Lytro Illum

P3380622sIn occasione del FOWA Photo Tour ho potuto provare fra le tante novità interessanti la Lytro Illum.
Questa fotocamera, presentata lo scorso anno poco prima della Photokina, si distingue da tutte le altre per la sua tecnologia particolare. Infatti le fotocamere Lytro dispongono di un sensore in grado di registrare l’intero campo di luce che arriva all’obiettivo. In questo modo sono in grado di captare a fuoco non solo il piano scelto per la messa a fuoco, ma una fascia molto più ampia che può estendersi da pochi cm dalla fotocamera fino all’infinito.
In fase di visualizzazione sarà possibile poi scegliere, tramite il software Lytro Desktop, come deve essere la messa a fuoco della foto, se selttiva o con grande profondità e su quale piano deve essere a fuoco.
E’ un approccio molto innovativo che merita un approfondimento.

La Lyto Illum è una fotocamera con un design molto particolare. In qualche modo potrebbe essere assimilata ad una bridge perchè dispone di un obiettivo fisso ad ampia escursione e non può essere certamente definita compatta, ma in realtà non ha tutte le caratteristiche della bridge. Sembra quasi uno smartphone appiccicato ad un grosso obiettivo. Le dimensioni non sono contenute ed il peso è quello di una reflex media con obiettivo. Misura infatti 145x86x166 mm. Il corpo è costruito in magnesio ed alluminio con gli anelli sull’obiettivo rivestiti in silicone.

Il sensore Lytro Light Field, di cui non è dichiarato il numero di Mpx, ha la capacità di registrare 40 Megaray con una tecnologia brevettata della matrice di microlenti e fornisce la capacità di acquisire il colore, l’intensità e la direzione dei raggi di luce che fluiscono nella fotocamera acquisendo in pratica l’intero campo luminoso. L’elaboratore d’immagine Light Field Engine V2, dotato della potenza di un tablet, riesce a ricomporre ogni scatto in tempo reale e di previsualizzare sulla fotocamera gli effetti ottenibili e le zone di messa a fuoco possibili. Il tutto su un grande schermo touch da 4″ con risoluzione 480×800. Questo è l’unico mezzo per inquadrare le foto e può essere ribaltato verso l’alto o verso il basso.
L’obiettivo zoom ha una focale equivalente che varia da 30 a 250 mm. L’apertura è costante f/2,0. Dispone di una grande ghiera a comando elettrico per lo zoom e di una più piccola e sempre elttrica per la messa a fuoco.
I comandi sono pochi perchè la maggior parte delle funzioni si attiva dallo schermo touch. In pratica c’è una ghiera per la compensazione dell’esposizione, due pulsanti per il blocco dell’esposizione e la messa a fuoco e il pulsante “Lytro” per la visualizzazione delle immagini, oltre al pulsante di scatto.
La messa a fuoco però si comanda perferibilmente dallo schermo indicando il soggetto. Dopo di ciò si può anche verificare quale sia l’ampiezza del campo di messa a fuoco che si può estendere da pochi cm dalla fotocamera fino all’infinito o quasi.
Sulla fotocamera poi, scattata la foto e dopo aver attivato la sua elaborazione col pulsante “Lytro” è possibile vedere gli effetti disponibili: si può scegliere il piano di messa a fuoco e anche attivare una breve foto animata che varia l’inquadratura e la messa a fuoco.
Le foto sono salvate su schede SD.
La fotocamera dispone anche di una connessione Wi-Fi.
La Lytro Illum costa 1.299 €.

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Per visualizzare le foto su un computer è necessari scaricare gratuitamente il software Lytro Desktop, disponibile per Windows e Mac. Questo programma è in grado di acquisire le immagini dalla scheda SD e trasferirle sulla sual ibreria, creando degli album, per poi poterle elaborare.

Lytro_Desktop

Innanzitutto prevede tutte le regolazioni di un programma di conversione da raw (anche se i file Lytro non sono raw), quindi esposizione, bilanciamento del bianco, colore, nitidezza, eliminazione del rumore ed altro. La sua funzione principale però è quella di potere scegliere, a posteriori, la messa a fuoco della foto e la sua profondità di campo. Infatti consente di scegliere il piano di messa a fuoco, cliccando semplicemente sul punto che si vuole a fuoco, e la profondità di campo, regolando tramite un cursore l’apertura di diaframma virtuale da f/1 a f/16. Le foto poi possono essere esportate in jpeg per la visualizzaione su qualunque dispositivo ed hanno una dimensione di 4 Mpx.
L’effetto è stupefacente: se si riprende una scena con grande profondità si potrà avere il primo piano a fuoco e lo sfondo sfocato o viceversa, oppure tutto a fuoco.
Si possono produrre poi anche delle scene animate di qualche secondo, con effetto zoom e variazioni di messa a fuoco.
Lytro fornisce inoltre, sempre gratuitamente, uno spazio cloud in cui salvare le proprie immagini e le proprie animazioni e condividerle privatamente o pubblicamente.
E’ disponibile anche un’App per visualizzare le foto su iOS, quindi su iPad o iPhone, ma non su Android.

Ho scattato quindi qualche foto di prova scegliendo soggetti ed inquadrature che potessero evidenziare le caratteristiche di messa a fuoco della Lytro Illum ed ho elaborato le immagini in modo da mostrare le differnti possibilità di messa a fuoco. Gli effetti sono spettacolari se l’inquadratura è adatta. Infatti se si scatta un ritratto a pieno viso la differnza non è evidente. Se invece è un ritratto ambientato la differnza di messa a fuoco può essere notevole. Io comunque ho ripreso solo soggetti inanimati.

Di seguito le foto scattate.

0 commenti su “Lytro Illum”

  1. Wow, e questo che vuol dire? Che dobbiamo buttare tutte le nostre reflex? È una nuova rivoluzione piú avanti del foveon? Aiuto, io mi sono appena concesso la follia di una D750 con il 24-120 F4 e ne sono ultra felice e ancora di più. Ovviamente me la tengo stretta perchè la trovo fantastica, ma tu pensi che, magari tra qualche anno, cambierà tutto? Da quello che scrivi sembrerebbe di si.

    1. Renzo,
      quella della Lytro Illum è una tecnologia appena agli inizi e deve crescere ancora molto prima di potere sostitire i sensori tradizionali.
      Attualmente la risoluzione ottenibile è molto bassa, circa 4 Mpx che ormai sono ben pochi a confronto dei 50 di qualche reflex, ma anche dei 16-20 di molte compatte. Inoltre i benefici di questa tecnologia si vedono in certi tipi di foto, quelle con molta profondità, cioè con elementi su piani a diversa distanza dalla fotocamera, ma non su soggetti più tradizionali.
      Inoltre si tratta di una tecnologia esclusiva e brevettata, per cui gli altri produttori per il momento non possono accedervi a meno di accordi con Lytro. Non so poi se sarebbe possibile realizzare fotocamere ad obiettivo intercambiabile con sensori di questa tecnologia.
      In conclusione credo che se ci saranno degli sviluppi non saranno a breve termine e che puoi tenerti tramquillamente la D750 per un bel po’ fino a quando Nikon non ti invoglierà a cambiarla con la D750000 o D79999 da 100 Mpx,video 8k e telefonate incluse!.
      Il sensore Foveon è invece un’altra cosa, in proporzione molto più tradizionale di quello Lytro e sarebbe interessante una sua più ampia diffusione. Purtroppo credo che Sigma non abbia risorse sufficienti per svilupparlo e spingerlo come sarebbe giusto.
      Ciao, Francesco

      1. Beh, visto come corre la tecnologia in questi tempi, ne vedremo delle belle, chissà. Sarà comunque interessante esserci. Grazie, ciao.

  2. Aspettavo che tu avessi modo di provarla anche se brevemente…

    Me ne ero già occupato in un mio articolo (http://wp.me/p20fJu-16I) che si concentrava più sugli aspetti del design.
    Ora inserirò un link che riporta la tua presentazione, come sempre più tecnica… 😉

  3. Non so se è ha un senso ma ho come l’impressione che la macchina scatti con tutto a fuoco e poi mediante opportuno software sfochi il desiderato, perchè se mi giunge incomprensibile come si possa mettere a fuoco lo sfocato, ho ben presente come si possa sfocare ciò che è a fuoco. Comunque il funzionamento di questa macchina va al di là della mia comprensione.

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