La risoluzione degli obiettivi è l’altra caratteristica che, oltre al rumore, spesso fa discutere gli appassionati di fotografia.
Tutti vorrebbero un obiettivo con la massima risoluzione possibile, ma questo si scontra con problemi notevoli di progettazione che riguardano luminosità, dimensioni, peso e costo degli obiettivi. Ogni obiettivo è un compromesso fra tutte queste caratteristiche e, a secondo di qual è quella prevalente per il progetto, si avranno obiettivi di diverse caratteristiche.
La cosa è complicata dal fatto che i sensori sono molto più sensibili all’angolazione dei raggi di luce provenienti dall’obiettivo di quanto lo fossero le pellicole. Questo fa si che obiettivi dalla resa elevata con le macchine a pellicola non siano così brillanti con le digitali.
Altro problema è quello che riguarda la misurazione della risoluzione. Con la pellicola si poteva usare lo stesso “sensore”, cioè pellicole con elevata risoluzione e contrasto, per tutte le fotocamere ed obiettivi, oggi no. Infatti a meno di misurare la risoluzione degli obiettivi con appositi banchi ottici molto costosi, come fanno pochi, la risoluzione è misurata montando gli obiettivi su una fotocamera e quindi usando il suo sensore. Obiettivi di marche divere e di formati diversi saranno quindi misurati con sensori diversi.
Questo vuol dire che le misure fatte in questo modo non possono essere relative solo all’obiettivo, ma riguarderanno la combinazione obiettivo/fotocamera e si potranno avere risultati diversi per lo stesso obiettivo montato su fotocamere diverse. Su questo influisce il numero dei pixel del sensore, ma anche il suo adattamento con quel particolare obiettivo.
Può influire anche la dimensione del sensore. Questo si vede con gli obiettivi per reflex fullframe che possono essere montati anche su reflex APS. La risoluzione e la nitidezza saranno sempre migliori sulle fullframe.
Questo si spiega perchè gli obiettivi non riproducono le differenze di contrasto fra i dettagli di una foto sempre allo stesso livello. Se si fotografa infatti una serie di linee verticali bianche e nere man mano più sottili, come quelle in figura, si vedrà che il contrasto fra bianco e nero sarà sempre più ridotto man mano che le linee diventano più sottili, cioè man mano che aumenta la frequenza spaziale, fino ad annullarsi oltre un certo valore. Quello è il limite di risoluzione di un obiettivo.
Considerando un obiettivo di elevata qualità con una MTF (Modulation Transmission Function)elevata ed un elevato limite di risoluzione, montato su una reflex fullframe e su un’APS da 24 Mpx (6000×4000 pixel)ad esempio. si può vdere quale sarà la MTF al massimo della risoluzione ottenibile dal sensore. Sul lato lungo il sensore fullframe (36×24 mm) potrebbe in teoria arrivarea 3000 linee di risoluzione corrispondenti ad 83 l/mm, ma poichè i sensori di tipo Bayer arrivano mediamente al 65 % della risoluzione nominale (vedi articolo su Bayer) consideriamo 55 l/mm. Un sensore APS (23,5×15,6 mm) potrebbe arrivare a 127 l/mm, ma consideriamone per l’effetto Bayer 83 l/mm. In figura si vede come la curva MTF sia più alta a 55 l/mm che a 83, di conseguenza la nitidezza dell’immagine sarà maggiore per una fulframe che per un’APS a parità di obiettivo e di numero di pixel.
Naturalmente gli obiettivi per APS e per i formati più piccoli sono progettati per avere una curva MTF più ampia e più alta per ottenere una migliore nitidezza, ma questo può essere fatto entro certi limiti per motivi di costo e per motivi ottici.
La funzione di trasmissione del contrasto MTF influenza comunque l’impressione di nitidezza anche a parità di dimensioni del sensore e di risoluzione dell’obiettivo. Infatti un obiettivo con una MTF più alta riprodurrà i dettagli con maggiore contrasto di uno con una MTF inferiore e quindi darà una maggiore impressione di nitidezza, come si può vedere nei due ritagli seguenti.
Purtroppo la misura della MTF non è semplice e solo i laboratori più attrezzati, quelli dei produttori di obiettivi e pochissimi altri al mondo, fra cui in Italia il Centro Studi di Progresso Fotografico, sono in grado di farle.
Io mi limito a misurare la risoluzione degli obiettivi sulle macchine in prova, quindi le mie misure riguardano l’insieme fotocamera-obiettivo. Inoltre non tengono conto della MTF e ciò vuol dire che a parità di risoluzione non è detto che la nitidezza fornita da due obiettivi sia la stessa.
Nonostante questi limiti le misure di risoluzione sono utili ed individuano immancabilmente gli obiettivi migliori.
In questa panoramica ho inserito tutte le fotocamere e gli obiettivi provati.
La metodologia e le modalità di misura sono spiegate nell’articolo Risoluzione: obiettivi e sensori.
Avvertenza: poichè i grafici sono stati realizzati in tempi diversi nell’arco di tre anni la scala della risoluzione è cambiata nel corso del tempo e quindi per alcuni arriva a 2500 linee, mentre per altri, i più recenti ed alcuni rielaborati, arriva a 2600. E’ una piccola differenza, ma modifica l’altezza delle colonne e quindi occorre tenerne conto.
Canon EOS 5D III EF 24-70/2,8 L II
Canon EOS 5D III EF 70-200/2,8 L II IS
Canon EOS 6D EF 24-105/4,0 L IS
Canon EOS 650D EF 18-135/3,5-5,6 IS STM
Canon EOS 100D 18-55/3,5-5,6 IS STM
Canon PowerShot S120
Canon PowerShot SX50HS
Canon PowerShot SX60HS
Fujifilm HS30EXR
Fujifilm HS50EXR
Fujifilm X-20
Fujifilm X-30
Fujifilm X-100s
Fujifilm X-A1 XC 16-50/3,5-5,6
Fujifilm X-E1 XF18-55/2,8-4,0
Fujifilm XF1
Fujifilm X-M1 XC 16-50/3,5-5,6
Fujifilm X-M1 XF 35/1,4
Fujifilm X-T1 XF 18-55/2,8-4,0
Fujifilm X-T1 XF 23/1,4
Fujifilm X-T1 XF 56/1,2
Leica T Summicron 23/2,0
Nikon 1 V2 10-30/3,5-5,6 VR
Nikon Coolpix A
Nikon D600 AF-S 24-85/3,5-4,5 VR
Nikon D600 AF-S 70-200/4,0 VR
Nikon D750 AF-S 24-120/4,0 VR
Nikon D3200 AF-S DX 18-55/3,5-5,6 VR
Nikon D3200 AF-S DX18-200/3,5-5,6 VR
Nikon D3200 AF-S DX 35/1,8
Nikon D5300 AF-S DX 18-55/3,5-5,6 VR II
Nikon D5300 AF-S DX 18-200/3,5-5,6 VR
Nikon D5300 AF-S 70-300/4,5-5,6 VR
Olympus OM-D E-M1 M.Zuiko Pro 12-40/2,8
Olympus OM-D E-M5 II M.Zuiko Pro 12-40/2,8
Olympus OM-D E-M10 M.Zuiko 14-42/3,5-5,6 EZ
Olympus PEN E-Pl5 M.Zuiko 14-42/3,5-5,6
Panasonic Lumix FZ72
Panasonic Lumix FZ1000
Panasonic Lumix G5 G Vario 14-42/3,5-5,6
Panasonic Lumix G5 GX Vario PZ 45-175/3,5-5,6
Panasonic Lumix GF6 G Vario 14-42/3,5-5,6
Panasonic Lumix GH3 GX Vario12-35/2,8
Panasonic Lumix GH3 GX Vario PZ 45-175/3,5-5,6
Panasonic Lumix GH4 GX Vario 12-35/2,8
Panasonic Lumix GH4 G Vario 14-140/3,5-5,6
Panasonic Lumix GH4 GX Vario 35-100/2,8
Panasonic Lumix GM1 G Vario 12-32/3,5-5,6
Panasonic Lumix GX1 G Vario 14-42/3,5-5,6
Panasonic Lumox GX7 G Vario 14-42/3,5-5,6
Panasonic Lumix GX7 Leica DG Summilux 25/1,4
Panasonic Lumix LF1
Panasonic Lumix LX7
Panasonic Lumix LX100
Panasonic Lumix TZ70
Pentax K-50 DA 18-55/3,5-5,6 AL WR
Pentax K-50 FA 35/2,0 AL
Sony A7 FE 28-70/3,5-5,6 OSS
Sony A7R Zeiss Vario-Sonnar T* FE 24-70/4,0 OSS
Sony A7R Sony G FE 70-200/4,0 OSS
Sony SLT A77 II Sony DT 16-50/2,8 SSM
Sony SLT A99 Zeiss Vario-Sonnar T* 24-70/2,8 ZA SSM
Sony SLT A99 Sony G 70-200/2,8 SSM II
Sony A6000 Zeiss Vario-Tessar T* E 16-70/4,0 ZA OSS
Sony HX50V
Sony NEX-5T Sony E PZ 16-50/3,5-5,6 OSS
Sony NEX-7 Sony E 18-55/3,5-5,6 OSS
Sony RX100
La prima conclusione che si può fare dall’esame dei grafici di risoluzione è che in questo caso contano, oltre la dimensione del sensore, il numero di pixel e ovviamente la qualità degli obiettivi.
La combinazione obiettivo-fotocamera che ha ottenuto la migliore risoluzione è quella dello Zeiss FE 24-70/4,0 con la Sony A7R da 36 Mpx. Molto vicini sono però lo Zeiss ZA 24-70/2,8 con la Sony SLT A99 fullframe da 24 Mpx, il Fujinon 23/2,0 della Fujifilm X-100s APS da solo 16 Mpx, il Leica Summicron T 23/2,0 con la Leica T APS da 16 Mpx, il Sony DT 16-50/2,8 con la Sony SLT A77 II APS da 24 Mpx, lo Zeiss E 16-70/4,0 con la Sony A6000 APS da 24 Mpx e il Nikon AF-S DX 35/1,8 con la Nikon D5300 APS da 24 Mpx.
In questo caso quindi le fotocamere APS possono competere benissimo con le fullframe.
Le fotocamere Micro Quattro Terzi invece anche con obiettivi professionali di qualità come l’Olympus M.Zuiko Pro 12-40/2,8, Panasonic GX Vario 12-35/2,8 o Leica Summilux G 25/2,4 non riescono a superare, tranne un caso sporadico, la soglia delle 2000 linee di risoluzione orizzontale, rimanendo quindi un po’ indietro rispetto alle migliori APS. Sarà da verificare se l’aumento a 20 Mpx della Panasonic GX8 porterà un miglioramento.
Quelle con sensore da 1″ e 20 Mpx, come la Panasonic FZ1000 e la Sony RX100 possono competere, per risoluzione, con le Micro Quattro Terzi.
Le fotocamere con sensori più piccoli, 1/2,3″, 1/1,7″ e 2/3″ invece sono tutte a livelli inferiori, tranne la Panasonic LX-7 che, nonostante abbia solo 10 Mpx, si avvicina come risoluzione alle Micro Quattro Terzi. La LX-7 è peò dotata di uno zoom Leica di ridotta escursione, ma di elevata qualità.
Le bridge di vecchia scuola dimostrano poi che l’amplissima escursione focale dei loro obiettivi penalizzi la loro qualita; i risultati sarebbero stati ancora peggiori se avessi potuto rilevare la loro risoluzione alle focali più elevate, 1000-1200 mm equivalenti, cosa che non posso fare per limiti fisici delle dimensioni del mio studio di prova.
In conclusione si può dire che i risultati migliori sono venuti dagli obiettivi di alta qualità, in particolare gli Zeiss montati sulle Sony, e che comunque alcune fotocamere con obiettivo fisso e quindi con ottimizzazione spinta dell’interfaccia obiettivo-sensore hanno ottenuto risultati estremamente positivi. Mi riferisco in particolare alla Fujifilm X-100s (ma vale anche per la X-100t) che con i risultati ottenuti anche nella prova di rumore si conferma una delle migliori fotocamere disponibili. In questo concordo pienamente con il famoso Ken Rockwell!
Articoli cosi’ danno “dipendenza” complimenti!
DAL FRIULI
GRANDE SEI IL + COMPLETO E IL + BRAVO BUON NATALE
Adriano,
grazie ed altrettanto.
Ciao, Francesco
Ciao ho una Nikon D600 e come tele ho un tamron 70-300 stabilizzato. Di recente ho messo gli occhi sul nikon 70-200 f4. Secondo te vale la pena? Non mi interessano le focali tra 200 e 300 mm che andrei a perdere. Ma nel resto, 70-200. vale davvero la pena il cambio? Intendo proprio come nitidezza e risoluzione. Il nikon lo trovo a 1000 euro, il Tamron lo venderei a 250 quindi dovrei aggiungere 750. Vale la pena? Tieni conto che croppo solo la porzione d’immagine che mi interessa.
Alex,
ho provato il Nikon 70-200/4,0 proprio sulla D600 ed è risultato un ottimo obiettivo con elevata risoluzione e contrasto. Con il Tamron 70-300 VC ho fatto un po’ di scatti, ma non una prova completa. Mi è sembrato però molto buono e superiore al precedente 70-300 LD Macro. Una differenza indubbiamente c’è, ma non so quanto sia visibile in realtà nelle foto di tutti i giorni, a meno di non fare forti ingrandimenti.
Valuta tu se questa piccola differenza vale i 750 e o se con quella cifra sia preferibile prendere un altro obiettivo, un grandangolo o una focale fissa luminosa.
Ciao, Francesco
Molto interessante; voglio sintetizzare una situazione cui non ho saputo trovare una risposta sensata: in occasione di un battesimo ho scattato tutte le foto con la X100S che ha un obiettivo francamente ottimo (e trovo conferma anche dalle tue misurazioni). A mio nipote ho affidato la Olympus Epl5 col 12mm Zuiko fisso che è pure molto buono ma non stellare, almeno dai risultati che si leggono nel web.
Al momento della stampa mi accorgo che quelle col 12mm sono visibilmente più definite, almeno all’esame occhiometrico. Devo vendere l’amatissima Fuji?
Ciao
Capitano,
è difficile capire il perchè senza vedere le foto su pc ed in stampa.
Quello che posso ipotizzare è che lo Zuiko dell’Olympus abbia una MTF molto buona alle frequenze spaziali visibili nelle stampe che hai fatto anche se una risoluzione inferiore al Fujinon. Probabilmente stampando le foto più grandi si vedrebbe la differenza. Tieni conto che per una stampa A4 bastano 10 Mpx e le frequenze spaziali che l’occhio può percepire ad una normale distanza di visione richiedono una gamma di frequenze da 6 a 24 l/mm per una fullframe, da 9 a 36 per un’APS e da 12 a 48 per una Micro 4/3. E’ evidente quindi che una risoluzione maggiore può fare la differenza solo con maggiori ingrandimenti o con ritagli.
Ciao, Francesco
Ciao grazie per gli articoli e recensioni che leggo religiosamente. Vengo al dunque: dopo una delusione avuta con una nikon d40, avendo da sempre usata una pentax k1000 con tutti ghi obiettivi (50 f2 -28 f2.8 e 135 f3.5) penso di ritornare al digitale con una k50. considerando la mia attrezzatura vintage e le recensioni di voi professionisti consideri la scelta azzeccata? Grazie
Cosa ti ha deluso nella Nikon D40?
La scelta di una nuova reflex digitale Pentax se vuoi riutilizzare i tuoi vecchi obiettivi è valida, ma devi considerare due cose.
La prima è che a causa del sensore APS /23,5×15,6 mm) usato dalle attuali reflex Pentax, più piccolo del fotogramma 35 mm (36×24 mm), le foto subiranno un ritaglio; è come se la lunghezza dell’obiettivo aumentasse, in questo caso di un fattore moltiplicativo 1,5x. In pratica il 28 mm abbraccera un angolo di campo e si comprterà come un 42 mm, il 50 mm come un 75 mm ed il 135 mm come un 202 mm. Cioè gudagnerai in tele, ma perderai in grandangolo.
L’altra cosa da considerare, a parte l’ovvia messa a fuoco manuale, è che potrai usare la modalità di funzionamento a priorità del diaframma o quella manuale, ma non quella Program o a priorità dei tempi.
Per la scelta ti consiglio, piuttosto della K-50 che mi ha un po’ deluso, la K-S2 che mi sembra migliore anche se purtroppo la Fowa, distributore Pentax per l’Italia, non me l’ha ancora mandata in prova e non so se lo farà.
Ciao, Francesco
ciao francesco, volendo passare da compattina a mirrorless sono indeciso tra macchina con sensore m4/3 e apsc per via del fattore di crop, visto che per le mie esigenze trovo comodo avere lo zoom con escursione che va dal grandangolo al tele diciamo dal 28mm al 280mm come ho sulla mia compatta, quale delle due tipologie di sensore mi consiglieresti per avere obiettivi tele zoom con questa escursione ma compatti e leggeri? ho visto un obiettivo panasonic (m4/3) 14-140 che farebbe al caso mio. O meglio rinunciare a un po di zoom e prendere una apsc per avere un sensore più grande e risoluto per fare qualche ingrandimento in post?
Andrea,
le mirrorless Micro 473 ed APS sono molto vicine per qualità d’immagine e simili per dimensioni e pesi. La scelta a questo punto va fatta considerando l’insieme di tutte le caratteristiche ed anche il prezzo. Ti elenco alcune mirrorless medie, tutte dotate di mirino con indicandone loro vantaggi e svantaggi:
1) Fujifilm X-T10: sensore APS da 16 Mpx X-Trans CMOS senza filtro antialias. Ha dimensioni medie fra E-M10 e G7 ed è molto ben costruita. Ha i comandi con ghiere per tempi e diaframmi ed un ottimo mirino. Il suo sensore è quello che ha il rapporto segnale rumore migliore, ma non la risoluzione più elevata che spetta a Sony. Ha un ottimo autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto. Il corredo obiettivi comprende ottime focali luminose e vari zoom anche professionali XF, tutti però di prezzo abbastanza elevato, tranne due zoom XC. Costa circa 620 € solo corpo, lo zoom 18-135/3,5-5,6 (27-202 eq.) costa circa 600 €. Non è disponibile un 18-200.
2) Olympus OM-D E-M10: sensore Micro 4/3 da 16 Mpx. E’ la più piccola e leggera considerando anche gli obiettivi. E’ ben costruita ed ha un ottimo mirino. I comandi sono quelli tradizionali delle digitali, comodi e facili, con due ghiere di regolazione. Nella versione II è stata introdotta la stabilizzazione a “5 assi” sul sensore molto efficace. Il corredo obiettivi Micro 4/3 è ampio considerando che oltre agli Olympus si possono usare anche i Panasonic, con focali fisse luminose e numerosi zoom anche professionali, con prezzi un po’ più contenuti di Fujifilm e Sony. Costa circa 570 € solo corpo, lo zoom 14-150/4,0-5,6 costa circa 360 €.
3) Panasonic G7: sensore Micro 4/3 da 16 Mpx. Il corpo macchina è leggermente più grande delle altre, ma più piccolo di una reflex. Anche questa ha un’ottima costruzione. I comandi sono tradizionali con due ghiere e il mirino ottimo. Ha un autofocus a rilevamento di contrasto con tecnologia Panasonic DFD che gli consente di essere veloce quanto i sistemi a rilevamento di fase con gli obiettivi Panasonic. Per gli obiettivi vale quanto detto per Olympus con focali fisse luminose e zoom, sia amatoriali a prezzo abbordabile che professionali più cari. Ha la possibilità di riprendere video 4K, unica fra le mirrorless di questa classe. Costa circa 650 € solo corpo, il 14-140 costa circa 530 e. E’ disponibile anche un Tamron 14-150 a 380 €.
4) Sony A6000: sensore APS da 24 Mpx. Come risoluzione è la migliore e quindi consente più facilmente di fare ritagli (da evitare secondo me). il corpo macchina è piccolo quanto quello dell’Olympus, forse anche di più considerando che la E-M10 ha la sporgenza del mirino che invece nella Sony è a filo del corpo. Il mirino è buono, ma con risoluzione un po’ inferiore alle altre. I punti di forza dell’A6000 sono l’autofocus e la velocità di raffica, oltre alla risoluzione. L’AF è ibrido, a rilevamento di fase e contrasto con ben 179 punti su tutto il fotogramma ed è in grado di agganciare senza problemi soggetti in movimento veloce. La raffica arriva ad 11 fg/s reali ed a fuoco (solo le reflex professionali fanno qualcosa di meglio). Il corredo obiettivi non è molto ampio, ma comprende ottiche di pregio, anche Zeiss di alta qualità. Costa solo corpo 500 e, il 18-200 costa circa 720 €, ma è disponibile anche il Tamron 18-200 praticamente identico a circa 550 €.
A questo punto hai gli elementi per decidere: l’Olympus è la più piccola ed economica, La Fujifilm è la più adatta a riprese in luce scarsa ed ha anche un AF veloce, la Panasonic è la più adatta per fare contemporaneamente foto e video e la Sony è la migliore per riprese sportive e di soggetti in movimento oltre che essere abbastanza piccola ed avere la migliore risoluzione.
Ciao, Francesco
2) Olympus OM-D E-M1
grazie delle informazioni, sono tutte bellissime macchine, mi piacciono tutte chi per una caratteristica chi per l’altra, a questo credo che sarà il rapporto qualità-prezzo il termine di riferimento per decidere
Ciao Francesco,
Analizzando i grafici del 23/56 mm Fuji qualcosa non mi torna. Facendo diverse verifiche su altri siti, non mi risulta una risoluzione perfettamente identica da f1,4 a f 8 con un valore paragonato ad altre ottiche di altri marchi così basso (1935).
Tra l’altro questo valore massimo stranamente e prefettamente identico anche sul 18/55, ottica zoom sicuramente con dei valori inferiori rispetto alle ottiche fisse.
Illuminami su questi test perchè a me i conti non tornano.
Grazie.
Gianfranco
Gianfranco,
le mie misure riguardano l’insieme obiettivo/sensore e non solo l’obiettivo preso a se stante. Infatti per effettuarle fotografo delle apposite mire ottiche con l’obiettivo e la fotocamera in prova, come spiego nei test. Questo comporta che le prestazioni rilevate debbono essere attribuite all’insieme dei due componenti. Inoltre io rilevo solo la risoluzione, ma non la qualità complessiva dell’obiettivo che dipende dalla MFT (Modulation Transmission Function) che rileva anche l’acutanza, cioè la differenza di contrasto fra le righe delle mire ottiche riprodotte. A parità di risoluzione se la MFT è più alta l’obiettivo da una maggiore sensazione di nitidezza.
Attualmente a mia conoscenza c’è un solo laboratorio che pubblica i test MFT ed è quello del Centro Studi di Progresso fotografico, sulle riviste Tutti Fotografi e Progresso Fotografico. Questo laboratorio usa un banco prova proprietario ed è in grado di misurare le prestazioni degli obiettivi indipendentemente dalle fotocamere. Si tratta di un’attrezzatura hardware e software piuttosto costosa e complessa che al momento non posso permettermi, e nemmeno credo in futuro.
I risultati che ottengo comunque sono pratici e rispecchiano quanto si può veramente ottenere nella realtà al di la di qualsiasi misura sul solo obiettivo che in molti casi potrebbe avere solo valore teorico.
Nel caso della Fujifilm X-T1 che ha 16 Mpx su un sensore che per quanto modificato da Fujifilm usa una tecnologia Bayer (ogni pixel rileva un solo colore) con 4896 pixel nel lato più lungo la risoluzione massima teorica orizzontale è di 2448 linee, ma considerando l’effetto dell’interpolazione che la riduce, come spiegato nel mio articolo “La vera risoluzione dei sensori” risulta poco inferiore alle 2000 linee, circa l’80 % del valore massimo teorico.
Evidentemente il limite alla risoluzione è il sensore e non l’obiettivo. Il 23/1,4 e il 56/1,2 sono ottimi obiettivi, anche se non eccellenti, ed infatti nelle prove di Progresso Fotografico si può vedere che la loro sisoluzione aumenta, al centro specialmente, dalla massima apertura a fino a f/5,6, ma evidentemente il sensore non la registra.
Lo zoom 18-55/2,8-4,0, molto buono per la categoria, risulta quindi poco inferiore ai due focale fissa che però in realtà hanno il loro maggiore pregio nell’elevatissima luminosità.
Non so infine a quali siti tu ti riferisca, ma l’unico di cui mi fido veramente è quello che ti ho indicato.
Ciao, Francesco
Ciao Francesco,
uno dei siti con test MTF è http://www.lenstip.com dove il grafico cambia giustamente al variare dell’apertura del diaframma.
Test pratici fatti da me (stesso soggetto a diaframmi diversi) evidenziano risultati diversi a livello nitidezza e non solo, quindi ho difficoltà a credere al risultato che hai ottenuto, (stessa resa a diaframmi diversi).
Oltretutto ho notato che dai tuoi test la resa del Fuji 18-55 a 18 mm risulta superiore sulla “vecchia” X-E1 rispetto alla X-T1, bah …. sono molto perplesso.
Saluti Gianfranco
Gianfranco,
bah, resto io perplesso!
Lenstip non fa test MTF, ma prova gli obiettivi usandoli su una fotocamera come faccio io. Basta leggere quanto scrivono prima del test di risoluzione che ti riporto testualmente per il Fujinon 23 mm f/1,4:
“Our resolution test of the Fujinon XF 23 mm f/1.4 R was based on RAW files we obtained from the Fujifilm X-E1 camera. The files were developed by the dcraw program (with the 3-pass X-trans filter algorithm) and analyzed using the Imatest package.”
Non sono quindi test del solo obiettivo, ma dell’insieme obiettivo-fotocamera e aggiungerei convertitore raw-jpeg visto che fanno la conversione con Dcraw. Inoltre pur scrivendo a lato MTF in realtà riportano semplicemente una risoluzione in linee per mm, cosa scorretta per le fotocamere digitali per le quali si deve tenere conto delle dimensioni del sensore, per cui 50 l/mm sono ben diverse su un sensore fullframe piuttosto che su un sensore 1/2,3″. Insomma non mi sembrano test attendibili.
Almeno io uso le foto jpeg che produce direttamente la macchina alla sua minima sensibilità e rilevando la risoluzione orizzontale con opportuni calcoli che tengono conto delle dimensioni del sensore riporto un valore attendibile.
Comunque i miei test sono basati su foto reali e risultati reali.
Resta pure perplesso, ma è così.
Ciao, Francesco