Photokina 2016 – Nikon

nikon-01-dsc00220Lo stand Nikon, piuttosto grande, accoglie i visitatori i suoi colori giallo e nero. Quest’anno però non presenta grandi notità: ci son la D3400 e le fotocamere d’azione Key Mission. Le fotocamere sono esposte su banchi differenti:D5 e D500, D3400 e altre reflex, compatte bridge e Nikon1. C’è una zona dove sono esposti tutti gli obiettivi Nikon e le novità presentate, l’AF-S 105 mm f/1,4 e gli AF-P DX 70-300 mm f/4,5-6,3 G e AF-P DX 70-300 mm f/4,5-6,3 G VR. Ci sono poi le nuove Action Camera KeyMission. Infine in una zona delimitata si potevano provare le attrezzature per la realtà virtuale.

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Lo stand era sempre piuttosto affollato, specialmente intorno al bancone delle D5 e D500 e ci sono voluti diversi tentativi per potere finalmente provare la D500.
Nikon era uno dei pochi stand a dare evidenza, con un bancone separato e in realtà poco affollato, alle compatte ed alle bridge. Erano esposte tutte le fotocamere dell’attuale catalogo, dalla piccola compatta S33 alla bridge P900, ma pochi vi prestavano attenzione forse anche perchè non erano presenti le nuove compatte e bridge “premium” con sensore da 1″ della serie DL ancora in ritardo di produzione e non attualmente disponibili.

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Insieme a queste compatte erano esposte le Nikon 1, ma tristemente erano solo presenti la J5 ed alcuni obiettivi, segno che Nikon non è più molto interessata alle mirrorless, almeno a queste. Peccato, tutto sommato sono fotocamere valide per molti aspetti.

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Mi sposto al bancone delle D5 e D500, piuttosto affollato, e riesco finalmente a mettere le mani su una D500 per provarla.

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Questa non è una novità in quanto è stata presentata molti mesi fa, ma ho avuto poche occasioni per scattarci un po’ di foto per cui cerco di provarla per quanto possibile, tenuto conto che non si può allontanarla dal bancone a cui è legata come tutte le altre fotocamere.

D500

La D500 è dotata di un nuovo sensore di formato APS (23,5×15,7 mm) con circa 21 Mpx, del nuovo elaboratore d’immagine Expeed 5, di un autofocus con 153 punti AF, uguale a quello della D5, di uno schermo orientabile con 2,359 Mpx, di una velocità di raffica  di 10 fg/s, della possibilità di ripresa video 4K e di connessione Wi-Fi. La sua sensibilità massima arriva a 1640000Iso.
La D500 si inserisce nel filone delle reflex APS pensate per la velocità sia di autofocus che di raffica, come alternativa economica alle reflex professionali top di gamma come la D5, con inoltre il vantaggio del fattore moltiplicativo che consente di aumentare di un fattore 1,5x la focale apparente degli obiettivi. In condizioni di buona luce, quando non si deve aumentare eccessivamente la sensibilità Iso, questo può essere un vantaggio rispetto all’uso di una reflex fullframe, oltre ovviamente al notevole vantaggio economico.
E’ una strada già battuta da Sony con la SLT A77 II e da Canon con la 7D II a cui Nikon ora risponde.
Le reflex APS di fascia alta ormai si sovrappongono per prezzo e dimensioni alle fullframe di fascia più bassa e l’unico motivo per giustificarne l’esistenza e promuoverne le vendite è propio quello di farne delle fotocamere veloci adatte per le foto sportive o naturalistiche di animali in libertà.
La D500 però offre qualcosa di più a livello di autofocus. I suoi 153 punti AF, di cui 99 a croce, coprono in pratica tutto il formato, consentendo di seguire un soggetto che si sposta anche lateralmente agli estremi dell’inquadratura, cosa non possibile con la D5 i cui 153 punti AF non arrivano ai bordi, oppure con le altre reflex, APS e fullframe, che hanno lo stesso problema. Solo alcune mirrorless e la nuova Sony A99 II hanno una copertura simile del formato. La D500 permette inoltre, come la D5, alcune regolazioni fini dell’autofocus come la regolazione della sensibilità del blocco del soggetto in inseguimento per impedire che un improvviso ostacolo possa far cambiare la messa a fuoco o, in alternativa, che la messa a fuoco possa passare velocemente da un soggetto ad un altro. E’ poi possibile indicare all’autofocus se il movimento del soggetto sarà regolare o irregolare e tararlo singolarmente per ciascun obiettivo usato.
Insomma è una fotocamera pensata per le foto d’azione, sportive e di animali in libertà.
Il corpo è massiccio e pesante, più o meno come la D750 fullframe.

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Lo schema dei comandi però è quello delle reflex professionali Nikon come la D810.

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Anche la presenza di un doppio alloggiamento per schede di memoria, di cui uno per le nuove e veloci XQD, indica che Nikon l’ha pensata come una fotocamera professionale.
I comandi sono tutti comodi e facilemente raggiungibili se si è abituati allo schema Nikon. Da notare che finalmente Nikon si è decisa a collocare il pulsante Iso sull’impugnatura vicino a quello di scatto e non nell’infelice posizione in basso a sinistra dello schermo scomodissima da azionare. Ancora però non ha raggiunto la comodità e l’ordine della concorrenza per la disposizione dei principali pulsanti di regolazione. Il mirino è come al solito ottimo e lo schermo è orientabile in alto e in basso, per la prima volta in una professionale Nikon.

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La D500 che ho avuto in prova aveva un obiettivo AF-S 35 mm f/1,4, eccellente e luminoso grandangolo moderato, che su questa reflex APS equivale ad un 52 mm, cioè ad un normale. La sua luminosità mi ha consentito di scattare anche a 100 Iso. Ho effettuato un po’ di scatti, tutti purtroppo solo attorno al bancone di prova, variando la sensibilità, dai 100 Iso fino al massimo di 1640000 Iso (per la precisione 1638400). In realtà la sensibilitò della D500 arriva al massimo a 51200 Iso. Quelle superiori sono le cosiddette “sensibilità estese” ricavate da Nikon, come da tutti, con un’operazione di moltiplicazione dei dati digitali raw e non come per le sensibilità inferiori aumentando l’amplificazione del segnale analogico del sensore.
Le foto salvate in raw e jpeg sono state convertite dal raw con Nikon Capture NX-D con la riduzione di rumore disattivata.

Le immagini presentano una notevole nitidezza e profondità grazie anche all’ottima qualità dell’obiettivo. Il rumore diventa appena percepibile nelle zone scure ed uniformi a 3200 Iso, ma in realtà fino a 6400 Iso non da fastidio nelle zone più illuminate e non fa perdere nitidezza. Solo da 12800 Iso disturba abbastanza la foto e a questa sensibilità e ancora di più a 25600 Iso è necessaria una sua riduzione con relativa perdita di nitidezza. I 51200 Iso forse sono ancora recuperabili per situazioni di emergenza. Oltre si può andare per divertirsi a scattare con sensibilità folli (nell’ambiente di prova tutte le foto sono risultate sovraesposte) ma in realtà servono a poco se non per far dire al marketing di avere sensibilità altissime. Forse potrebbero essere utili in ambito video.
Non ho potuto ovviamente provare le capacità di autofocus e raffica, anche ho verificato che la D500 riesce a scattare a 10 fg/s.
In conclusione per chi ha bisogno delle sue prestazioni per il tipo di foto cha scatta la D500 è un’ottima scelta e la sua concorrente più pericolosa non è un’altra reflex quanto una nuova mirrorless anch’essa presente in Photokina.

Allo stesso banco era presente anche la D5 che ho potuto vedere, ma non provare in quanto usa schede XQD di cui non disponevo.

D5

La D5 è la nuova ammiraglia professionale che a inizio anno ha sostituito la D4s. La D5 ha un sensore FX da 20,8 Mpx, un sistema autofocus con 163 punti AF di nuova generazione, una sensibilità standard da 100 a 102.400 Iso estendibile fino a 3.280.000 Iso e ripresa video 4K. L’autofocus ha le stesse possibilità di regolazione illustrate per la D500, anche se la copertura dei punti AF non si estende a tutta l’inquadratura. Puà raggiungere la velocità di raffica di 12 fg/s e di 14 fg/s a speccio alzato in live view.

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Il corpo è grande, pesante e massiccio come nella D4s e nelle altre reflex professionali di questa categoria.

Dopo di ciò mi dirigo al banco delle altre reflex fra le quali mi interessa la nuova D3400, in realtà l’unica novità di Nikon a questa Photokina oltre alle Key Mission.

D3400

La D3400, presentata ad agosto, si pone alla base delle reflex Nikon ed è molto simile al modello precedente, D3300, per dimensioni ed impostazione di base. Il sensore è sempre di formato APS con 24 Mpx, e privo di filtro antialias, come le D5500 e D72100. Questo, insieme al’elaboratore d’immagine Expeed 4 consente di una sensibilità massima di 12800 Iso, estensibile fino a 25600, e una migliore qualità d’immagine. Una caratteristica interessante è la connettività Bluetooth SnapBridge con tecnologia Bluetooth low energy (BLE) che consente una connessione continua, a basso consumo, con uno smartphone per la trasmissione istantanea delle foto e la loro condivisione. Aumenta poi la durata della batteria che ora arriva a 1200 scatti contro i precedenti 700. Infine il corpo macchina, costruito in fibra di carbonio composita, è leggermente più leggero e vicino a quello di molte mirrorless tranne che per lo spessore inevitabilmente maggiore a causa della presenza dello specchio e della distanza obbligatoria fra innesto obiettivi e sensore necessaria per mantenere la compatibilità con gli obiettivi del sistema Nikon F.
La D3400 quindi prosegue la linea delle reflex base di Nikon con pochi miglioramenti rispetto al precedente modello D3300. In realtà è solo un restyling. Rimane però il consueto schema dei comandi e menu delle Nikon base, forse adatto ai pricipianti provenienti dalle compatte, ma abbastanza scomodo per la maggior parte delle regolazioni.

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Ho effettuato un po’ di scatti con la D3400 con lo zoom 18-55 mm. Il corpo macchina è piccolo e leggero, anche se non paragonabile con quello delle mirrorless di pari livello. Il mirino buono, anche se come al solito è un po’ piccolo. L’autofocus in queste situazioni statiche risponde bene.
Le foto sono state scattate a tutte le sensibilità da 100 a 25600 Iso, come al solito salvando in raw più jpeg. Le foto raw sono state convertite in jpeg usando Capture NX-D con la riduzione di rumore disabilitata.

La nitidezza è molto buona, anche se inferire a quella della D500 a causa della differenza qualitativa dell’obiettivo.

Il rumore si comincia a vedere a 1600 Iso, ma anche a 3200 non da eccessivo fastidio e si deve tenere conto del numero di pixel più altoo della D500 che, a parità di dimensioni di visione su schermo o stampa ne attenuano un po’ gli effetti. Una riduzione del rumore invece è necessaria a 6400 Iso e ancora di più a 12800 con i 25600 Iso solo come estrema risorsa per i casi disperati.

Nel settore dedicato agli obiettivi questi erano esposti in vetrine o teche di vetro. Le novità presentate sono l’AF-S 105 mm f/1,4, medio tele di alta qualità e luminosità, e gli AF-P DX 70-300 mm f/4,5-6,3 G e AF-P DX 70-300 mm f/4,5-6,3 G VR tele economici dedicati alle reflex base e dotati del nuovo motore di messa a fuoco “passo-passo” a basso rumore, da cui la sigla AF-P, e adatti anche alle riprese video.

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Naturalmente al bancone si potevano chiederli per prova.

Infine ho dato un’occhiata alle fotocamere Key Mission, nate sulla scia del successo delle Go-Pro. Sono fotocamere per riprese d’azione, in bici, sugli sci, in acqua, su barche e surf, su droni.
Le novità sono la KeyMission 170 e la KeyMission 80, che si aggiungono alla KeyMission 360, implementando la serie di fotocamere impermeabili e ultra resistenti studiate per condividere le proprie avventure.
La KeyMission 170 è in grado di acquisire immagini di qualità e dinamici video 4K UHD grandangolari a 170°. I versatili modi di ripresa, quali Slowmotion, Superlapse e Time-lapse, consentono di creare riprese di forte impatto anche a chi utilizza per la prima volta una Action Cam.
L’ultrasottile KeyMission 80 è una fotocamera indossabile e robusta studiata per la rapida ripresa di foto e filmati ed è dotata di una seconda fotocamera da 4,9 Mpx effettivi appositamente studiata per scattare selfie con estrema facilità. La KeyMission 80 supporta l’app SnapBridge, che consente alla fotocamera di essere costantemente connessa a uno smart device e di trasferire foto in modo automatico, mentre le KeyMission 360 e KeyMission 170 supportano l’app SnapBridge 360/170.

KeyMission 170
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KeyMission 80
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KeyMission 80

La KeyMission 360 consente riprese a 360°.

KeyMission 360
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KeyMission 360
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Sono tutte molto piccole, in particolare la KeyMission 80.

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Non provo invece la realtà virtuale, mi basta quella vera!

 

 

0 commenti su “Photokina 2016 – Nikon”

  1. Quella tipologia di realtà virtuale, se ben realizzata, può essere molto utile e comoda per pilotare droni, soprattutto quando il sole disturba la visibilità anche ai migliori contrastati e luminosi schermi di ultima generazione esposti alla luce solare diretta.

    1. Claudio,
      sicuramente la realtà virtuale può essere usata per questo e per tanti altri utili motivi. La mia impressione però è che a molti interessi principalmente per i giochi. In ogni caso non avevo tempo per fare la fila e provarla.
      Ciao, Francesco

  2. Bravo Francesco, ti seguo sempre.
    Bella la D 500 ma un po pesantuccia,io ho la D3300 che come qualità di immagini è identica alla D3400, hanno aggiunto solo il bluetooth.
    Non sanno più cosa inventarsi.

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