Photokina 2014 – Pentax/Ricoh

OLYMPUS DIGITAL CAMERALo stand di Pentax e Ricoh era abbastanza piccolo e in posizione laterale. Nonostante questo le fotocamere presenti erano di grande interesse.
La novità della Photokina è la nuova reflex K-S1. Questa fotocamera ha un design innovativo che rompe con il passato delle reflex. La K-S1 è disponibile in numerosi colori. Oltre a ciò anche la sua interfaccia utente è diversa dal solito. Ci sono dei led sull’impugnatura e sul dorso e al posto dei classici menu un sistema ad icone e simboli.
Altra novità interessante esposta, anche se di qualche mese fa, era la Pentax 645Z, fotocamera reflex medio formato con sensore da 51 Mpx e capacità di ripresa video.


Erano esposte anche le infinite varianti di colore della K-50 che può essere personalizzata a non finire.
Lo stand era semplice e lineare dominato appunto da una griglia divisoria a cui erano appese le K-50 in tutte le loro variazioni di colore.
Lateralmente, in posizione quasi appartata c’era il settore dedicato alla 645Z ed ai suoi obiettivi, mentre la K-S1 era esposta davanti alla “rastrelliera” di K-50 e su altri banchi c’erano le compatte impermeabili ora marcate come Ricoh, la Rico GR, compatta APS, e le piccole mirrorless Pentax Q-S1 e Q7.

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Pentax K-S1

Come già detto questa reflex è innovativa per molti aspetti. La sua estetica potra piacere o meno, ma dice qualcosa di nuovo nel campo delle reflex la cui estetica è ormai da troppo tempo cristallizzata. La fotocamera è disponibile in 1 colori diversi: Cotton, Linen, Denim, Tweed, Sunset, Dusk, Moon, Midnight, Dawn, bianco, azzurro e nero.
Alcune combinazioni sono piacevoli, altre un po’ vistose. Peccato che gli obiettivi siano disponibili solo in nero, tranne nel caso del 18-55 in kit che è anche bianco. Questo stona un po’ con alcuni colori e sarebbe bello che Pentax proponesse qualche altra colorazione almeno per le ottiche più diffuse. I led sull’impugnatura sono scenografici, segnalano in verde la ripresa di foto, in rosso quella di video e il numero di volti rilevati, ma la loro utilità è relativa.

Nero
Nero
Blu
Blu
Bianco
Bianco
Cotto beige
Cotto beige
Dawn purple
Dawn purple
Denim blue
Denim blue
Dusk gold
Dusk gold
Linen brown
Linen brown
Midnight black
Midnight black
Moon silver
Moon silver
Sunset orange
Sunset orange
Tweed gray
Tweed gray

 

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Anche l’interfaccia utente di questa macchina è diversa ed innovativa. Innanzitutto i comandi non seguono la disposizione convenzionale. La manopola delle modalita di funzionamento è infatti sul dorso della fotocamera, accanto allo schermo, e non sulla calotta superiore. Inoltre è illuminata da led che si accendono per segnalare la posizione selezionata. Il menu principale per le impostazioni di tutte le funzioni della fotocamera poi segue uno schema ad icone. Selezionando una funzione viene rappresentato sullo schermo anche i pad a quattro vie che indica le opzioni disponibili. Il pad è inoltre illuminato al centro da un led a significare, quando si accende, che la macchina è pronta per scattare. Insomma un’interfaccia diversa dal solito a cui forse ci si dovrà abituare, ma sicuramente utile sopratutto per chi proviene dalle compatte o è abituato agli smartphone.

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Dal punto di vista tecnico la K-S1 ha un nuovo sensore, sempre di formato APS, da 20 Mpx e privo di filtro antialias e elaboratore d’immagine Prime M II. Dispone inoltre della simulazione del filtro antialias regolabile attuata con micromovimenti del sensore come la K3. Ovviamente come in tutte le refelx Pentax ha lo stabilizzatore integrato sul sensore. Il corpo macchina è compatto e leggero. Il pentaprisma in vetro ottico ha una copertura del 100 % e ingrandimento reale 0,64x. La sensibilità Iso arriva a 51200, l’autofocus è il SAFOX IXi+ con 11 punti AF di cui 9 a croce. Lo schermo è fisso da 3″ e 921.000 pixel. L’otturatore prevede tempi di scatto da 30 secondi a 1/6000. La velocità di raffica arriva a 5,4 fg/s. Può riprendere video Full HD e dispone di scene ed affetti speciali. Infine può collegarsi ad uno smartphone con un’apposita scheda di memoria.
Le dimensioni sono 120×95,5×62,5 mm per un peso di 558 grammi

La K-S1 è piacevole e simpatica. E’ anche piccola e maneggevole. Il mirino grande e luminoso per una reflex APS come in tutte le Pentax. La messa a fuoco appare rapida e precisa e i punti AF coprono abbastanza bene l’inquadratura.
Ho effettuato con la macchina un po’ di scatti a tutte le sensibilità, inquadrando purtroppo solo la griglia di K-%0 colorate davanti a me in quanto la reflex era legata ad un aggancio piuttosto corto. Le foto sono state salvate in jpeg e raw (PEF), ma purtroppo mi sono accorto che il software fornito da Ricoh/Pentax Silkypix Developper Studio 3 nella sua versione più aggiornata disponibile per il download non supporta i raw di questa fotocamera. Anche Lightroom 5.6 non li supporta, quindi sono costretto a pubblicare le foto jpeg. Sarebbe stato meglio usare il formato DNG, come ho fatto per la 645Z.


Da queste foto si può solo dire che il rumore compare in modo visibile a 3200 Iso e che la funzione di riduzione fa del suo meglio per cercare di elimnarlo a prezzo però di una perdita di nitidezza proporzionale all’aumento di sensibilità.

Pentax 645Z

La 645Z è una reflex medio formato con sensore CMOS da 32,8×43,8 mm e 51 Mpx senza filtro antialias. Questo insieme all’elaboratore d’immagine Prime III garantiscono un’elevata risoluzione e nitidezza. La sua sensibilità Iso arriva ad un massimo di 204800 a partire da 100 Iso. La reflex è dotata di mirino pentaprisma con copertura del 98 % e ingrandimento 0,62x con il 55/2,8 e 0,85x con il 75/2,8 che corrsponde alla lunghezza focale normale di 50 mm su fullframe (fattore moltiplicativo 0,78x). Lo schermo da 3,2″ e 1.037 Mpx è orientabile in alto ed in basso. L’innesto obiettivi è il Pentax 645AF2 e può utilizzare tutti gli obiettivi Pentax autofocus e tramite adattatore quelli Pentax 67. La stabilizzazione è disponibile per alcuni obiettivi. L’autofocus è il Safox 11 con 27 punti AF di cui 25 a croce. L’otturatore prevede tempi di esposizione da 30 secondi ad 1/4000. Dispone di funzione live view. La velocità di raffica arriva a 4,5 fg/s per 300 jpeg o 25 raw (naturalmente con schede di memoria di velocità adeguata). Può anche riprendere video Full HD 1920×1080 pixel 60i/50i/30p/25p/24p in formato MPEG-4 AVC/H.264 (MOV) con audio stereo. Ha sue alloggiamenti per schede di memoria SF/SDHC/SDXC ed è compatibile con schede Eye-Fi e FLU card che ne consentono il controllo da smartphone o tablet. Il corpo è realizzato in lega di magnesio e protetto da polvere, acqua e freddo.
Le dimensioni sono 156x117x123 mm per un peso di 1550 grammi.
Per la 645Z sono attualmente disponibili 18 obiettivi, dal grandangolo 25 mm F74,0 (equivalente ad un 20 mm) al tele 400 mm f/5,6 (equivalente ad un 310 mm), di cui alcuni zoom.

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La 645Z è fatta non soltanto per l’uso in studio, come molte medio formato, ma anche essere portata in esterni. Il corpo è grande, ma non più delle reflex fulframe di alta gamma, come si vede dal confronto con la Nikon D4s, ed anche il peso è appena superiore.

645Z-D4s

La macchina si rivela maneggevole, anche se si deve fare l’abitudine alla sua forma più vicina al cubo rispetto alle reflex tradizionali. Il mirino è grande e luminoso, l’autofocus è veloce ed abbastanz apreciso. Il rumore di scatto però è elevato a causa del ribaltamento del grande specchio. I comandi non dissimili da quelli di una normale reflex, sono di facile comprensione ed uso, con il pannello LCD sulla destra che fornisce tutte le indicazioni sulle impostazioni della macchina.

Ho effettuato un po’ di scatti con la 645Z e l’obiettivo 55 f/2,8 (equivalente ad un 43 mm) a tutte le sensibilità da 200 a 51200 Iso, partendo da 12800 che secondo l’addetto allo stand era la sensibilità che nelle condizioni di illuminazione del luogo avrebbe dato i migliori risultati. Le foto sono state salvate direttamente in DNG e convertite con Lightroom azzerando la riduzione di rumore.


La nitidezza è elevatissima, tranne la foto a 200 Iso scattata a 1/30 che risente di micromosso (guardare i tralicci del soffitto su cui sono a fuoco e non il primo piano). Il rumore si incomincia a percepire a 6400 Iso in modo finissimo, ma anche a 12800 non disturba più di tanto se non nelle superfici scure di colore uniforme. Oltre è maggiormente visibile e si richiederebbe una sua riduzione.
Nello stand erano poi esposte le:

Pentax Q-S1

Mirrorless di piccolissime dimensioni dotata di un sensore da 1/1,7″ (7,44×5,58 mm) e 12 Mpx. Non ha il mirino ed è disponibile in numerosi colori. Dispone di 8 obiettivi intercambiabili con innesto dedicato

Pentax X-G1

Bridge dotata di uno zoom 52x da una focale 24 mm equivalente fino a 1248 mm. Ha un sensore di formato 1/2,3? (6,17×4,55 mm) CMOS retroilluminato con 16 MPX. Il mirino elettronico ha una risoluzione di 200.000 pixel, mentre lo schermo fisso da 3? ne ha 460.000. La stabilizzazione è sul sensore come per tutte le Pentax. La ripresa in raffica arriva a 9 fg/s in pieno formato, ma può arrivare a 30 fg/s a 4 Mpx e a 60 fg/s in formato VGA. La ripresa video è Full HD a 30 fg/s. La XG-1 non è dotata di Wi-Fi, ma supporta le schede Eye-Fi. E’ dotata di diversi filtri creativi, di una modalità HDR e di una curiosa funzione per il riconoscimento automatico di musi di animali.

C’erano poi le altre reflex Pentax, K-3 e K-50, la compatta APS Ricoh GR e le compatte subacquee che ora sono commercializzate con il marchio Ricoh invece che Pentax.

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