Photokina 2014 – Leica

OLYMPUS DIGITAL CAMERALo stand Leica, come già detto, era il più grande ed il più bello. Sicuramente Leica è avvantaggiata dal fatto di essere in casa, ma lo stand era veramente magnifico.
All’ingresso alcune gentili ragazze offrivano una brochure sintetica che presentava la storia della marca, elencava tutte le novità esposte, le mostre fotografiche presentate e le iniziatie relative a corsi e stage.
Il padiglione era diviso in due parti: nella prima ben illuminata e sui toni del bianco erano esposte, su banconi differenti secondo la famiglia, tutte le fotocamere Leica. C’erano anche gli accessori ed alcune teche in vetro dentro le quali erano esposti i modelli nelle diverse varianti di colore disponibili. Era anche una sezione dedicata all’uso professionale dei modelli S; nella seconda, denominata “Galerie”, poco illuminata, quasi buia, erano esposte le foto di 22 fotografi, con adeguata illuminazione locale e c’era un palco con una platea per le fonferenze dei fotografi partecipanti.
All’uscita una simpatica scritta “See you soon”.

Il personale ai vari banchi, molto preparato e disponibile, era in grado di illustrare dettagliatamente le caratteristiche di tutte le fotocamere esposte che è sempre stato possibile provare con le proprie schede portando a casa le foto scattate.
Le novità esposte erano tantissime, 9 modelli di fotocamera e 9 nuovi obiettivi o riedizioni di modelli precedenti. C’è voluto molto tempo per provarle tutte o quasi.

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Leica T

Questa non è una novità della Photokina, essendo stata presentata qualche mese fa, ma è un modello talmente innovativo da meritare il primo posto in questa rassegna.
La Leica T è una mirrorless priva di mirino, con sensore di formato APS (15,5×23,5 mm) da 16 Mpx, di linea purissima e minimalista, con pochissimi comandi a vista e la cui parte posteriore è dominata da un grande schermo sensibile al tocco da 3,7″.
Il corpo è ricavato da un unico blocco di alluminio ed è disponibile in argento o anodizzato nero. Solo Apple forse, se entrasse nel campo della fotografia, potrebbe costruire una fotocamera in questo modo. La Leica T è costruita interamente in Germania a Wetzlar, lo stabilimento storico di Leica, come la scritta posteriore sottolinea.
La nuova Leica T è una fotocamera rivoluzionaria per Leica, ma non solo. Leica per questa fotocamera ha rinunciato ad ogni riferimento retrò come fanno altri (non ne ha bisogno visto che ha già la linea M) ed ha proposto un design modernissimo, semplice e minimalista, ma estremamente piacevole, con pochissimi comandi a vista ed affidandosi per tutto il resto ad un ampio schermo touch con un’interfaccia semplice ed intuitiva sopratutto per chi è abituato agli smartphone. Il metodo di costruzione è ugualmente innovativo e prevede di ricavare il corpo partendo da un blocco di alluminio da 1,2 kg ridotto, dopo la lavorazione negli stabilimenti di Wetzlar, a 94 grammi e rifinito con una lucidatura a mano di 45 minuti. La fotocamera non ha un telaio interno, a differenza di tutte le altre che prevedono un telaio interno su cui è montata l’elettronica e una pelle esterna che costituisce il corpo, e tutta l’elettronica è montata direttamente sul corpo esterno d’alluminio. Una costruzione di tipo “unibody” che solo Apple adotta per i suoi computer.
Le caratteristiche fotografiche sono ovviamente all’altezza della costruzione e del marchio. Il sensore è di formato APS con 16 Mpx senza filtro antialias, la sensibilità automatica o manuale va da 125 a 12500 Iso, l’autofocus è a rilevamento di contrasto. Lo schermo da 3,7? con rapporto di formato 16:9 ha 1.300.000 pixel ed è sensibile al tocco. Non c’è mirino, ma ne è disponibile uno elettronico opzionale con 2.360.000 pixel e ingrandimento 0,7x (come un mirino fullframe). Questo mirino è orientabile verso l’alto fino a 90° e dispone di ricevitore GPS. La Leica T può raggiungere una velocità di raffica di 5 fg/s e riprende video Full HD 1920×1080 30p in formato MPEG-4 con audio stereo. Ha la connettività Wi-Fi integrata con la possibilità di trasferire foto da macchina a pc o smartphone e di controllare la macchina da uno smartphone. Dispone infine di una memoria integrata da 16 Gb oltre che della possibilità di usare schede SD/SDHC/SDXC.
Gli unici controlli esterni di cui dispone la Leica T sono sulla parte superiore. Ci sono il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione che comanda anche l’apertura del flash integrato, il pulsante per la ripresa video e due ghiere che servono per l’impostazione di tempi, diaframmi ed altre funzioni personalizzabili a secondo delle modalità di funzionamento. Tutto il resto si comanda con l’interfaccia touch tramite lo schermo.
Gli obiettivi attualmente disponibili per la Leica T sono quattro. uno zoom Vario-Elmar-T 18-56 mm f/3,5-5,6 equivalente ad un 27-84 mm, un Summicron-T 23 mm f/2,0 equivalente ad un 35 mm, e le due novità della Photokina, uno zoom grandangolare 11-23mm F3.5-4.5 equivalente ad un 16,5-35 mm ed un tele zoom 55-135mm F3.5-4.5 equivalente adu un 82-197 mm. Tutti gli obiettivi sono progettati per minimizzare otticamente la distorsione senza nessuna correzione digitale successiva a differenza di molti obiettivi per mirrorless che sono progettati con una forte distorsione corretta successivamente dal software della fotocamera o da quello di conversione da raw.
Nessuno di questi obiettivi però è stabilizzato in quanto, secondo Leica, la stabilizzazione nell’ottica richiede troppi compromessi ed incide sulla qualità.

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La fotocamera è veramente bella e toccarla e maneggiarla è piacevolissimo. E’ diversa da tutto quanto visto fin’ora e l’unico paragone che si può fare è con i computer Apple. Stona un po forse solo il grosso mirino elettronico Visoflex, almeno per la versione argento, ma secondo me è un accessorio indispensabile. I comandi sono ridotti al minimo: il pulsante di scatto con coassiale l’interruttore di accensione, quello rosso per la ripresa video e due ghiere di regolazione. Tutto si comanda dall’ampio schermo touch come in uno smartphone. Questo è piacevolissimo, sensibile e facile da usare. Le scelte, rappresentate da icone e non da menu e scritte, sono semplici e facili da trovare e ci si familiarizza subito con la macchina. Il mirino, opzionale, è eccellente con un’ottima risoluzione ed ingrandimento ed una copertura del 100 %.
Ho provato insieme alla T due obiettivi, il classico Summicron T 23 mm f/2,0 equivalente ad un 35 mm, la focale tradizionale di Leica, e il nuovo zoom Apo-Vario-Elmar T 55-135 f/3,5-4,5 equivalente ad un 82-197 mm. Ho fatto qualche scatto salvando le foto in raw (DNG) più jpeg e convertendole con Lightroom, il software fornito da Leica.
Il mirino ha una risoluzione elevata, e un ottimo ingrandimento. La messa a fuoco ha una velocità media, tipica di una mirrorless con sistema a rilevamento di contrasto. L’esposizione è corretta e risente solo di forti contrasti, nel qual caso deve essere corretta.
Le foto sono di eccellente qualità, notevolmente dettagliate.
Quelle fatte con il Summicron 23 mm a f/2,0 hanno una notevole plasticità e profondità con lo sfondo sfocato e un ottimo bokeh.

Anche il 55-135 dimostra un’ottima qualità e risoluzione.

Nella prova sul rumore questo comincia ad apparire a 1600 Iso, aumenta di poco a 3200, è ancora accettabile a 6400 ed eccessivo solo a 12500.

Summicron 23/2,0

Vario-Elmar 55-135

Rumore

Dopo questa prima presa di contatto aspetto con ansia di potere effettuare un test completo di questa interessantissima fotocamera.
La Leica T è indubbiamente costosa, come tutte le Leica. Il solo corpo costa 1.545 €, il mirino Visoflex circa 500 €, il Summicron T 23/2,0 1.650 €, lo zoom Vario-Tessar 18-56 circa 1.450 €.

Leica M

M-P

La M-P è un’edizione migliorata della Leica M, la classica fullframe del sistema M. Mantiene il sensore da 24 Mpx e tutte le altre caratteristiche aggiungendovi un buffer da 2 Gb di memoria che consente di raddoppiare la velocità di scatto in raffica. Inoltre lo schermo è ora protetto da un cristallo di zaffiro per una maggiore resistenza.
La M-P, come la precedente m, mantiene naturalmente il classico sistema di messa a fuoco a telemetro, ma a questo aggiunge la possibilità di messa a fuoco assistita sullo schermo o meglio sul mirino Visoflex.
Poichè nel mio precedente contatto con la Leica M avevo avuto qualche difficoltà nel comprendere enell’usare questo tipo di messa a fuoco (i tecnici a cui avevo chiesto spiegazioni non la conoscevano bene nemmeno loro) mi sono fatto spiegare nuovamente il suo funzionamento. Questo non è rapidissimo, ma efficace. In pratica premendo un pulsante a destra sul frontale, o meglio muovendo la ghiera di messa a fuoco (a secondo della personalizzazione scelta) nel mirino elettronico viene ingrandita la parte centrale dell’inquadratura, che può essere spostata, ed evidenziata la corretta messa a fuoco con la tecnica del “focus peaking” a scelta in quattro diversi colori. Questo consente di effettuare la messa a fuoco anche con tele o zoom di focale elevata, del sistema R o di altre fotocamere, che si possono montare con un anello adattatore.
Il sistema è molto pratico, appena si muove l’anello di messa a fuoco si vede l’immagine ingrandita e focheggiare è un attimo. Ho fatto dei confronti con la messa a fuoco a telemetro e per chi non è abituato ad usarlo come me il sistema è altrettanto rapido e forse più preciso. E’ comunque un’alternativa moderna che, anche se farà un po’ storcere il naso ai puristi, può essere utile.
La Leica M-P costa 6.890 €.

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Propongo alcune foto messe a fuoco alternativamente con un sistema e con un’altro. La loro efficacia è dimostrata dal fatto che non riesco a distinguerle.

 

 

M 60

E’ un’edizione speciale della Leica M per celebrare il 60° anniversario del sistema M. La sua caratteristica è di non avere lo schermo posteriore. Ha solo quattro regolazioni, tempi, diaframmi, messa a fuoco e sensibilità Iso. Le foto sono salvate solo come raw in formato DNG. Il risultato si vedrà solo alla fine scaricandole sul computer, come una volta succadeva con la pellicola dopo lo sviluppo e stampa

M-A

E’ una fotocamera puramente meccanica a pellicola. Non ha nemmeno l’esposimetro e quindi non usa una batteria. Ci sono solo le impostazioni di tempi, diaframmi e la messa a fuoco. E’ un oggetto senza tempo di pura precisione meccanica e funzionerà sempre.
La Leica M-A costa 3.950 €.

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Insieme ai nuovi modelli M sono stati presentati alcuni nuovi obiettivi: i Summarit 35, 50, 75 e 90 mm f/2,4 in versione nera o argento, che rappresentano gli obiettivi più economici del sistema M (si fa per dire!) costando da 1.590 a 1.950 €; inoltre le versioni argento del Summilux ASPH 35 mm f/1,4 4.495 € e Noctilux ASPH 50 mm f/0,95 9.380 €.

Leica S

Questo è il sistema di fotocamere Leica medio formato. Queste fotocamere hanno un sensore da 30×45 mm con 38 Mpx, la forma di una reflex tradizionale e dimensioni e peso non superiori a quelle delle reflex fullframe professionali tipo la Canon !dx e la Nikon D4s. Naturalmente sono fatte per un uso diverso, non dinamico, ma in studio o anche in esterni. Sono dotate di un sistema autofocus abbastanza rapido e di un mirino grande ed estremamente luminoso.
La particolarità di queste fotocamere è che i comandi non riportano simboli o scritte: si deve quindi conoscere bene la loro funzione prima di poterla usare.
Le S dispongono di un sistema di obiettivi comprendenti 9 focali fisse, da un 24 mm f/3,5 (equivalente ad un 19 mm) a un 180 mm f/3,5 (equivalente ad un 145 mm) compreso il nuovo 100 mm f/2,0 (equivalente ad un 80 mm) che ho avuto modo di provare, e uno zoom 30-90 mm f/3,5-5,6 (equivalente ad un 24-72 mm).
Sono disponibili due modelli, entrambi nuovi e presentati alla Photokina.

S

E’ la versione di punta ed ha avuto alcuni miglioramenti rispetto alla precedente S2: ora ha un nuovo sensore CMOS, un buffer da 2 Gb per una raffica più prolungata (a 1,5 fg/s notevole per le dimensioni delle foto), il GPS integrato e la cosa maggirmente innovativa per una medio formato, la possibilità di riprendere video 4K..
Costa 21.050 €.

LeicaS_2s

Ho scattato qualche foto con la S ed il nuovo Summicron 100 mm f/2,0.

S-E

E’ la versione più economica (si fa per dire!) introdotta alla Photokina. In pratica non ha le migliorie della S, quindi il sensore è un CCD da 30×45 mm sempre con 38 Mpx e non riprende video.

Leica X

Sono una serie di compatte con sensore di dimensioni APS (15,5×23,5 mm) da 16 Mpx, senza mirino, ma con la possibilità di montarne uno elettronico ozionale, con corpo in metallo con le calotte in titanio e rigorosamente “Made in Germany”. Hanno comandi esterni per tempi e compensazione dell’esposizione. Il corpo è abbastanza compatto, anche se non piccolissimo e l’estetica ricalca quella delle classiche M.
Sono disponibili tre modelli, di cui due nuovi, la X e la X-E.

X

E’ dotata di un’obiettivo Summilux 23 mm f/1,7 ASPH (equivalente ad un 35 mm) la focale classica per le Leica che consente un’alta qualità d’immagine anche in poca luce. Può riprendere video
Costa 1.890 €

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X-E

Questa è la seconda novità della Photokina. E’ simile come corpo e caratteristiche alla X, ma ha in dotazione come obiettivo un Elmarit 24 mm f/2,8 (equivalente ad un 36 mm). Non dispone della possibilità di ripresa video.
Costa 1.490 €.

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X-Vario

La X-Vario è stata presentata lo scorso anno, ma è sul mercato da poco tempo. Le sue caratteristiche sono comuni alla serie ed è dotata di uno zoom Vario-Elmar 18-46 mm f/3,5-6,4 (equivalente ad un 27-70 mm). Ha la possibilità di riprendere video.
Costa 1.970 €.

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Ho effettuato alcuni scatti con la X-Vario. La macchina da un’ottima sensazione di solidità ed è splendidamente finita come tutte le Leica. Il mirino opzionale, lo stesso che si può usare sulle T ed M, è ottimo. La velocità di messa a fuoco nella media delle mirrorless (anche se questa non lo è) con AF a rilevamento di contrasto. l’esposizione corretta anche nell’ambiente difficile in cui ho scattatoLa qualità d’immagine ottima con un rumore appena accennato a 1600 Iso, visibile a 3200 e troppo elevato solo a 12500.

D-Lux

E’ una compatta con sensore 4/3 (17,3×13 mm) e 13 Mpx costruita in collaborazione da Leica e Panasonic (LX100). Ha in dotazione uno zoom ad alta luminosità Vario-Summilux 10,9-34 mm f/1,7-2,8 (equivalente ad un 24-75 mm). Il mirino elettronico ha l’elevata risoluzione di 2,764 Mpx, una copertura del 100 % e un’ingrandimento reale di 0,7x (come una reflex fullframe). La sensibilità massima arriva a 25600 Iso. La caratteristica di spicco, oltre ad obiettivo e sensore, è la possibilità di riprendere video 4K a 3840×2160 pixel e 30 fg/s.
Costa 995 €.

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Ho potuto scattare delle foto su una mia scheda con questa nuovissima fotocamera, cosa che invece nella versione Panasonic non era possibile. Evidentemente Leica si fida di più dei suoi prodotti anche se in presereie e non ha paura di eventuali critiche negative come tutti gli altri. avevo scattato le foto in jpeg e raw, ma poi ho scoperto che purtroppo il formato raw di questa macchina, come della V-Lux, è uno strano .RWL che Lightroom 5.6 (l’ultima versione) ancora non riconosce pur essendo il software dato in dotazione con le Leica. Anche altri software provati non sono in grado di aprire queste foto quindi pubblico la versione jpeg.

La macchina è abbastanza piccola e leggera, con dimensioni inferiori alla Canon G1 X II ed alla Fujifilm X100T, ed anche alla X30 e paragonabili a quelle della D-Lux 6 (Panasonic LX7) che però non ha il mirino ed ha un sensore da 1/1,7″ (7,44×5,58 mm) molto più piccolo. Il mirino è eccellente con un’ottima risoluzione e resa dei colori. La messa a fuoco nella media per una fotocamera con AF a rilevamento di fase e l’esposizione corretta nell’ambiente di scatto. La qualità d’immagine non si può completamente valutare sulle foto jpeg, ma comunque mostra una buona risoluzione ed un rumore che crese più o meno come tutte le Micro 4(3 all’aumentare della sensibilità con un intervento della riduzione che elimina buona parte dei dettagli a quelle più alte.

V-Lux

La V-Lux è una bridge con sensore da 1″ (13,2×8,8 mm) e 20 Mpx grande per la categoria costruita in collaborazione tra Leica e Panasonic (FZ1000). Lo zoom 16x Vario-Elmarit 91,-146 mm equivale ad un 25-400 mm ed ha un’elevata luminosità f/2,8-4,0. questo insieme alle dimensioni del sensore dovrebbero garantire una qualità d’immagine elevata per la categoria. Lo schermo è completamente orientabile e posizionabile lateralmente. Il mirino elettronico di elevata qualità ha 2,359 Mpx, un ingrandimento reale 0,7x e una copertura del 100 %. La sensibilità massima può arrivare a 25600 Iso. Anche la V-Lux può riprendere video 4K a 3840×2160 pixel e 30 fg/s.
Costa 1.100 €.

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Anche in questo caso ho potuto provare la macchina con una mia scheda, a differenza di quanto avvenuto nello stand Panasonic. Anche in questo caso, come per la D-Lux, ho solo le foto jpeg per lo stesso motivo.
La V-Lux è piuttosto grande don dimensioni simili ad una reflex con uno zoom tuttofare. Pesa però di meno ed ha dimensioni leggermente inferiori della Fujifilm X-S1, mentre è appena più grande della Sony RX10. Il mirino anche in questo caso è eccellente e la differenza di risoluzione con la D-Lux non è percepibile ad occhio. La messa a fuoco è abbastanza veloce per una bridge, l’esposizione corretta. La qualità d’immagine è buonaper risoluzione alle basse sensibilità, mentre a quelle più alte è difficilmente valutabile a causa della riduzione di rumore operata. Dai 12500 Iso è comunque difficilmente usabile.


Oltre a tutte le innumerevoli novità presentate nello stand Leica si potevano ammirare, come detto, numerose mostre fotografiche. A queste però dedicherò un altro articolo.

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