Fujifilm XQ1: impressioni

X-Q1_Black_Front_Left_Wide-r83lLa XQ1 è una nuova super compatta di Fujifilm che si affianca all’ottima ed elegante XF1. Differisce da questa per il sensore, sempre da 2/3, ma con tecnologia X-Trans CMOS ripreso dalla X-20 e per l’elaboratore d’immagine EXR II. Questo dovrebbe permettere un miglioramento della nitidezza e della qualità d’immagine, specialmente alle alte sensibilità. L’obiettivo è lo stesso zoom 25-100 mm equivalente f/1,8-4,9 della XF1, ma qui a comando elettrico invece che manuale. Include anche la funzione Lens Modulation Optimizer (LMO) per migliorare la sfocatura ai bordi dell’immagine dovuta alla diffrazione. La XQ1 dispone di una ghiera attorno all’obiettivo per regolare tempi, diaframmi e messa a fuoco. Lo schermo da 3″ ha 920.000 pixel. La ripresa video è Full HD a 60 fg/s. Ha infine la connettività Wi-Fi.
In occasione del Fujifilm X day presso il noto negozio romano La Placa ho potuto brevemente provarla.

a XQ1 riprende la filosofia e le caratteristiche della XF1 per fornire una compatta veramente tascabile con una qualità d’immagine superiore alla media. L’aggiunta del sensore X-Trans CMOS II della X-20 e dell’elaboratore d’immagine EXR II garantiscono una qualità d’immagine ancora migliore. La ghiera di comando attorno all’obiettivo facilita le principali regolazioni e le dimensioni veramente ridotte consentono di portarla sempre con se. Peccato che per ottenere una maggiore compattezza Fujifilm abbia rinunciato al comando manuale dello zoom.
La prova in realtà si è trattato solo di una breve presa di contatto in cui ho potuto fare qualche scatto per assaggiare le potenzialità del nuovo sensore, spero di poterne effettuare presto una prova approfondita.
La XQ1 è ancora più piccola della XF1 che già si distingueva per l’ottima tascabilità e per l’assenza, da spenta, di qualsiasi sporgenza.
Lo schema dei comandi è molto simile, ma qui c’è un interruttore di accensione (la XF1 si accende ruotando la ghiera dello zoom) e il comando elettrico dello zoom con una levetta attorno al pulsante di scatto.
L’obiettivo ha un’ottima luminosità, f/1,8, in posizione grandangolo, ma è penalizzato, f/4,9, in tele per contenere le dimensioni.
La messa a fuoco è efficiente e rapida per una compatta e non ho riscontrato foto fuori fuoco.
Visto che è cambiato il sensore, ora è quello adottato anche dalla X-20, è interessante verificare se questo ha portato a miglioramenti nella qualità d’immagine, cosa che farò con un test approfondito quando la macchina sarà disponibile per la prova.
Per il momento ho potuto effettuare qualche scatto nella sala di posa attrezzatissima della La Placa Academy con l’aiuto di una gentile modella.
Le foto sono state salvate sia in raw che jpeg, anche se per la conversione raw ho dovuto usare Adobe Lightroom 5.3 RC in quanto il software di Fujifilm Raw File Converter (una versione personalizzata di Silkypix 3) non le supporta ancora e sul sito Fujifilm non è disponibile una versione aggiornata. La conversione è stata effettuata con tutti i parametri al loro valore di default esclusa la riduzione di rumore che è stata azzerata.
Ho scattato a tutte le sensibilità da 200 a 3200 Iso per verificare la fotocamera anche agli alti Iso, anche se i 200 Iso consentivano di scattare con un tempo quasi al limite per evitare il micromosso (il 60 non è stabilizzato) e le sensibilità più elevate ovviamente erano esagerate. Per quasi tutte ho usato il profilo colore standard.
Le foto sono nitide e ben esposte, pur essendo state scattate in program, ma con la sottoesposizione di 1,33 stop visto lo sfondo nero. Anche il bilanciamento del bianco, automatico, è perfettamente corretto.
La nitidezza ed il dettaglio sono molto buoni (notare i capelli della modella) fino alla sensibilità di 1600 Iso e perdono qualcosa solo a 3200. Il rumore è percepibile sullo sfondo nero uniforme a 800 Iso e invade un po’ anche le zone più illuminate. A 1600 Iso è chiaramente visibile sullo sfondo e si vede sui capelli e in alcune parti del viso, senza che questo riduca sensibilmente la nitidezza. A 3200 Iso il rumore è abbastanza forte e visibile nelle parti più illuminate, oltre che sullo sfondo. La nitidezza ed il dettaglio sono un po’ compromessi, ma accettabili per una piccola compatta a questa sensibilità.
In complesso un’ottima prestazione per una compatta di così piccole dimensioni.

0 commenti su “Fujifilm XQ1: impressioni”

  1. Ho una domanda che mi frulla in testa da un po’ di tempo, seguendo recensioni e commenti sulle micro 4/3: vale la pena acquistare questo tipo di camera per utilizzare alcune lenti Leica M con adattatore? La resa la ritieni soddisfacente o è meglio lasciar perdere. Dall’idea, non da competente, che mi sono fatto, nel caso, punterei sulla Lumix GX7 piuttosto che Fuji, che ne dici?
    Ti ringrazio in anticipo per un cortese suggerimento. I complimenti per il blog sono d’obbligo, sia per le ottime disquisizioni che per le puntuali, precise e documentate risposte sui vari argomenti. Tempo addietro leggevo del tuo accenno alla gloriosa Topcon, penso valga la pena scrivere un libro su questo marchio. L’ho avuta x diversi anni con i suoi bellissimi obiettivi, ma erano altri tempi… Buon lavoro Francesco, con i migliori saluti
    Luigi

    1. Luigi.
      ti ringrazio per i complimenti.
      Le Topcon RE Super e RE2, che a suo tempo ho usato parecchio (ho ancora una RE Super nella mia piccola collezione) erano reflex fantastiche, migliori delle Nikon dell’epoca, e meriterebbero qualche articolo che, se troverò il tempo, scriverò.
      Per l’uso degli obiettivi Leica M attualmente la fotocamera più consigliabile è la Sony A7r. E’ una mirrorless fullframe con sensore da 36 Mpx, in grado quindi di sfruttare tutta la risoluzione degli obiettivi Leica, e con i pixel verso i bordi con microlenti ottimizzate per ricevere tutta la luce proveniente anche dai raggi angolati di obiettivi grandangolari come alcuni Leica. Inoltre con una fullframe gli obiettivi saranno usati con il loro angolo di campo nativo, non si deve tenere conto di fattori moltiplicativi della focale, e questo è importante per l’uso dei grandangolari che sui formati più piccoli non lo sono più perdendo la loro caratteristica. Queste considerazioni valgono anche per la A7, quasi uguale, ma con un sensore da 24 Mpx, senza filtro antialias per una maggiore nitidezza, ma senza pixel ottimizzati.
      Dopo le Sony A7r e A7, la scelta preferibile sono le Fujifilm X, in particolare la X-Pro 1 con sensore APS da 16 Mpx senzafiltro antialias, che ha il mirino ibrido che può funzionare otticamente come quello delle Leica, anche se non sempre le cornicette corrisponderanno perfettamente alla focale utilizzata, oppure elettronicamente. In alternativa c’è la X-E2 con un sensore simile, ma solo con un eccellente mirino elettronico. A queste fotocamere si deve applicare un fattore moltiplicativo 1,5x, quindi un 35 mm equivarrà ad un 52 mm, mentre un 21 mm equivarrà ad un 32 mm.
      Infine ci sono le Micro 4/3 con un sensore più piccolo ed un fattore moltiplicativo 2x. Un 35 mm equivarrà ad un 70 mm ed un 21 ad un 42 mm. Si perdono quindi completamente i grandangoli.
      Fra le Micro 4/3 comunque la Panasonic GX-7 con stabilizzatore integrato è una delle migliori scelte.
      La resa qualitativa migliore è quella ottenibile con le Sony. Le Fujifilm hanno una resa inferiore, ma la più vicina alle fullframe fra le fotocamere APS, le Micro 4/3 hanno una buona qualità d’immagine, ma inferiore ad entrambe le precedenti e non è detto che riescano a sfruttare al meglio i migliori obiettivi Leica. Se vuoi quindi il meglio le Sony sono preferibili.
      Ciao, Francesco

  2. Ho bisogno di qualcosa che mi stia in tasca quando non porto con me DSLR.. sono in ballottaggio tra Questa XQ1 e la RX100 (non II o III) cosa mi puoi dire,la userei maggiormente per street in condizioni di scarsa luminosità o concerti on stage

  3. Ciao Francesco, sapresti dirmi quali sono le differenze sostanziali tra la xq1e la xf1? Cioè sarebbero ben spesi i 100 euroin più per la xq1 o pagherei solo l’opzione Wi-Fi aggiunta?

    1. Angelo,
      la differenza principale fra la Fujifilm XF1 e la XQ1 è il sensore. La XQ1 ha un sensore X-Trans CMOS II con pixel disposti con alta aperiodicità per garantire l’assenza di effetto moirè e consentire l’eliminazione del filtro antialias. La XF1 invece ha un sensore EXR CMOS con i pixel di due dimensioni diverse e disposti in modo da consentirne anche l’uso abbinato per diminuire il rumore o aumentare la gamma dinamica diminuendo però la risoluzione che diventa 6 Mpx; ha però il filtro antialias. Il sensore della XQ1 dovrebbe quindi garantire una migliore nitidezza.
      Altre differenze sono il comando dello zoom elettrico (preferivo però il manuale della XF1 a meno di non riprendere video), lo schermo con maggiore risoluzione, la ghiera attorno all’obiettivo che può comandare diverse funzioni (tempi, diaframmi, messa a fuoco, ecc.) e la connessione Wi-Fi.
      Le dimensioni e il peso sono un po’ inferiori. L’estetica è diversa e la preferenza è questione di gusti, a me piace più la XF1.
      Valuta tu se queste differenze possono valere 100 €.
      Ciao, Francesco

      1. esteticamente preferisco la xf1,ma non vorrei sacrificare la qualità per l’estetica, sarà difficile decidere ahah. Cmq grazie mille per avermi chiarito le idee 🙂

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