Dopo tanto riprendo la serie dei miei articoli su come migliorare le proprie foto.
Come ho affermato agli inizi di questi articoli la fotografia è prevalentemente visione ed immaginazione e si concretizza nella capacità di vedere il risultato finale di un’immagine nella propria mente e di realizzarlo in pratica con i mezzi a disposizione.
Non è importante il mezzo, ma è importante l’idea, la fantasia e l’immaginazione, sapere cosa si vuole e pensarlo nella propria mente. La realizzazione poi è facile. Vedere ed immaginare fa diventare fotografi, poi scattare una foto è semplice.
Questo vuol dire che qualunque tipo di foto si voglia praticare e qualunque tipo di soggetto si scelga è necessario, prima di fotografare, avere un’idea del risultato che si vuole ottenere.
Ma cosa fotografare e come? Questo è il punto e la domanda a cui si deve rispondere prima di scattare.
I precedenti articoli sono: il primo è “Come migliorare le proprie foto I parte: cos’è la fotografia”, il secondo “Come migliorare le proprie foto II parte: luce e fotografia”, il terzo “Come migliorare le proprie foto III parte: composizione“, il quarto “Come migliorare le proprie foto: struttura“, il quinto “Come migliorare le proprie foto: inquadratura e semplificazione“.
Esistono tantissimi e ben noti generi di fotografia a cui ci si può dedicare: paesaggio, ritratto, reportage, foto di strada, macro, foto di viaggio, di eventi, naturalistiche, sportive e anche foto ricordo e tanti altri. Per ognuno ci si può dedicare ad un tema particolare sviluppandolo in una serie di immagini. La cosa importante è avere, in ogni caso, un’idea di quello che si vuole ottenere, concepirla prima di iniziare a fotografare e poi svilupparla. E’ inutile altrimenti scattare tante fotografie a tutto quello che ci si trova sotto gli occhi e poi, magari senza fare nessuna selezione, sottoporre parenti, amici e conoscenti alla loro visione sperando che le apprezzino e che dicano loro qualcosa, mentre si annoiano a morte, come fa qualcuno di mia conoscenza.
Perchè una foto sia apprezzata da chi la guarda, gli racconti qualcosa, gli faccia provare un’emozione, deve prima farlo a noi. Questo comporta che prima di scattare dobbiamo pensare perchè lo facciamo.
Prima di tutto dobbiamo pensare alla scelta del soggetto: questo non è importante di per se, può essere qualsiasi cosa, ma deve dirci qualcosa. Deve interessare prima di tutto a noi. Può farlo per qualsiasi motivo: forma, luce, colore, stranezza, originalità, ma deve prima di tutto interessare e dire qualcosa a chi scatta, altrimenti è difficile che possa farlo dopo a chi guarda.
Non importa che cosa sia, basta che susciti interesse e dia un’emozione. Tempo fa, ad esempio, un amico scattava foto ai grafiti murali che cospargono spesso i muri delle nostre città (e purtroppo non solo quelli!). Non inquadrava l’intero graffito, ma solo alcune parti, ma alla fine è riuscito ad ottenere delle foto che, pur non rappresentando nulla di concreto, ma solo delle forme e colori, suscitano ammirazione ed emozioni per la loro bellezza. Spesso però si usano soggetti più concreti, ma si deve sempre avere un’idea di quello che si vuole ottenere come risultato finale e ci si deve comportare di conseguenza.
Questo può essere applicato a qualsiasi foto indipendentemente dal loro genere. Anche in viaggio, quando si visitano località nuove, ci si deve comportare in questo modo. Naturalmente in questo caso è difficile sperare di effettuare riprese quali quelle effettuate da maestri della fotografia che in alcuni casi dedicano giorni, mesi ed in qualche caso anni per effettuare una ripresa conoscendo l’ambiente e aspettando le migliori condizioni di luce. Comunque non si deve scattare superficialmente, come spesso vedo fare, ma studiare un minimo la situazione e l’ambiente, cercando di esprimere il proprio modo di vederla. In molti casi, nelle località più turistiche, è difficile fare foto originali, ma spesso ci si può dedicare a fotografare le persone, gli stessi turisti ed aspetti particolari che sfuggono ai più. A Venezia ad esempio invece di fotografare il Ponte dei Sospiri ho fotografato i turisti che lo fotografavano.
Anche per gli altri generi fotografici è importante dare la propria visione di quello che si vede e non limitarsi alle foto che fanno tutti. Ciò significa spesso isolarsi dagli altri, procedere per conto proprio, cercare le ore di luce migliore, anche se è faticoso, e i momenti più adatti per scattare. Significa se necessario muoversi, girare se è possibile intorno al soggetto, andare avanti o indietro, a destra o a sinistra, anche in alto o in basso, per trovare la composizione migliore, la prospettiva più adatta e la luce più favorevole. Sembra impossibile ma questo si può fare per tutte le foto, di qualsiasi genere.
In ogni caso prima di scattare ci si deve chiedere perchè lo si fa. Per questo è opportuno seguire una serie di regole e ragionamenti.
Quando si percepisce e si vede qualcosa che potrebbe essere di interesse per scattare una foto non si deve subito farlo, a meno che non sia una situazione irripetibile e da cogliere al volo; ma anche in questo caso certe considerazioni vanno fatte, seppure inconsciamente.
Per prima cosa ci si deve chiedere cos’è che ha attirato la nostra attenzione. Questo è importante perchè sarà quanto poi dovremo mettere in evidenza nella nostra foto.
A questo punto è necessario trovare il modo di mettere in evidenza quanto ha attirato la nostra attenzione: il colore, la forma, i rapporti fra due oggetti, qualche dettaglio, l’illuminazione particolare, il movimento. Si deve comporre la foto per evidenziare al meglio quanto ci ha colpito ed abbiamo identificato, e poi semplificarla il più possibile eliminando tutto ciò che è superfluo e che potrebbe distrarre lo spettatore. Questo indipendentemente dal fatto che si sta riprendendo un paesaggio, un oggetto, una persona o un evento o qualsiasi altra cosa.
A questo punto se si è convinti di farlo si può scattare ed è la cosa più facile: si deve verificare la messa a fuoco, l’esposizione ed il bilanciamento del bianco, ma nel 90 % dei casi questo è fatto benissimo dalla macchina, qualsiasi sia il tipo che usate. Al massimo sitratta di applicare qualche veloce correzione.
In sostanza prima di scattere ci si deve chiedere perchè lo si fa e cosa si vuol rappresentare.
Oltre a tutto questo una raccomandazione importante è quella di non cercare di imitare nessuno, sopratutto i grandi maestri della fotografia. Prendere ispirazione da loro si, ma poi trovare il proprio stile, il proprio modo di vedere le cose, altrimenti si rischia solo di fare delle cattive imitazioni che non saranno mai all’altezza dell’originale.
Un modo molto efficace di imparare e migliorare è quello di scegliere un tema, può essere qualsiasi, e svilupparlo, tralasciando di fotografare quello che ne esula. Ripetendo più volte le sessioni fotografiche a tema e selezionando severamente le foto si potrà migliorare di molto la propria capacità di fotografare espimendo qualcosa e le proprie foto.