Sony SLT A77 II: test

DSC05202La SLT A77 II è l’ultima reflex APS presentata da Sony. Ha caratteristiche notevoli: monta un sensore APS (23,5×15,6 mm) CMOS da 24 Mpx e un elaboratore d’immagine Bionz X che insieme promettono un’elevata qualità d’immagine e di raffica. Il corpo di ampie dimensioni è costruito interamente in metallo, protetto da polvere ed acqua. Naturalmente può riprendere video Full HD a 1920×1080 pixel. Dispone di un autofocus altamente sofisticato con 79 punti AF (il più alto per una reflex) con ampia possibilità di personalizzazione. La sua velocità è in grado di garantire raffiche a 12 fg/s perfettamente a fuoco, superata solo da una reflex professionale Canon che costa cinque volte tanto. Infatti il prezzo è abbastanza contenuto per qualità della costruzione ed alle caratteristiche fotografiche altamente professionali che ne fanno uno strumento adatto ai professionisti, ma anche ai fotoamatori evoluti.
La SLT A77 II è una reflex abbastanza grande, molto ben costruita e di aspetto solido e professionale. Anche se attualmente Sony ha presentato le nuove mirrorless fullframe A7 e A7R, la A77 II continua ad essere valida e ad avere dei vantaggi su queste nuove mirrorless per l’autofocus e la velocità di raffica.
Il primo e più evidente è infatti l’autofocus: quello a rilevamento di fase della A77 II è decisamente più veloce e sensibile di quello dell’A7R ed anche di quello dell’A7. C’è poi il sistema di stabilizzazione integrato disponibile nell’A77 II e nella recentissima A7R II, ma non nelle A7 e A7R. Altro vantaggio è l’ergonomia, con più comandi esterni, che non richiedono di entrare nei menu, e meglio disposti. Anche la gamma di obiettivi disponibili è molto più ampia; è vero che sulle A7 si possono montare gli obiettivi Alpha, ma è necessario un adattatore con AF a rilevamento di fase integrato per mantenere l’autofocus piuttosto costoso ed ingombrante che crea anche un sistema molto sbilanciato.
Gli svantaggi sono l’ingombro ed il peso, ma c’è anche da dire che usando obiettivi di lunga focale ed alta luminosità il maggiore peso rende l’insieme macchina-obiettivo più equilibrato e di conseguenza più facilmente usabile.

Le sue principali caratteristiche sono:

– sensore CMOS APS (23,5×15,6 mm) con 24 Mpx
– processore d’immagine Bionz X
– corpo metallico in lega di magnesio protetto da polvere ed acqua
– innesto obiettivi Sony A
– specchio semiriflettente fisso che manda il 30 % della luce ai sensori AF
– mirino elettronico OLED con 2,36 Mpx, copertura 100% e ingrandimento 0,73x
– schermo da 3″ e 1.229.000 pixel orientabile in tutte le direzioni
– stabilizzatore d’immagine integrato sul sensore
– autofocus a rilevamento di fase con 79 punti AF, di cui 11 a croce, selezionabili automaticamente o manualmente
– modalità di esposizione completamente automatica, Program, a priorità e manuale
– sensibilità automatica o manuale da 100 a 25600 Iso
– otturatore con tempi da 30 secondi ad 1/8000
– possibilità di personalizzare 5 pulsanti con 33 funzioni
– funzioni di Creative Style: 13 diversi stili  fra cui paesaggio, ritratto, neutro vivido ed altri
– funzione HDR Multi Frame NR per la riduzione del rumore tramite immagini multiple
– funzione DRO per l’ottimizzazione della gamma dinamica
– ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel 30p/25p e 60p/50p in formato  e AVCHD/H.264 E 1440X1080 pixel a 30 fg/s in MP4 con audio stereo, autofocus continuo, focus tracking, possibilità di funzionamento program, a priorità e manuale
– uscita HDMI per monitor esterno
– presa per microfono professionale esterno e cuffia stereo
– velocità di raffica fino a 12 fg/s
– sistema di pulizia del sensore a vibrazione ultra sonica
– controllo di flash esterni senza fili E-TTL II
– connessione Wi-Fi
– usa schede SD/SDHC/SDXC anche di tipo UHS-I e Memory Stick
– batteria agli ioni di litio NP-FM500H
– dimensioni 143x104x81 mm
– peso 647 grammi

La Sony SLT A77 II costa 1.000 € solo corpo e 1.440 € con lo zoom Sony 16-50 mm f/2,8.

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Descrizione & uso
Prestazioni
Galleria
Conclusioni
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0 commenti su “Sony SLT A77 II: test”

  1. Proprio l’uultima, no. 😉
    È vero che lei si chiama II, ma lei è solamente l’ultima… anche se ormai è uscita già un anno fa.

    1. Claudio,
      “uultima” no, ma è proprio l’ultima reflex presentata da Sony, le successive fotocamere sono tutte mirrorless.
      Ciao, Francesco

  2. Ed io aggiungo che purtroppo questa bella fotocamera (ergonomicamente parlando), sforna files (leggi foto) che sono, per qualità complessiva, significativamente inferiori a quelli della A6000.
    A parità di obiettivi usati, naturalmente.
    Con il mio modus operandi amo avere quello schermo multi articolato, oppure qualche cosa di simile, meno limitato di uno che è solo basculante.
    Amo avere tutti quei comodi e bellissimi tasti non microscopici, ma se poi mi trovo ad avere una qualità di immagini inferiore, preferisco aver con me la microscopica e leggera A6000, con o senza adattatori, i suoi originali o quelli di altre marche per inserirci qualsiasi obiettivo.
    Ma poi di fatto la lascio quasi sempre a casa e mi porto le altre 3 full frame.

    Il confronto tecnologico in questo caso è più corretto farlo fra fotocamere che hanno un sensore analogo, per dimensioni fisiche e densità dei pixels e queste due hanno entrambe il formato APS con 24 Mpx, forse hanno proprio lo stesso sensore.
    Quindi lo specchio fisso semi riflettente della fotocamera oggetto della recensione, ci mette la sua firma: immagini leggermente più rumorose e dettagli meno precisi, soprattutto quelli più luminosi che subiscono un leggero allargamento ed “impastamento”.

    Nella nuova Sony A7RII, l’autofocus probabilmente non sarà da meno per velocità e precisione, con tutti quei sensori AF inseriti sul CMOS assieme a quelli che generano l’immagine, però A77II e A7RII sono due fotocamere che hanno in comune esclusivamente il nome del produttore e la similitudine del loro nome.
    O poco altro.

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