Fujifilm X-70: test

dsc06713La Fujifilm X-70 è una compatta di alta qualità con sensore APS ed obiettivo fisso. L’obiettivo ha una focale di 18,5 mm, equivalente ad un 28 mm quindi un grandangolare medio. E’ possibile però sfruttare un tele converter digitale che può simulare le focali di 35 e 50 mm. La X-70 non dispone di mirino, ma il suo schermo, di tipo sensibile al tocco, è ribaltabile in basso di 45° e in alto fino a 180° (per i “selfie”). La sua caratteristica principale è la compattezza che consente di avere una fotocamera con sensore di grandi dimensioni, ma di formato tascabile. L’autofocus, ibrido a rilevamento di fase e di contrasto, ha un’elevata velocità, 0,1 secondi, e consente anche di seguire soggetti in movimento veloce. La raffica raggiunge quindi un’elevata velocità, 8 fg/s. La ripresa video è Full HD. Naturalmente è disponibile la connessione wi-fi.
Per questa fotocamera Fuji utilizza un sensore X-Trans MOS simile a quello già adottato precedentemente nelle X-T1 e X-T10 che prevede un certo numero di pixel sdoppiati per attuare la messa a fuoco a rilevamento di fase con un’elevata velocità.
La matrice (CFA – Color Filter Array) dei sensori X-Trans non necessita di un filtro ottico passa-basso. Questo filtro infatti è indispensabile per la riduzione del moiré e dei falsi colori generati dai sensori convenzionali ma, nel contempo, degrada anche la risoluzione. Fuji ha sviluppato una nuova matrice CFA che si ispira alla casuale disposizione della grana nella pellicola, eliminando la necessità di un filtro ottico passa-basso per risolvere i problemi del moiré e dei falsi colori. Nella matrice i pixel RGB sono disposti in gruppi di pixel 6×6 con alta aperiodicità (casualità). Aumentare il grado di casualità elimina la causa fondamentale del moiré e dei falsi colori, un problema che si verifica nelle matrici convenzionali durante le riprese di elementi a righe e altri pattern ripetuti. La presenza di un pixel R, G e B in ogni serie di pixel orizzontali e verticali riduce al minimo la generazione di falsi colori e garantisce la superiore riproduzione dei colori stessi.

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La X-70 mantiene le impostazioni dei comandi degli altri modelli X di Fujifilm, quindi dispone di ghiere esterne per la regolazione dei tempi e dei diaframmi e per la compensazione dell’esposizione.

Le principali caratteristiche delle nuova Fujifilm X100S sono:

–    sensore APS-C X-Trans II da 16 Mpx
–    elaboratore d’immagine EXR Processor II
–    schermo da 3″ ribaltabile con 1.040.000 pixel
–    obiettivo Fujinon 18,5 mm f/2,8 equivalente ad un 28 mm
–    autofocus ibrido a rilevamento di fase e di contrasto con 77 punti AF
–    sensibilità da 200 a 6400 Iso in raw estendibile a 100 e 51200 Iso in jpeg
–    otturatore meccanico e elettronico con tempi da 30 secondi a 1/32000
–    flash integrato
–    raffica fino a 8 fg/s
–    filtri Avanzati, Simulazione pellicola, Esposizione multipla
–    funzione di ripresa panoramica
–    ripres video Full HD 1920×1080 pixel 60/50p, 30/25p e 24p
–    connessione wi-fi
–     batteria agli ioni di litio per 330 scatti
–    usa schede SD/SDHC/SDXC
–   dimenioni 113x64x44 mm
–   peso 340 grammi

La Fujifilm X-70 costa circa 640 €.

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Descrizione & uso
Prestazioni
Galleria
Conclusioni
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0 commenti su “Fujifilm X-70: test”

  1. Non capisco come mai in queste compatte APS-C non mettano lo stabilizzatore ottico. Non credo che avrebbe aumentato le dimensioni della macchina.

    1. Marco,
      innanzitutto non è detto che lo stabilizzatore ottico non aumenti le dimensioni dell’obiettivo e di conseguenza la sua sporgenza dal corpo, attualmente ridotta al minimo, visto che si tratta di inserire almeno un gruppo di lenti in più e gli attuatori per muoverle. Inoltre con una focale di 28 mm equivalente la stabilizzazione non è molto importante visto che, data la corta focale dell’obiettivo, si può scattare con tempi relativamente lunghi senza pericolo di mosso.
      Ciao, Francesco

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