Phase One XF100MP

XF_G_1-IQ3-80MP-80mmLS-front-MPbadgeNegli scorsi giorni sono state presentate un paio di fotocamere reflex medio formato con 100 Mpx. La prima che presento e che ho anche potuto vedere e provare brevemente è stata la Phase One XF100 MP.
Phase One è un’azienda danese che produce fotocamere e dorsi digitali medio formato e il software di elaborazione Capture One per la conversione e la modifica delle immagini raw. Le fotocamere Phase One sono suddivise in due linee: XF che è un sistema componibile costituito da un corpo macchina a cui si possono innestare diversi dorsi contenenti il sensore, mirini ed obiettivi, e 645DF+ con mirino pentaprisma fisso a cui possono essere agganciati diversi dorsi sensore e, ovviamente, obiettivi. Fino ad oggi per entrambi i sistemi erano disponibili dorsi con sensori da 44×33 mm CMOS da 50 Mpx o da 53,9×40,4 mm CCD da 40, 60 e 80 Mpx. L’ultima novità presentata è la XF100MP con sensore CMOS 53,9×40,4 mm da 100 Mpx.

Fino ad oggi i sensori disponibili per le Phase One con la più alta risoluzione, 80 Mpx, e le dimensioni maggiori (53,9×40,4 mm) erano i CCD che però hanno una sensibilità Iso piuttosto limitata, da 50 a 800. Chi voleva dei sensori con una sensibilità più alta doveva accontentarsi (si fa per dire!) dell’unico sensore CMOS, più piccolo degli altri (44×33 mm) e 50 Mpx che arriva a 6400 Iso.
La nuova XF100MP, presentata come sistema corpo+ sensore è una grande novità in quanto propone un sensore da CMOS (53,9×40,4 mm) da ben 100 Mpx con sensibilità che arriva a 12800 Iso, profondità di colore di 16 bit e gamma dinamica di 15 stop. Il sensore può sopportare esposizioni fino a 60 minuti. Il corpo della XF100MP è dotato di uno schermo sensibili al tocco in posizione sulla calotta superiore, a colori ed illuminato, che serve ad impostare tutte le regolazioni della fotocamera. Un altro schermo, da 3,2″, è posizionato sul dorso intercambiabile. Anche questo è sensibile al tocco e può visualizzare l’immagine in live view in alternativa al mirino che è reflex e ingrandirle con le dita in fase di visualizzazione. La fotocamera è dotata di autofocus e ovviamente di esposimetro che le permette di funzionare secondo i classici modo P A S M. E’ dotata di otturatore a tendina con tempi da 60 minuti a 1/4000 e sincronizzazione flash a 1/125, ma può usare anche una serie di obiettivi con otturatore centrale che permette la sincronizzazione su tutti i tempi di scatto fino a 1/1600. Questo è molto utile se le condizioni d’illuminazione della ripresa sono tali per cui a 1/125 la luce ambiente potrebbe influenzare l’illuminazione degli scatti con flash.
Si possono usare due tipi di mirino: il classico pentaprisma o un mirino a pozzetto. Gli schermi di messa a fuoco sono intercambiabili. L’autofocus funziona con tre modalità: spot, media o iperfocale.
La XF100MP dispone anche di connessione Wi-Fi oltre che di prese USB 3 e Firewire 800.
Sono disponibili due serie di obiettivi. Quelli marchiati direttamente Phase One sono disponibili in 8 differenti focali da 28 a 150 mm (equivalenti a 17-94 mm su fullframe 35 mm) compreso uno zoom 75-150 mm. l’altra serie prodotta dalla Schneider Kreuznach sono obiettivi con otturatore centrale. Comprende 12 ottiche da 28 a 240 mm (equivalenti a 17-150 mm) e comprende due zoom 40-80 mm f/4,0 e 75-150 mm f/4,0. Inoltre la XF100MP può montare molti obiettivi di altri produttori.

La XF100MP è stata presentata pochi giorni fa in anteprima dal distributore italiano Grange ed ho potuto esaminarla e anche fare qualche scatto. Ovviamente si è trattato solo di una prima presa di contatto in quanto si trattava del primo esemplare disponibile e ho potuto scattare solo qualche foto in interni. E’ stata comunque una presentazione interessante.
La fotocamera in prova era dotata di mirino pentaprisma e di obiettivo Schneider 80 mm f/2,8 (equivalente ad un 52 mm).

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La prima impressione è quella di una fotocamera grande e pesante, ma non più di certe fullframe professionali, e tutto sommato maneggevole. Alcune sue caratteristiche sono uniche. C’è ad esempio una funzione per cui quando la fotocamera è montata su treppiede o anche appoggiata su un piano non scatta, dopo avere premuto il pulsante, impostato l’autoscatto o dato il comando remoto, fino a che le vibrazioni che rileva non si riducono a zero per evitare qualsiasi possibilità di micromosso. Ovviamente in questa situazione lo specchio viene alzato prima dello scatto. Se si scatta a mano libera poi è possibile ritardare lo scatto di alcuni secondi, a scelta, rispetto al sollevamento dello specchio, sempre per ridurre le vibrazioni.
L’impostazione delle modalità e dei parametri di scatto è molto semplice usando il pannello superiore touch e le apposite ghiere.
Il mirino è grande e luminoso e supera tutti quelli disponibili su fotocamere fullframe, ottici o elettronici. L’autofocus non è particolarmente veloce, non è richiesto per una fotocamera di questo tipo, ma è preciso anche se produce il classico “bzzzz..” dei motori AF. Il problema semmai è che la profondità di campo di una medio formato usando l’obiettivo a tutta apertura è ridottissima e quindi si deve essere molto precisi con la messa a fuoco. Lo scatto produce un discreto rumore, non è certo una fotocamera da usare ad un concerto di musica da camera, ma le vibrazioni prodotte non sono eccessive ed ho pututo scattare a mano libera a 1/125 di secondo con foto ben nitide. A 1/60 non mi sono azzardato…
Le foto che ho scattato, alcune sono pubblicate, non rendono giustizia alla risoluzione di questo sensore, ma nell’ambiente disponibile non c’era altra possibilità e anche l’illuminazione non aiutava.
L’impressione è stata comunque molto positiva e non mi aspettavo certo che una fotocamera con un sensore di così grandi dimensioni si prestasse senza problemi anche all’uso a mano libera e, nelle intenzioni dei produttori, anche in esterni e non solo in studio.

In conclusione c’è da chiedersi: ma servono veramente sensori così grandi e con tanti Mpx? La risposta è certamente si. Ci sono tante applicazioni in cui una fotocamera come la XF100MP può fare la differenza. Oltre all’uso in studio può essere usata per paesaggi, monumenti ed architettura, cerimonie, moda, macro e in tutte le situazioni che richiedono altissima risoluzione e gamma dinamica per stampe di grande formato e qualità in tutte le condizioni di luce. Con le sue foto si possono stampare a 300 Dpi foto di 100×70 cm senza nessuna perdita di qualità. Per confronto con una fullframe da 50 Mpx si può arrivare a 70×50, cioè la metà.
Certamente è uno strumento specialistico e di nicchia, anche per il prezzo, 39.000 € nella configurazione provata, ma per un certo tipo di esigenze professionali è una fotocamera che consente risultati di una qualità non raggiungibile con altri sistemi.

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