Fujifilm GFX 50S: impressioni

In occasione del Photovideo Show organizzato dal noto negozio romano La Placa il 7-8 maggio scorsi ho avuto occasione finalmente di vedere e provare brevemente la nuova fotocamera medio formato di Fujifilm GFX 50S.
La GFX 50S è dotata di un sensore medioformato da 43,8×32,9 mm con 51 Mpx e una superficie maggiore di 1,7 volte di quella di una fullframe. E’ dedicata principalmente alla fotografia che richiede stampe di grandi dimensione, commerciale, ritratti in studio, ma anche paesaggio in esterni data la sua maneggevolezza e protezione da agenti atmosferici. L’elaboratore d’immagine X Processor Pro consente una sensibilità massima di 12800 iso estendibile fino a 102400. L’otturatore è ibrido, meccanico ed elettronico. L’autofocus a rilevamento di contrasto ha 117 punti AF. Il mirino con un’elevata risoluzione di 3,69 Mpx è staccabile ed orientabile in varie direzioni con un apposito accessorio. Anche lo schermo da 3,2″ ha un’elevata risoluzione, 2,36 Mpx, è sensibile al tocco ed orientabile.Le sue principali caratteristiche sono:

– sensore CMOS di medio formato (43,8×32,9 mm) con 51 Mpx
– processore d’immagine X Processor Pro
– corpo in lega di magnesio protetto dapolvere ed acqua
– innesto obiettivi Fujifilm GF
– schermo da 3,2″, aspetto 4:3 con 2,36 Mpx inclinabile e sensibile al tocco
– mirino elettronico staccabile con 3,69 Mpx, copertura del 100 % e ingrandimento 0,85x
– autofocus a rilevamento di contrasto con 117 punti AF selezionabili automaticamente o manualmente
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità e manuale
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 12800 Iso espandibile a 50 e 102400 Iso
– otturatore meccanico con tempi da 60 minuti ad 1/4000
– otturatore elettronico con tempi da 4 secondi a 1/16000
– simulazione pellicole Fujifilm
– disponibilità di numerosi effetti speciali e filtri
– ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel 30/25/24p
– velocità di raffica fino a 3 fg/s a pieno formato, jpeg illimitato, raw per 13 scatti
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione ultra sonica
– controllo di flash esterni senza fili
– connessione wi-fi
– usa schede SD/SDHC/SDXC
– doppio alloggiamento per schede di memoria
– batteria agli ioni di litio NP-T125 per 400 scatti
– dimensioni 147,5×94,2×91,4 mm senza mirino
– peso 825 grammi, 920 con mirino

Presso La Placa la GFX 50S costa  7.115 € solo corpo. L’obiettivo standard GF 63 mm f/2,8 WR costa 1.625 €, il GF 120 mm f/4,0 OIS WR usato per la prova 2.955 €.

La GFX 50S ha una forma abbastanza originale, con il mirino staccabile e lo schermo posteriore montato su una protuberanza del corpo. Le sue dimensioni però sono ridotte in rapporto alle dimensioni del suo sensore e non più grandi di una reflex fullframe con risoluzione uguale o un po’ inferiore, come si vede dal suo confronto, dotata del 63/2,8 (eq. a un 50 mm) con le Canon EOS 5DsR con 50/1,8, Nikon D810 con 50/1,8 e Pentax K1 con 50/2,8 macro.

Anche il peso è simile, circa 1200 grammi con l’obiettivo.
L’unica decisamente più piccola e leggera è la Sony A7RII

La reflex Pentax 645D è invece molto più grande e pesante.

L’unica medio formato che la supera in questa prestazione è la Hasselblad X1D, ancora più piccola, compatta e sottile, che da questo punto di vista rivaleggia con la Sony A7RII.

Anche con obiettivi diversi le dimensioni e i pesi non sono molto differenti fra GFX 50S e reflex fullframe di pari risoluzione come in questo caso col Fujinon 120/4,0 OIS e il Canon 100/2,8 IS.

Il corpo macchina si presenta molto bene, con una finitura impeccabile e una sensazione di precisione e robustezza, come d’altronde ci si deve aspettare per una fotocamera del suo costo. Il disegno del corpo senza mirino è piuttosto lineare e compatto, senza protuberanze se non l’impugnatura sulla destra e il rigonfiamento posteriore su cui è montatolo schermo. Il mirino, di forma molto allungata, quando montato sporge invece notevolmente sulla calotta e ne modifica le dimensioni e l’aspetto.

I comandi seguono il classico schema Fujifilm con ghiere esterne per tempi e sensibilità sul corpo macchina e diaframmi sull’obiettivo, tutte con la possibilità di essere impostate su A Auto per definire le modalità di funzionamento, program, a priorità o manuale. Anche gli altri comandi seguono lo schema della casa per cui chi è abituato alle Fujifilm si ambienterà subito. L’accensione avviene con un interruttore nella posizione migliore coassiale al pulsante di scatto.
Molto utile il piccolo pannello LCD superiore che consente di verificare rapidamente i principali parametri di scatto, tempi, diaframmi, sensibilità, ripresa singola o continua, ecc..
Il mirino è ottimo, molto grande e con una risoluzione elevata, superiore a tutti gli altri provati tranne quello della Leica SL allo stesso livello, e non fa certo rimpiangere un mirino reflex.
L’innesto obiettivi è il nuovo GF mount per il quale inizialmente sono stati presentati 6 obiettivi:

Standard: GF 63 mm f/2,8 R WR equivalente ad un 50 mm
Zoom grandangolare: GF 32-64 mm f/4,0 R LM WR equivalente ad un 25-51 mm
Tele moderato macro: GF 120 mm f/4,0 Macro R LM OIS WR equivalente ad un 95 mm
Tele moderato: GF 110 mm f/2,0 R LM WR equivalente ad un 87 mm
Ultra grandangolo: GF 23 mm f/4,0 R WR equivalente ad un 18 mm
Grandangolo: GF 45 mm f/2,8 R WR equivalente ad un 35 mm

Tutti gli obiettivi, come il corpo, sono del tipo WR cioè protetti da polvere ed acqua.

Nel poco tempo in cui l’ho avuta a disposizione ho potuto effettuare alcuni scatti alla gentile modella Daphne Grieco, nel set di prova allestito presso i locali della La Palca Academy.
La GFX 50S usata era dotata dell’obiettivo GF 120 mm f/4,0 Macro R LM OIS WR equivalente ad un 95 mm, quindi molto adatto al ritratto.
Il set era allestito con due flash professionali Broncolor Monolights ben posizionati che garantivano un’illuminazione bilanciata e la possibilità di scattare con una bassa sensibilità, 200 Iso, un diaframma abbastanza chiuso, f/8,0, per garantire una buona profondità di campo ed il tempo di sincronizzazione di 1/125. Il profilo pellicola utilizzato è stato il Classic Chrome. Ho salvato le foto in jpeg e raw, riservandomi di valutare in seguito se con altri profili pellicola avrei ottenuto risultati migliori, oltre che la differenza fra jpeg diretto dalla macchina e raw. Con il software Raw File Converter fornito da Fujifilm è possibile infatti scegliere quale profilo pellicola applicare durante la conversione indipendentemente da quello scelto in fase di scatto. Alla fine il miglior profilo si è rivelato il Classic Chrome, come pensavo. La differenza fra jpeg e raw è minima, anche se osservando bene si nota qualche ulteriore miglioramento nei dettagli nelle foto convertite da raw.
Ho cercato di effettuare sempre la messa a fuoco sugli occhi della modella, se necessario su quello più vicino, usando il punto centrale e ricomponendo prima dello scatto.
L’autofocus in queste condizioni, con una luce non molto intensa prima dello scatto dei flash, si è comportato bene, mettendo a fuoco rapidamente e senza incertezze. Nessuna foto è risultata fuori fuoco, questo grazie anche all’abilità della modella che non si muoveva prima dello scatto.

Le foto colpiscono per l’elevatissima risoluzione e nitidezza veramente notevole. L’incarnato è naturale e il bianco della maglietta perfettamente pulito. Nonostante il diaframma f/8,0 lo sfondo è adeguatamente sfuocato a dimostrazione del controllo della profondità di campo che le medio formato consentono.

In conclusione una fotocamera notevole che merita un approfondimento ed una prova completa, anche se il suo prezzo la rende accessibile a pochi.
Ringrazio nuovamente La Placa per l’organizzazione del Photovideo Show e la possibilità di prova di fotocamere ed obiettivi.

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