Fujifilm X-30: test

DSC04990sLa Fujifilm X-30 è una compatta appartenente alla classe “premium”, quella siglata X, delle fotocamere Fuji, accanto alla X-100t, X-T1, X Pro-1, X-E2 e altre. Sono macchine progettate e costruite con un elevato standard per ottenere le migliori prestazioni nelle rispettive classi. La X-30 monta un nuovo sensore X-Trans II CMOS da 12 Mpx con una dimensione di 2/3″, superiore quindi come dimensioni a quello di quasi tutte le altre compatte, e privo di filtro antialias. L’obiettivo è uno zoom 4x a comando manuale, 28-112 mm equivalente ad alta luminosità f/2,0-2,8, lo schermo da 3″, ribaltabile in alto e in basso, ha 920.000 pixel. Le novità principali che fanno fare un salto di qualità a questa compatta sono l’autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto, attuato con un certo numero di pixel sdoppiati sul sensore ed il mirino elettronico di alta qualità in sostituzione di quello ottico. Può riprendere video Full HD e la raffica arriva fino a 12 fg/s.

Altri miglioramenti in confronto con la X-20 riguardano l’autonomia della batteria che ora arriva a 470 scatti, lo schermo basculabile, l’introduzione di una ghiera di regolazione personalizzabile attorno all’obiettivo e la simulazione pellicola Classic Chrome.

Le dimensioni della X-30 sono compatte anche se non minuscole. L’estetica richiama quella delle fotocamere a telemetro di qualche anno fa, anche se con la scomparsa del mirino ottico ha perso parte di questo aspetto. Il suo sensore è più grande di quelli montati normalmente sulle compatte. Infatti è un 2/3″” con dimensioni di 8,8×6,6 mm contro 6,1×4,5 di quelli da 1/2,3″ di quasi tutte le altre compatte.
Il sensore di progettazione e costruzione Fuji è un X-Trans II CMOS da 12 Mpx senza filtro antialias e con pixel sdoppiati per la messa a fuoco a rilevamento di fase.
Questo sensore ha una disposizione dei pixel e dei filtri colorati diversa da quella classica dei sensori Bayer, come si vede in figura.

Sensore "Bayer"
Sensore “Bayer”
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Sensore “X-Trans”

 

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X-Trans

La nuova matrice (CFA – Color Filter Array) non necessita di un filtro ottico passa-basso. Questo filtro infatti è indispensabile per la riduzione del moiré e dei falsi colori generati dai sensori convenzionali ma, nel contempo, degrada anche la risoluzione. Fujifilm ha sviluppato una nuova matrice CFA che si ispira alla casuale disposizione della grana nella pellicola, eliminando la necessità di un filtro ottico passa-basso per risolvere i problemi del moiré e dei falsi colori. Nella matrice i pixel RGB sono disposti in gruppi di pixel 6×6 con alta aperiodicità (casualità). Aumentare il grado di casualità elimina la causa fondamentale del moiré e dei falsi colori, un problema che si verifica nelle matrici convenzionali durante le riprese di elementi a righe e altri schemi ripetitivi. La presenza di un pixel R, G e B in ogni serie di pixel orizzontali e verticali riduce al minimo la generazione di falsi colori e garantisce la superiore riproduzione dei colori stessi.
L’utilizzo di una matrice ispirata alla pellicola ha reso necessario un processore più potente per elaborare i dati dell’immagine; per questo Fujifilm ha creato l’EXR Processor Pro II. Questo processore consente di ottimizzare le potenzialità del sensore X-Trans CMOS fornendo elevata velocità e alta precisione di elaborazione delle immagini.

Le caratteristiche principali della X-30 sono:

– sensore da 2/3″ X-Trans II CMOS con 12 Mpx
– obiettivo zoom 4x Fujinon da 7,1-28,4 mm, equivalente ad un 28-112, f/2,0-2,8
– elaboratore d’immagine EXR Processor II
– stabilizzatore ottico d’immagine
– corpo in metallo con  ghiere e manopole in metallo
– velocità di raffica fino a 12 fg/s
– mirino elettronico OLED con 2,36 Mpx, copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,65x
– schermo da 3″ con 920.000 pixel basculabile in alto e in basso
– sensibilità da 100 a 3200 Iso più estensione fino a 12.800 solo in formato jpeg
– possibilità di salvare le foto in raw
– modalità di funzionamento Auto, P programmata, A a priorità di diaframma, S a priorità dei tempi, M manuale e scene predisposte
– ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel 60/50p, 30/25p e 24p, oltre a risoluzioni inferiori, con audio stereo
– funzioni di simulazione della pellicola
– messa a fuoco macro fino a 1 cm
– batteria agli ioni di litio con un’autonomia di 470 scatti per carica
– funzione Motion Panorama per riprese panoramiche fino a 360°
– usa schede SD/SDHC/SDXC
– uscita HDMI
– dimensioni 119x72x60 mm
– peso 423 grammi con batteria e scheda

Il prezzo di mercato è attualmente sui 500 €.

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Descrizione & uso
Prestazioni
Galleria
Conclusioni
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0 commenti su “Fujifilm X-30: test”

  1. Ciao Francesco,
    io sono un felice possessore di una Fuji X10, la domanda un pò scontata e banale, ma d’altronde a volte abbiamo bisogno possibilmente di certezze…… sarebbe:
    Ora che c’è questa X30, seconda release della serie X10, giustificherebbe il cambio ?
    Io per i miei utilizzi Street view, avevo pensato anche una Sony A6000 con Obbiettivo 16/70 Zeiss…. aspettando di racimolare la somma di circa 1.500 Euro attuali….
    Grazie mille !!

    1. Nicola,
      indubbiamente il passaggio dalla Fujifilm X-10 alla X-30 rappresenta un progresso per la qualità d’immagine, la velocità di messa a fuoco e la funzionalità in particolare il mirino che è veramente al livello di fotocamere di categoria superiore a differenza di quello della X-10 inusabile.
      La Sony A6000 però ti farebbe fare il salto in un’altra categoria per la qualità d’immagine, la velocità di messa a fuoco, la possibilità di usare obiettivi diversi. Lo Zeiss 16-70 f74,0 è sicuramente il suo obiettivo ideale però se pensi, giustamente, che il 16-50 ,comodo per le dimensioni, la penalizzi un po’ c’è sempre la possibilità di prenderla solo corpo a circa 550-600 e abbinandola con il 18-55/3,5-5,6, circa 300 €, che è di buona qualita anche se non al livello dello Zeiss. In questo modo potresti ridurre l’attesa.
      ciao, Francesco

  2. Ciao, a quando un articolo sulla Fuji X70, che sembrerebbe davvero una fantastica compatta, a livello Leica? A questo proposito avrei una domanda: il mirino ottico utilizzabile sulla Fuji X70 non ha collegamenti elettronici con il corpo, come quelli Leica e Bessa, questo farebbe supporre che un qualsiasi mirino andrebbe bene, installato al posto del flash, è così, oppure la posizione sul tetto della fotocamera comporta di conseguenza differenze visibili? grazie

    1. Alessandro,
      spero di poter provare presto la X-70 compatibilmente con la disponibilità di Fujifilm. E’ una bella compatta anche se mi lascia molto perplesso l’assenza del mirino elettronico che secondo me è quasi indispensabile. Il mirino ottico non lo può sostituire perchè non fornisce nessuna informazione sul punto di messa a fuoco, sul tempo, li diaframma e la sensibilità usata. Può andare bene solo per l’uso in manuale compresa la messa a fuoco manuale, da fare però solo ad occhio o con l’iperfocale. Il mirino ottico poi alle distanze ravvicinate provoca un errore di parallasse e non si è sicuri dell’inquadratura. Riguardo a quelli per Bessa o Leica bisognerbbe vedere se la staffa è compatibile e se l’angolo di campo inquadrato corrisponde a quello dell’obiettivo della X-70. Inquadrare con lo schermo presenta molti inconvenienti. In esterni di giorno si vede poco e si va un po’ alla cieca. In ogni caso si tiene la macchina con le braccia in avanti in posizione meno stabile che con il mirino (appoggiata alla fronte e con le braccia appoggiate al corpo) e quindi con più possibilità di mosso. Il mirino elettronico non ha questi inconvenienti e consente inoltre di vedere i risultati delle regolazioni prima dello scatto.
      Se vuoi una compatta simile alle Leica e di alta classe devi puntare alla X-100t.
      Ciao, Francesco

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