA, la Russia, la Cina, il Giappone e l’India, prevedono tempi molto lunghi. Per risolvere il problema energetico attuale e superare il progressivo esaurimento delle scorte di combustibili fossili e i problemi che pone il nucleare da fissione (uranio) è necessario incrementare gli investimenti sui progetti per la realizzazione delle centrali a fusione per accelerarne il più possibile la realizzazione. L’Italia non disponendo di fonti energetiche fossili, né di uranio e di centrali nucleari, è uno dei paesi con il maggior interesse a promuovere questa importante realizzazione.
Come disse il fisico russo Artsimovich, uno degli iniziatori di questa ricerca, “La fusione ci sarà quando la società ne avrà bisogno”.
Noi ne abbiamo bisogno ora.

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0 commenti su “Strategie energetiche per il futuro”

  1. ieri, dopo il tuo altro topic, ho discusso con un mio amico fisico e di seguito fatte alcune richerche, addivenendo ad un articolo abbastanza chiaro anche per non fisici su wikipedia

    http://it.wikipedia.org/wiki/DEMO

    che sarebbe appunto il passaggio successivo di ITER, ossia un progetto per produrre energia, producendo anche il trizio

    a quanto pare, tale studi non sono ancora conclusi, purtroppo.

    speriamo che ora che la Germania si troverà a cambiare quasi 10 centrali nucleari (a fissione) si trovi ad investire in questa nuova tecnologia (a fusione).

      1. Cristian, certamente realizzare centrali a fusione non è facile, specialmente se i piani e progetti relativi sembrano fatti per mantenere in vita enti e sviluppare carriere per decenni, piuttosto che per raggiungere obiettivi concreti e realizzativi.
        Ricordiamoci sempre che la realizzazione della fissione nucleare dell’uranio per generare energia fu realizzata dall’equipe guidata da Fermi in 3 anni, dal 1939 al 1942 (progetto Manhattan) con molte meno conoscenze sulla fisica e tecnologiche di quelle di oggi. Ma lì l’obiettivo era preciso e pressante, arrivare prima dei nazisti, non c’era tempo per pianificazioni a lungo termine e per ricerche fini a se stesse. Oggi invece tutto è burocratizzato, pianificato per decenni, perchè non c’è nulla e nessuno che pone a questi ricercatori un obiettivo preciso e un limite di tempo per portare dei risultati. 40 anni fa quando iniziarono questi studi si disse che la fusione sarebbe stata l’energia del futuro “fra 40 anni”. Ebbene oggi questi 40 anni sono passati e mi si dice ancora che sarà l’energia del futuro “fra 40 anni”.
        No c’è qualcosa che non va, ci stanno prendendo in giro. La realtà è che nessuno ha interesse a sviluppare davvero questa energia: no chi ha petrolio, gas e carbone in abbondanza, no ch ha investito pesantemente nella fissione nucleare. La disponibilità di questa energia sconvolgerebbe le loro economie.
        L’Italia non ha nulla di queste cose, ma non fa nulla. I progetti finanziati dall’EFDA vanno tutti ad altri paesi senza che noi ne ricaviamo benefici in conoscenze e possibilità di lavoro, pur pagandone le relative spese. I nostri politici, di tutte le parti, credo che non siano assolutamente informati e consapevoli di tutto ciò. Eppure sarebbe nostro grandissimo interesse sviluppare questo tipo di ricerche e realizzazioni per raggiungere finalmente un’indipendenza energetica a basso costo.
        Invece inseguiamo chimere come il solare e l’eolico senza renderci conto che accanto a questo tipo di impianti sarà sempre necessario disporre di un tipo diverso di impianti per produrre l’energia che ci serve quando il sole e il vento non ci sono.
        Ciao, Francesco

  2. Interessantissimo ed utile, non sapevo che gli studi fossero così avanzati. occorrerebbe diffondere la conoscenza ma condivido il fatto che non rientra negli interessi dei potenti, visto lo scarso valore aggiunto ricavabile da combustibili così diffusi. grazie Roberto

  3. Non solo, una energia così rispettosa dell’ambiente e disponibile a qualsiasi utente spaventa il potere energetico attuale… Ecco i problemi e i limiti di tale “tecnologia”.

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