Fujifilm X-M1 : test

DSC03517cLa X-M1 è la più economica mirrorless di Fujifilm con l’esclusivo sensore X-Trans CMOS. Non per questo è una fotocamera base o dalle caratteristiche limitate. L’unica rinuncia rispetto alle sorelle X-E1 e X-E2 è il mirino elettronico che non è possibile avere nemmeno come optional. Questo ha consentito però di ridurre le dimensioni ed il peso della fotocamera che con un obiettivo “pancake” diventa tascabile. L’estetica pur mantenendo un certo sapore retrò è più moderna delle altre mirrorless Fujifilm anche perchè i comandi e la loro disposizione sono più tradizionali per una fotocamera digitale. Infatti è presente la manopola delle modalità di funzionamento invece della ghiera dei tempi e anche l’obiettivo in kit, XC 16-50 OIS non ha l’anello dei diaframmi. Il sensore, l’elettronica e tutte le altre caratteristiche sono invece simili a quelle della X-E1, ma l’elaboratore d’immagine è lo stesso delle X-E2 e X-T2. In più c’è la connessione Wi-Fi.

Per questa serie di fotocamere Fuji ha sviluppato un nuovo sensore CMOS denominato X-Trans CMOS. La nuova matrice (CFA – Color Filter Array) non necessita di un filtro ottico passa-basso. Questo filtro infatti è indispensabile per la riduzione del moiré e dei falsi colori generati dai sensori convenzionali ma, nel contempo, degrada anche la risoluzione. Fuji ha sviluppato una nuova matrice CFA che si ispira alla casuale disposizione della grana nella pellicola, eliminando la necessità di un filtro ottico passa-basso per risolvere i problemi del moiré e dei falsi colori. Nella matrice i pixel RGB sono disposti in gruppi di pixel 6×6 con alta aperiodicità (casualità). Aumentare il grado di casualità elimina la causa fondamentale del moiré e dei falsi colori, un problema che si verifica nelle matrici convenzionali durante le riprese di elementi a righe e altri pattern ripetuti. La presenza di un pixel R, G e B in ogni serie di pixel orizzontali e verticali riduce al minimo la generazione di falsi colori e garantisce la superiore riproduzione dei colori stessi.
L’utilizzo di una matrice ispirata alla pellicola ha reso necessario un processore più potente per elaborare i dati dell’immagine; per questo Fuji ha creato EXR Processor Pro. Questo processore consente di ottimizzare le potenzialità del sensore X-Trans CMOS fornendo elevata velocità e alta precisione di elaborazione delle immagini.

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La X-M1 può anche simulare la resa dei colori di alcune tra le più famose pellicole Fuji, fra cui Velvia, Astia e Provia.
In sintesi le caratteristiche principali della XM1 sono:

– sensore APS CMOS da 16 Mpx X-Trans CMOS
– processore d’immagine EXR Processor II
– innesto obiettivi FUJIFILM “X-Mount”
– schermo orientabileda 3″ con 920.000 pixel
– autofocus a rilevamento di contrasto con 49 punti AF
– otturatore con tempi da 30 secondi a 1/4000
– modalità di funzionamento P/A/S/M e scene
– velocità di raffica di 6 fg/s
– Sistema di pulizia del sensore a vibrazione Ultra Sonica
– Ripresa video Full HD 1920×1080 pixel 30p codec H/264 con audio stereo
– flash integrato
– modalità di simulazione pellicola
– usa schede SD
– batteria agli ioni di litio con capacità di 350 scatti
– connettività Wi-Fu
– dimensioni 117x67x39 mm
– peso 330 grammi

La X-M1 costa con lo zoom XC 16-50 mm f/3,5-5,6 OIS stabilizzato 650 €.

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Descrizione & uso
Prestazioni
Galleria
Conclusioni

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