Fotocamera: quale scegliere?

Questo articolo prende spunto dalle numerose richieste che mi arrivano, sul blog o via e-mail, riguardo alla scelta di una fotocamera. Questa è una cosa già difficile per chi è esperto e ben a conoscenza delle caratteristiche delle macchine e dell’offerta di mercato. Diventa una cosa da far perdere la testa a chi si affaccia per la prima volta alla fotografia e vorrebbe fare una scelta senza sbagliare.
Il mercato offre tantissime scelte con un varietà di tipologie di macchine e di modelli che nel passato non si era mai vista. Oggi però è possibile informarsi facilmente in rete su caratteristiche, pregi e difetti e così documntarsi facilmente per una scelta, molti pensano.
In realtà la cosa è un po’ più complicata. Infatti i siti dei produttori, che illustrano le caratteristiche delle loro fotocamere, servono a poco perchè esaltano solo i pregi dei loro modelli (giustamente dal loro punto di vista) in quanto sono finalizzati alla vendita.
Allora meglio i forum. Purtroppo no. La maggior parte dei forum fotografici sono frequentati da persone capaci di dividere un pixel in otto, contare i decimi di linea per millimetro che risolve un obiettivo e spesso divisi in fazioni che fanno il tifo per l’uno o l’altro marchio. Inoltre sembra che siano li apposta per criticare pesantemente ogni novità presentata dalla loro marca del cuore e rimpiangere il vecchio modello che era migliore, forse perchè non possono permettersi il nuovo.
Qualche volta fanno foto, ma raramente. In questi casi però per loro non è degna di considerazione nessuna foto che non sia fatta con una superfullframe da n mila € con un superzoom f/00.
Insomma anche dai forum si ottengono poche informazioni.

A questo punto vorrei chiarire alcuni punti sull’argomento.
Il primo è che fare belle foto non ha nulla a che fare con la qualità della macchina usata, ma dipende esclusivamente dalle capacità del fotografo. E’ vero che per determinati tipi di foto è necessario avere attrezzature adeguate, ma questo vale soprattutto per i professionisti che devono fotografare quello che richiede loro il cliente. Un fotoamatore può scegliere invece cosa fotografare in modo che sia adeguato alla sua attrezzatura, ricordandosi che se fa belle foto nessuno andrà a chiedergli quante linee risolve il suo obiettivo o quanti pixel ha la sua macchina.
Secondariamente che la scelta della fotocamera, che ovviamente dipende anche da quanto si vuole spendere, non dipende solo dalla sua qualità intrinseca e d’immagine, ma anche da altri fattori come la praticità di trasporto, la comodità dei comandi, la facilità d’uso, la eventuale disponibilità di obiettivi in proprio possesso e, perchè no, l’affezione ad una marca.
Dipende poi anche da che tipo di fotografo si è, dalla propria preparazione e capacità, da che cosa si vuole fotografare e da dove e quando si vuole e si può farlo e da come ci si rapporta con la fotografia.
Non esiste quindi la macchina valida per tutti e per tutte le situazioni e soprattutto non esiste la macchina “migliore”: è migliore quella che soddisfa al meglio le esigenze di ognuno di noi.

Premesso questo do brevemente delle indicazioni sulle varie tipologie di macchine e sul perchè scegliere una piuttosto che un’altra. Non darò qui però indicazioni su marche e modelli per le quali rimando agli appositi articoli.

Reflex

Molti quando si parla di reflex pensano alle reflex professionali usate dai fotogiornalisti o dai professionisti di cerimonie, pesanti ingombranti e costose, Pensano poi che siano difficili da usare. Niente di più falso.
Le reflex sono le fotocamere che dominano il mercato amatoriale e professionale da oltre 50 anni e lo faranno per molto tempo ancora. I motivi sono la loro versatilità e la loro facilità d’uso.
Sono versatili perchè, consentendo di montarvi un numero elevatissimo di obiettivi dal grandangolo spinto al supertele ed agli obiettivi speciali, si possono adattare a qualsiasi genere di fotografia. Sono facili da usare perchè il loro mirino ottico consente di evere sempre il pieno controllo della scena inquadrata che si vede direttamente senza alcuna intermediazione che possa modificarla o rallentarla, inquadrando sempre esattamente quanto verrà riprodotto nella foto in tutte le condizioni di illuminazione, in esterni con sole brillante o notte.
La loro facilità d’uso riguarda anche le regolazioni per ottenere una buona foto. Se si vuole possono funzionare in modo totalmente automatico (alcune dispongon anche di modalità scene), per comodità o perchè non si è sicuri ad impostarle diversamente. Però consentono tutte le regolazioni e quindi permettono di imparare, provando, quando lo si ritiene opportuno, a modificare le loro regolazioni. Il digitale è fantastico anche per questo: si possono fare tutte le prove che si vuole, a costo zero, e vedere i risultati immediatamente o quasi.
A livello di prestazioni le reflex sono quanto di meglio si possa trovare per qualità d’immagine nelle rispettive categorie APS e fullframe, grazie ai loro sensori di grandi dimensioni, e per velocità operativa e di autofocus che nessun’altra tipologia di fotocamere pò uguagliare.
La scelta di una relex è quindi per chi è appassionato di fotografia o vuole sviluppare questa passione, indipendentemente dalle sue capacità iniziali. Non è necessario poi scegliere, per iniziare, un modello costoso. Anche una reflex base ha tutte le caratteristiche di questo tipo di macchine e consente di affrontare qualunque genere di foto. Anche per gli obiettivi è inutile preoccuparsi inizialmente di una scelta particolare. Gli zoom venduti in kit vanno benissimo, hanno una qualità adeguata e consentono di fare ottime foto. Poi con l’esperienza si capirà se servono altri obiettivi e quali per il genere di foto che si predilige. Al tempo delle reflex a pellicola queste venivano vendute con il “normale” 50 mm. Tanti si sono fermati a questo e con questo obiettivo sono state fatte tante ottime foto. Se poi si vuole una fotocamera che consenta di affrontare quasi tutte le situazioni con un solo obiettivo esistono degli zoom ad ampia escursione focale, dal grandangolo medio al tele spinto sia nei cataloghi dei produttori sia in quelli dei fornitori di obiettivi universali.
Anche dal punto di vista prezzo le reflex sono convenienti: si parte da 400 € circa, meno di molte compatte di qualità, bridge e mirrorless.

Mirrorless

E’ la tipologia più recente di fotocamere, frutto del digitale e dell’elettronica, anche se le prime “mirrorless” in realtà sono antecedenti alle reflex: sono infatti le macchine a telemetro ad obiettivi intercambiabili, abbandonate poi (salvo che da Leica) per gli indubbi vantaggi delle reflex.
Oggi che al posto della pellicola abbiamo un sensore e con la disponibilità di schermi e mirini elettronici sono ritornate in auge.
Le mirrorless hanno il principale vantaggio nelle loro dimensioni e peso, sia dei corpi che spesso degli obiettivi, più ridotti di quelli delle reflex (anche perchè i produttori di reflex negli ultimi anni hanno trsacurato questo aspetto). Ciò dovrebbe consentire di avere delle macchine più facilmente trasportabili e di poterle al limite mettere in tasca, come è il sogno di molti. Questo però è relativo perché spesso a corpi macchina di dimensioni ridotte corrispondono obiettivi non altrettanto piccoli e compatti e ciò vanifica in parte il vantaggio. C’è da considerare poi che se si vuole trarre vantaggio dal fatto che sono macchine ad obiettivi intercambiabili col tempo si compreranno più obeittivi e quindi si avranno problemi di trasporto simili alle reflex, anche se in forma più contenuta. Un altro vantaggio delle mirrorless è che, dato il loro ridotto spessore del corpo, su di esse si possono montare, con opportuni anelli adattatori, quasi tutti gli obiettivi. Sono quindi le fotocamere migliori per riutilizzare vecchi obiettivi che spesso hanno una qualità pari a quelli più moderni.
Per quanto riguarda la facilità d’uso si possono dire molte delle cose dette per le reflex riguardo alle possibilità di regolazione e di intervento. La differenza sostanziale è però il mirino. Molte mirrorless non lo hanno proprio e questo è un grosso svantaggio quando si fotografa in esterni, in particolare col sole. Nei migliori schermi si vede poco, nei peggiori quasi niente. Altre hanno un mirino elettronico, in alcuni casi ozionale e a caro prezzo. La maggior parte di questi sono di buona qualità e consentono un’ottima visione, con spesso il vantaggio di previsualizzare l’effetto delle regolazioni. Manifestano però ancora qualche limite in condizioni di forte contrasto o quando il soggetto o la fotocamera si muove velocemente, con scie o perdita di nitidezza. Inoltre spesso, durante le riprese in raffica, l’elettronica non riesce ad essere abbastanza veloce da far vedere le scena in tempo reale.
La scelta di obeiitivi dipende dalla marca di fotocamera. Quasi tuute dispongono delle focali di uso maggiore e più utili, ma quelle in formato Micro 4/3 dispongono senza dubbio del corredo più completo. Per molte sono disponibili anche zoom ad ampia escursione, come per le refex, ma questo vanifica in buona parte i vantaggi di peso ed ingombro ridotto delle mirrorless.
La loro qualità d’immagine è elevata in quanto sono dotate, salvo eccezioni, di sensori di dimensioni medio-grandi, Micro 4/3 o APS. Le migliori sono al livello delle reflex APS. L’autofocus invece è di solito inferiore per velocità e sensibilità a quello delle reflex per quanto negli ultimi tempi siano stati fatti notevoli progressi in questo campo.
La scelta di una mirrorless è quindi per chi vuole contenere il più possibile pesi ed ingombri di macchina e corredo di obiettivi. Non sarà così invece per i costi. Ci sono mirrorless che costano con l’obiettivo 300 € o poco più, ma di solito le mirrorless costano di più delle reflex a parità di categoria e livello qualitativo. La miniaturizzazione e la novità si pagano sempre.

Bridge

Questo nome in realtà è improprio e può trarre in inganno. Fa pensare a fotocamere che siano una via di mezzo, un ponte, fra le compatte e le reflex, data anche l’estetica, vicina a quella delle reflex, che le bridge hanno. In realtà è così più dal punto di vista estetico che di sostanza.
Le bridge infatti si basano su sensori piccoli ed elettronica uguali a quelle delle compatte, nemmeno le migliori, salvo un’unica eccezione, a cui aggiungono un mirino elettronico (quelle senza mirino devono essere classificate come compatte superzoom), uno zoom ad ampia escursione focale, da 25x fino a 50x, delle possibilità di regolazione simili alle reflex ed un’estetica simile, in alcuni casi uguale. Questo si riflette anche suigli ingombri e pesi che sono solo leggermente inferiori alle reflex (in qualche caso nemmeno) e quindi pongono comunque il problema di trasportarele in borse adatte.
Dal punto di vista dell’uso possono funzionare in modo completamente automatico oppure possono essere regolate manualmente, anche se l’ampiezza delle regolazioni è spesso inferiore a quella di reflex e mirrorless.
Le prestazioni che le bridge possono fornire quindi sono uguali a quelle delle compatte per qualità d’immagine, discreta in esterni, ma scarsa quando c’è poca luce, e per velocità operativa e di autofocus, complessivamente abbastanza lente. Su molte compatte hanno il vantaggio di consentire le regolazioni come reflex e mirrorless e per questo possono essere una buona scuola per chi inizia, ma non si può illudersi che la qualità d’immagine sia al livello delle fotocamere di livello superiore.
Il vantaggio è che dispongono di obiettivi zoom ad amplissima escursione, dal grandangolo medio al supertele, perciò non è necessario porsi il problema dell’acquisto e del trasporto di altri obiettivi. Questo attira molto tanti fotografi, ma l’uso di questi obiettivi alle massime lunghezze focali è sempre estremamente difficoltoso e se non si è in condizioni di luce veramente abbondante i riultati sono qualitativamente molto scarsi. E’ inutile quindi cercre zoom mirabolanti con estensioni di 40 o 50x che sono di scarsissima utilità e limitarsi a quelle fotocamere con zoom 24-30x massimo.
Le bridge sono quindi adatte per chi vuole fere essenzialmente foto ricordo in esterni o con il flash, ma anche per chi vule imparare senza troppo impegno e sicurezza del proprio interesse per la fotografia.
I prezzi variano dalle più economiche sotto i 200 € con una qualità proporzionata al loro prezzo, alle più care sui 400 o 500 €.

Compatte

Quella delle compatte è una vasta categoria in cui si possono trovare modelli economicissimi e senza pretese a meno di 100 € e fotocamere sofisticate e di qualità ad oltre 1000 €.
Tralasciando quelle più economiche, comunque superiori alle fotocamere disponibili sugli smartphone, si possono dividere in due sottocategorie: le compatte superzoom e quelle di qualità o “premium”.
Le superzoom abbinano a piccoli sensori degli zoom ad ampia escursione focale, non quanto le bridge, si arriva a 20x. Sono in genere abbastanza piccole e l’obiettivo rientrante nel corpo macchina ne facilita il trasporto anche in una tasca per cui possono essere sempre a disposizione del fotografo. Funzionano tutte automaticamente, ma spesso dispongono anche di una buona quantità di regolazioni e anche di messa a fuoco manuale. Nessuna però dispone di mirino e quindi nell’uso si hanno gli stessi limiti descritti per le mirrorless senza mirino.
La loro qualità d’immagine è, come per le bridge, discreta in esterni, ma scarsa in condizioni di poca luce. Ugualmente la velocità operativa e di autofocus è abbastanza ridotta.
Non sono quindi particolarmente consigliabili se non per la loro economicità, 200-250 € e le ridotte dimensioni.
Le compatte “premium” invece sono dotate di sensori più grandi di quelli delle superzoom e bridge. Si va da quelle con sensori di pochi mm più grandi a quelle con sensori di dimensione APS o quasi. I prezzi variano in proporzione.
Queste compatte sono anche dotate di obiettivi di migliore qualità, con zoom ad escursione focale ridotta, mediamente 4x, dal grandangolo medio al medio tele, ma di grande luminosità, anche se alcune solo in posizione grandangolo. Dispongono poi di tutte le regolazioni manuali come le reflex e le mirrorless e della possibilità di salvare le foto in raw, sempre come reflex e mirrorless, per avere una migliore qualità e per correggere e migliorare le foto durante la conversione sul pc.
Quasi nessuna però dispone anche di un mirino veramente usabile, tranne un paio di eccezioni.
La loro qualità d’immagine dipende dal sensore utilizzato. E’ abbastanza buona per quelle con sensore più piccolo, senza però raggiungere nemmeno i livelli delle mirrorless, è ottima per quelle con sensore più grande tipo APS o quasi.
La velocità operativa e di autofocus sono però da compatta e solo nei casi migliori può raggiungere quella delle mirrorless.
Sono adatte quindi sia per chi vuole una macchina semplice e piccola, ma in grado di garantire una buona qualità d’immagine ed una buona flessibilità operativa, sia come seconda macchina da portare sempre con se, per chi dispone di un corredo reflex, senza farne rimpiangere troppo la qualità d’immagine.
Il prezzo però è più alto della media delle compatte e anche di molte reflex. Si va dai 400 agli oltre 1000 € a secondo del modello e delle dimensioni del sensore.

0 commenti su “Fotocamera: quale scegliere?”

  1. Condivido Francesco, mi permetto di aggiungere che senza un valido mirino ed un autofocus sufficientemente veloce risulta particolarmente difficile riuscire a fare delle foto a soggetti in movimento rapido o fotografie ad eventi sportivi.

      1. Più che impossibile direi frustrante… Personalmente son riuscito a fotografare sia moto che Formula 1 (in movimento… alquanto rapido) con una Canon PowerShot A720 IS lavorando a fotogramma singolo )come facevo ai tempi della mia Fujica STX 1 (totalmente manuale… ero ragazzino, che casino… però ci riuscivo 🙂 )) , che però una specie di mirino ottico ce l’ha, seppur piccolissimo, ma che come AF è alquanto lenta; se ci son riuscito io penso che sia possibile, però su 100 scatti se ne salvano neanche 20… Ciò per ribadire quanto per me sia molto importante che la mia fotocamera abbia un mirino, e dopo che provai la Minolta Dinax 7000i pure un AF alquanto veloce… Infatti poi ho scelto una Nikon 1 V1, pure grazie ai tuoi preziosi consigli. Ora vedremo quando il babbo prenderà la Canon EOS 650D…

  2. Ciao Francesco. Per me nella scelta è stato sicuramente utilissimo leggere il tuo blog ! Grazie.
    Volevo domandarti perchè a tuo parere si sia arrivati ad una così ampia offerta commerciale. I produttori guadagnano davvero di più continuando a sfornare con cadenza quasi annuale modelli con differenze non sempre sostanziali rispetto ai precedenti ?

    Matteo

    1. Matteo,
      i produttori fanno il loro mestiere che è quello di produrre e vendere sempre più. In questo senso cambiare spesso, anche se di poco, un modello vuol dire avere una pubblicità gratuita con tutti gli articoli sulla stampa ed in rete che parlano della novità e invogliare molti a cambiare per inseguire l’ultimo modello. Se cambiassero modello ogni 8 o 10 anni, come succedeva una volta con le fotocamere a pellicola, chi parlerebbe di loro e delle loro macchine e chi penserebbe di cambiare?
      Sta a noi invece valutare quando i miglioramenti giustificano un nuovo acquisto e quando invece non ne vale la pena. Fermo restando che ci sono quelli, che potendoselo permettere, acquisteranno sempre l’ultimo modello, anche solo per esibirlo. In questi casi si possono fare ottimi affari con l’usato.
      Ciao, Francesco

  3. Sono d’accordo in pieno con quanto sopra espresso. In un mondo pieno di ‘esaltati del pixel’ mi ha fatto molto piacere trovare il suo sito. Da ciò che scrive, in maniara semplice e capibile dai più, traspare la sua passione per la fotografia e nn per l’ultima digitale. Posso solo aggiungere, allacciandomi ad un’altro suo commento che la macchine a formato pieno sono ormai alla portata. Scegliendo un modello della passata generazione. Io ho coronato il mio sogno prendendomi una EOS 5 usata (ormai si trova a 800 euro:-) e ne sono molto contento.
    Complimenti per il sito.
    CASCI

    1. Casci,
      ti ringrazio per le parole di apprezzamento che mi spronano a continuare in questa impresa.
      Ciao, Francesco

  4. Ciao Francesco, scusa se approfitto di questa tua “esaustività” per dirti e dire che “è vero non esiste la macchina perfetta!” Io l’ho cercata per tanto tempo ed ora che ho comprato, dopo un anno di indecisione, la macchina dei miei sogni, e tu sai che è l’ Olympus OM-D E-M5, ne sono più che entusiasta, ma… ci sono ancora “cose” che vorrei diverse e realizzazioni che mi vengono migliori con… la compatta premium Panasonic Lumix 7 e… viceversa! Ti assicuro che mi fa cose fantastiche, anzi, entrambe me le fanno, ma tant’è!
    E’ proprio vero ciò che diceva il grande BRESSON: “Le foto si fanno con l’occhio, con la mente e con il cuore, la macchina non conta”! Tu sai che la mia “favolosa” foto della vittoria al Metro Photo Challenge, l’ho fatta con una della prime digitali da … pochi pixel! Ed anche quella che ti ho spedito ieri il Crocifisso, foto altrettanto bella, è stato fotografato con la stessa digitale del 2003… Ho come l’impressione che in queste due macchine ultime acquistate, mi manchi … l’immediatezza della foto. Certamente dipenderà dal fatto che, ancora non le conosco bene e… forse un po’ complicate per questa “immediatezza” che chiedo loro.
    Ciao e… grazie per tutto l’aiuto che mi hai dato, con consigli ed il resto. E… anche per l’aiuto che ancora mi darai, perché, “esaustivi come te”, non ne esistono!
    Ps la foto di oggi, te l’ho spedita per email, è fatta con la Lumix 7!

    1. Maria Chiara,
      grazie, mi hai mandato delle bellissime foto.
      Riguardo alla OM-D prendi un po’ di confidenza con la macchina e vedrai che è veramente fantastica.
      Ciao, Francesco

  5. La musica è la voce dell’anima, la fotografia è il battito del cuore.

    La tecnica aiuta, ma solo chi riesce a cogliere l’attimo in cui l’immagine si plasma ai propri sentimenti (succede raramente), ottiene immagini che lasciano il segno e rasentano l’arte.

    Ringraziandoti dei consigli che dai, mi permetto suggerirti, per consentire una migliore comprensione, di inserire un glossario con termini tecnici e consigli indirizzati alle molteplici possibilita di scatto (in parole povere una guida per chi non è esperto).

  6. Ciao Francesco, innanzitutto ti faccio i miei più grandi complimenti per il lavoro che svolgi e che metti a disposizione di tutti. Ormai sei un riferimento per moltissimi!
    C’è una domanda che ti vorrei porre riguardo alle dimensioni del sensore di una macchina fotografica, appurato che un sensore più grande dà sempre migliori prestazioni, soprattutto a livello di contenimento del rumore; prendo come esempio il micro 4/3 e il full frame per il seguente quesito : impostando le 2 macchine fotografiche (m 4/3 e ff) sullo stesso valore di iso, sulla stessa apertura del diaframma (non fisica ma nominale : es. f4 per entrambe) posso impostare un tempo di scatto più ridotto sul ff e ottenere lo stesso risultato del m 4/3 con tempo più lungo?
    Da quanto ho capito il sensore più grande a parità di regolazioni come sopra citato ha a disposizione una maggiore quantità di luce, ma volevo sapere se questo si traduce nel vantaggio di poter utilizzare un tempo di scatto più ridotto oppure nel “solo”(non è poco) guadagno in termini di minor presenza di rumore grazie alla maggior luce a disposizione del sensore.
    Per essere chiari : faccio la stessa foto con una micro 4/3 e con una reflex full frame a parità di iso, diaframma e altri valori, i tempi di scatto impostati dalle 2 macchine saranno diversi e minori per il ff, oppure avrò gli stessi tempi con un sensibile guadagno di qualità per la foto fatta con il sensore ff ?
    Spero di essermi spiegato abbastanza bene nella domanda che ti ho posto, sono argomenti che hai già trattato nei tuoi articoli, ma mi era rimasto questo dubbio.
    Auguri per il nuovo anno e riprenditi velocemente Francesco !!!

    1. Sebastiano,
      la domanda è chiara e la risposta altrettanto: ai fini dell’esposizione e a parità di sensibilità e di valore di diaframma il tempo di esposizione è lo stesso indipendentemente dalle dimensioni del sensore. Insomma per l’esposizione f/4=f/4.
      Il sensore più grande riceve più luce, ma questa si distribuisce su una superficie maggiore.
      Ai fini del rapporto segnale/rumore invece la maggiore quantità di luce ricevuta dal sensore più grande fa si che questo sia migliore. Altro vantaggio del sensore più grande è il miglior controllo della profondità di campo che può essere molto più ristretta che con uno piccolo.
      Ciao, Francesco

  7. Complimenti per il blog Francesco…sempre molto “obbiettivo”.
    Un consiglio, ho una Sony a58 e una lumix fz200.
    Della sony mi piace scattare in raw con il 24 e il 50 fissi…non mi piace lo zoom 18-55, fare video a 25p ma soprattutto non ho l’AF quando filmo a priorità tempi.
    Della lumix mi piace lo zoom tuttofare, i video a 50p e a priorità tempi con AF, l’ois, batteria notevole…non mi piace qualità raw, lo zoom elettronico, costruzione e dimensioni.
    Ora, dato che per 80% faccio video e restante foto e siccome non mi porto mai via tutto, quindi ogni volta ci rimetto o un buon video o una buona foto, che faccio? Opzione A…vendo tutto e prendo la fz1000, ci rimetto in escursione ottica e ancora zoom elettronico e non sono convinto delle raw. Opzione B…mi tengo i fissi e prendo usata una a77 con 70-300 anche se mi mancherebbe un grandangolo ? Alternative ?
    A te la palla e grazie.

    1. Davide,
      stranamente la Sony A58 non consente l’autofocus quando si vuole filmare in priorità dei tempi, come ho verificato sul manuale.
      Se come dici per l’80 % fai video la soluzione più logica sembrerebbe quella di prendere una FZ1000 che è buona per le foto ed ottima per il video. Non comprendo perchè lo zoom elettrico ti dovrebbe dare in questo caso fastidio. Nelle riprese video di norma sarebbe preferibile non usare lo zoom, ma quando lo si fa uno zoom elettrico rende più fluide le zoomate e migliora molto la stabilità della ripresa, a meno che la macchina non sia su treppiedi. Alcuni produttori propongono appositamente degli zoom elettrici per le riprese video e i professionisti usano dei motori esterni collegati alle ghiere dello zoom per azionarlo elettricamente. Per la foto invece lo zoom elettrico può essere un po’ più scomodo e consumare inutilmente la batteria.
      Riguardo alla focale massima valuta bene a cosa e se veramente ti serve una focale equivalente a 600 mm che non avresti comunque nemmeno con un 70-300 sulla reflex (equivale ad un 105-450).
      Se invece dai la priorità alla qualità fotografica la scelta di una A77, meglio una A77 II, è certamente migliore. Prendendola con un 70-300 non ti mancherebbe il grandangolo visto che hai il 24. Se poi vuoi un unico obiettivo dal grandangoòo aò tele spinto potresti prendere un Sigma 18-300 o un Tamron 16-300.
      Alternative potrebbero essere una Panasonic Micro 4/3, G7 o meglio GH4 che è eccezionale per i video, con il 14-140, equivalente ad un 28-280. Se poi vuoi un tele più lungo potresti prendere anche il 100-300 che equivale ad un 200-600 mm.
      Ciao, Francesco

  8. Francesco io inizialmente volevo prendere una Ml per avere una macchina più moderna, discreta e leggera con qualità fotografica da reflex, ma volevo avere anche una buona ergonomia (ho mani grandi e sono stanco di tenere la compattina con due dita) e uno zoom potente almeno da 18-200/270/300, e quindi viste queste mie esigenze, anche una ml con questi obiettivi peserebbe uguale e sarebbe scomoda (o forse no?) da maneggiare, e allora mi sono chiesto perchè non prendere una reflex che costa forse anche un pelino meno? Secondo te mi conviene una reflex media-base (tipo Pentax ks2 o nikon d3300-d5300) con telezoom oppure, visti i progressi tecnici che hanno fatto, è meglio una Ml attuale con mirino elettronico (che credo anche più adatto al mio stile abituato a vedere il risultato delle regolazioni direttamente prima dello scatto) e telezoom? Concordo che le Ml più recenti con mirino costano più di una reflex media. Ho visto anche che sono uscite delle bridge Nikon di qualità come la DL 24-500, sarebbe una alternativa valida rispetto agli altri due sistemi?

    1. Michele,
      le mirrorless hanno corpi macchina sempre più piccoli delle reflex di formato e categoria equivalente. Per gli obiettivi le mirrorless Mico 4/3 hanno dimensioni anhe notevolmente inferiori, a parità di luminosità e focale equivalente, le APS un po’meno, ma sempre inferiori.
      A vantaggio delle mirrorless c’è il mirino elettronico che ormai ha raggiunto una qualità che non fa rimpiangere i mirini reflex, anzi supera senz’altro quella dei mirini delle reflex APS più economiche, e che consente di visualizzare le regolazioni di esposizione e di bilanciamento del bianco prima dello scatto, la migliore stabilità con tempi di scatto lunghi per la mancanza dello specchio e la possibilità, per alcuni modelli, di renderle completamente silenziose. A svantaggio c’è la gamma di obiettivi che è meno ampia, escluso forse le Micro 4/3, in genere il maggior costo, anche se le ultime presentazioni hanno un po’ minimizzato questa differenza, e per alcuni modelli la minore velocità di autofocus.
      La scelta è quindi un po’ una questione di gusti personali e diciamo “filosofica”. Si possono ottenere ottimi risultati con entrambi i tipi di fotocamere.
      Fra le mirrorless ti segnalo Fujifilm X-T10, Olympus OM-D E.M10 II e Panasonic G7, fra le reflex Canon EOS 760D (o 750D) e Nikon D5500.
      Ciao, Francesco

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