Sono di nuovo sul blog dopo tre giorni tedeschi e due completi in Photokina.
Vale la pena? Si si deve vedere questa fiera mondiale, anche se per alcuni aspetti mi ha un po’ deluso per le poche novità.
E’ impressionante la sua grandezza, 9 enormi padiglioni, di cui 3 a due piani, immensi. Tre ingressi, la “promedade” centrale che collega il tutto, la piazza esterna per prendere il sole (e quest’anno c’era!) durante il breve intervallo di pranzo.
Impressionante anche il flusso degli addetti ai lavori: iniziano ad entrare alle 9 ed è un continuo fino alle 10. Tutti di fretta, di tutte le razze, europei e asiatici di ogni colore. I manager rigorosamente in giacca e cravatta, blu o grigio scuro, ma molti altri casual. Le donne invece molto eleganti e secondo le più diverse mode.
Il pubblico entra alle 10, ma già alle 9,15 si inizia a formare la fila davanti ai tornelli, anche se mi si dice non come nelle edizioni passate. Persone di tutte le età, uomini e donne, ma purtroppo pochi giovani: sarà forse per il costo del biglietto? Tutti sembrano competenti e ben attrezzati, prevalentemente con reflex, ma quest’anno anche con mirrorless. Quest’anno oltre alla mia Nikon D7000, portata per provare gli obiettivi, sono con la Sony A6300 e lo Zeiss 16-70/4,0 leggera e adatta ad essere portata al collo per ore.
Appena entrati tutti si precipitano all’arrembaggio e il primo padiglione raggiungibile è, guarda caso, Canon.
Immediatamente si formano capannelli presso i banchi delle novità: EOS 5D IV e EOS M5. La 5D IV si può provare usando la propria scheda, mentre la M5 è ancora allo stato di prototipo e pur potendola provare non si può inserire la scheda e portare via le foto Ci sono anche stampanti e si possono fare stampe, e si possono provare quasi tutti gli obiettivi. Tutte le fotocamere diverse dalle due con banchi dedicati e gli obiettivi però non sono esposti e si devono richiededere ad un apposito bancone.
Accanto c’è Panasonic
dove sono esposte le novità LX15, FZ2000 e G80. La LX15 e la G80 riesco a vederle, ma non a scattare foto da portare via, mentre per la FZ2000 ho la fortuna di approfittare, al set di posa attrezzato con una modella in altalena, di una breve assenza del personale Panasonic per introdurre rapidamente una scheda, visto che la fotocamera non era sigillata, e a scattare un bel po’ di foto.
All’interno di una teca poi il modello della futura GH5 di cui si sa solo che potrà riprendere video e foto 6K da 18 Mpx.
Proseguo e nel successivo padiglione ci sono Nikon e Olympus.
Bene è l’occasione di provare la D500, che ho potuto provare con impostazioni errate in un Nikon day e la D3400. Riesco ad impadronirmi dell’una e dell’altra, pazientando prima dietro logorroici fotografi tedeschi, e a scattare delle foto purtroppo solo attorno al bancone. Nikon è uno dei pochi stand, forse l’unico che dedica un intero bancone alle compatte, però poco frequentato. Purtroppo trascura le Nikon 1 di cui espone solo la J5, evidentemente non intende più investire sulle mirrorless: peccato!. C’è anche una sezione dedicata alla realtà virtuale, come in numerosi altri stand. Nell’auditorium si tengono numerosi interventi con un numeroso pubblico.
Mi sposto poi nello stand Olympus
e qui si respira un’altra atmosfera. La folla è inferiore e gli addetti sono finalmente belle e gentili ragazze, a differenza di tutti gli altri stand, e della cui mancanza mi sono lamentato. Olympus inoltre ha avuto un’ottima idea: per provare le fotocamere ci si deve registrare al bancone, fornendo un documento d’identità, e poi si può prendere in consegna fotocamere ed obiettivi per tutto il tempo che si vuole. Regalano pure una scheda SD. Provo così un nuovo obiettivo interessante, il 7-14/2,8 Pro e la nuova PEN E-PL8 facendo anche dei “selfie”, funzione per cui è particolarmente versata. Qui però le compatte sono scomparse.
Non c’è nemmeno l’annunciata OM-D E-M1 Mk II di cui si può vedere solo un ologramma e prendere un depiant con le principali caratteristiche.
Andando avanti c’è il piccolo stand Pentax/Ricoh dove non ci sono novità.
In evidenza la Pentax K-1 che riesco a provare e la Pentax 645Z attorno alla quale c’è folla, ma che riuscirò a provare il giorno successivo approfittando dell’intervallo di pranzo.
Infatti io qui al massimo mangio rapidamente solo un gelato, più che sufficiente dopo una colazione tedesca!
Quest’anno il clima era ottimo e nella “piazza” si riposavano numerose persone, assistendo a spettacoli acrobatici, mangiando wurstel o meglio un gelato con un buon caffè. Io ho trovato ottimo quello offerto alla Hasselblad, un vero espresso italiano.
Proseguendo si passa per una galleria con esposte foto che porta al padiglione 4 dove sono Fujifilm, Tamron e Sigma, ognuno con stand faraonici.
Lo stand Fujifilm, molto grande, presenta le novità forse più interessanti.
Innanzitutto la GFX 50S, mirrorless medioformato di dimensioni contenute (per il formato) che Fujifilm ha preferito sviluppare al posto di una fullframe, per la massima qualità. Poi attorno ad un set di posa con modella e fiori si possono provare fotocamere ed obiettivi e riesco a scattare numerose foto con la X-T2, altra novità interessantissima. Anche qui c’è un auditorium ben attrezzato con sessioni quasi continuate. In evidenza particolare anche la foto istantanea, sempre sviluppata da Fujifilm, che sta vivendo un certo revival. Infine belle le piccole mostre fotografiche.
Alla Sigma
fanno provare gli obiettivi ed hanno tutti gli innesti, ma mentre nell’edizione scorsa si poteva, lasciando in pegno il proprio obiettivo, aggirarsi per tutto lo stand attrezzato con set di posa, quest’anno si deve rimanere di fronte al bancone con poche possibilità di scatto. Provo comunque il 18-35/1,8, il 50-100/1,8, il 24-35/2,0 e il 35/1,4. Strana la mirrorless SD Quattro con sensore Foveon, con cui riesco a fare qualche scatto.
Stessa storia alla Tamron
per la prova degli obiettivi, sempre e solo al bancone. Non mi lascio sfuggire il nuovo 35/1,8 per formato fullframe e il nuovo ed economico 18-200 VC stabilizzato.
A questo punto visto che è vicino decido di andare al padiglione Leica il N° 1.
Purtroppo rimango grandemente deluso: non sono esposte le fotocamere, ci sono solo le mostre fotografiche, indubbiamente molto belle, compresa un’intera parete dedicata alle foto scattate con la novità Leica Sofort a sviluppo istantaneo. Ma dove sono le fotocamere Leica? Scopro dopo che Leica ha anche uno stand nel padiglione 2.1 seminterrato
con un’ampia zona dedicata ai professionisti nella quale si entra solo previa registrazione e per appuntamento, e dietro un bancone, piuttosto affollato, dove si possono richiedere e provare le fotocamere. Peccato! Nella scorsa edizione si poteva provare tutto con calma e tranquillità seguiti da numerosi addetti in un modo adeguato allo stile ed ai prezzi di Leica, oggi invece si deve fare come per gli altri marchi la fila e attendere che un addetto ti porga attenzione. Evidentemente hanno voluto risparmiare, ma con i loro prezzi non mi sembra il caso. Riesco comunque a provare la Sofort con cui scatto un paio di foto che porto con me e la M per verificare le mie capacità di messa a fuoco con il telemetro.
Mi manca solo Sony che quest’anno è sola nel padiglione 5 che precedentemente condivideva con Samsung che ormai ha abbandonato il settore fotografico.
In evidenza l’altra grande ed interessante novità della fiera, la A99 II. Questa reflex ibrida, con specchio fisso semitrasparente, è stata rinnovata ed ora adotta lo stesso sensore della A7R II da 42 Mpx. La messa a fuoco è ibida con punti AF a rilevamento di fase sia con il classico sistema relex sia con i punti sul senore. Inoltre promette una velocità di raffica di ben 12 fg/s, cosa veramente notevole per un sensore da 42 Mpx e indice di un elaboratore d’immagine particolarmente potente. Anche in questo caso è un prototipo e non si può usare la propria scheda per le foto. Non riesco nemmeno a provare la RX10 III sigillata anche se ormai è in commercio da mesi. Scatto però un po’ di foto con la A6300 e lo Zeiss 16-70.
A proposito di Zeiss,
nel suo stand, vicino a Nikon, si possono provare i suoi nuovi obiettivi montati su reflex Canon e Nikon e mirrorless Sony inserendo la propria scheda e fotografando un set di prova con fiori, uccelli e piante. Provo gli Otus 85/1,4 montato su Canon 5D II, Milvus 21, 35 e 55 su Canon 6D e Batis 85/1,8 su Sony A7.
Scendo infine di nuovo al piano inferiore dove si trova Hasselblad, accanto a Leica.
Qui, oltre ai modelli già noti, è esposta l’ultima novità, la mirrorless medioformato X1D, molto interessante e compatta. Non si può però, anche in questo caso, usare la propria scheda per la prova. Per fortuna sono sparite le assurde versioni Hasselblad di alcune fotocamere Sony vendute a carissimo prezzo.
Nello stesso padiglione c’è Samyang.
Il produttore coreano ha un’interessantissima novità: gli obiettivi autofocus. Al momento sono solo due entrambi adatti al fullframe, un 14 mm f/2,8 e un 50 mm f/1,4, e sono disponibili solo con innesto Sony FE, ma presto seguiranno anche gli innesti per Canon e Nikon. Riesco a provarli perchè fortunatamente ho la Sony A6300.
Mi sposto nello stand della Polaroid,
un inatteso ritorno, che espone la Snap Touch, fotocamera digitale compatta, oltre che la Snap per foto istantanee e le stampanti istantanee collegabili a smartphone per la stampa delle foto.
Altro stand grande e interessante che non manco di visitare è quello di Cewe,
colosso tedesco della stampa che fornisce sistemi di stampa foto self service, molto diffusi in Germania, e ogni tipo di servizio di stampa.
A questo punto il più è fatto, ma ci sono tantissime altre cose da vedere. Chiunque produca qualcosa che ha a che fare con la fotografia è in Photokina, altrimenti non esiste: per citare alcuni, come mi vengono in mente, Manfrotto, Epson, Sekonic, Eizo, Phase One, Kenko, Tokina, Go Pro, Hama, Ilford e tanti altri, ma non posso citarli tutti, il solo indice occupa diverse pagine.
C’è anche Rollei, ma come è ridotta male! Produce e vende solo accessori. C’è anche chi espone articoli che non hanno nulla a che fare con la fotografia come abbigliamento oppure le auto Mazda.
Ci sono poi numerosi stand di produttori di telescopi e binocoli che espongono anche all’aperto, nella piazza.
Dopo questa panoramica generale, sull’onda delle impressioni ed emozioni, naturalmente scriverò degli articoli di approfondimento sulle novità più interessanti e sulle prove fatte.
La mia impressione generale è che attualmente i produttori stanno abbandonando il settore delle compatte economiche, ormai sopraffatte totalmente dagli smartphone, per concentrarsi sulle fotocamere di qualità. Questo tutto sommato è un bene per la fotografia, separando quelli che scattano immagini “usa e getta” da condividere spasmodicamente sui social network, dai fotografi che magari scattano meno, ma producono “fotografie”.
Altra tendenza che mi ha un po’ sorpreso è quella del ritorno della fotografia istantanea propugnata da Fujifilm, che non l’ha mai abbandonata, da Polaroid, che l’ha inventata, ma anche e stupefacentemente da Leica.