Fotocamere consigliate 2013 – Professionali: fullframe e medio formato (oltre 3000 €)

Nell’aggiornare i miei consigli per le fotocamere ho pensato di aggiungere anche qualche considerazione sulle fotocamere al più alto di gamma e sicuramente professionali.
Certamente i professionisti sanno bene cosa acquistare per il loro lavoro, ma potrebbe essere utile per i fotoamatori evoluti per confrontare le loro opinioni ed eventualmente per qualche fortunato fare un’acquisto. Spero che certamente lo sia per chi inizia oggi a scoprire l’affascinante mondo della fotografia.

In questa categoria si collocano le fotocamere che consentono di ottenere il massimo della qualità in termini di immagini, di costruzione, affidabilità e versatilità. La categoria è dominata dalle reflex medio formato e fullframe.
La scelta è ampia, ma prima di tutto è importante il tipo di fotografia a cui saranno destinate: foto in studio, still life, moda, paesaggio, foto sportive, cerimonie, architettura,foto industriale, pubblicità, ecc..
Per queste fotocamere poi è opportuno scegliere accuratamente gli obiettivi, privilegiando la qualità alla comodità. In questo caso il costo e il peso possono passare in secondo piano.

Reflex fullframe

Canon 5D III ☆ ☆
E’ la terza edizione della reflex fullframe semiprofessionale di Canon. La prima e la seconda versione della 5D hanno avuto un buon successo fra i professionisti, per esempio di matrimoni, e fra i fotoamatori.
Le sue caratteristiche sono professionali: corpo in metallo protetto da polvere ed acqua, sensore fullframe CMOS da 22 Mpx, mirino pentaprisma con copertura del 100 % e ingrandimento reale di 0,71x, schermo fisso è da 3,2″ con 1.040.000 pixel, sensibilità da 100 a 25600 Iso estendibile a 50 e fino a 102400. L’autofocus è stato completamente rinnovato rispetto alla versione II ed ora è allo stato dell’arte, con 61 punti AF, di cui 41 a croce e 5 a croce doppia. La sua sensibilità è elevata, -2 EV, ma stranamente inferiore a quella della 6D. La velocità di raffica è di 6 fg/s, abbastanza elevata, ma non adatta per riprese sportive. Le dimensioni ed il peso del corpo sono abbastanza grandi ma ancora adatte ad un uso in movimento, appena più grandi della 6D. La costruzione e la finitura sono di elevato livello e la macchina da un’ottima sensazione di solidità. L’ergonomia è ottima e tutte le regolazioni possono essere impostate con comandi esterni, senza entrare nei menu, e sono visibili nel mirino o sul piccolo pannello LCD superiore. Dispone del live view e della ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel a 30 fg/s con audio stereo.
La qualità d’immagine è eccellente, con una buona risoluzione anche se inferiore alla sua concorrente, la Nikon D800. La gamma dinamica è inferiore a quella della D800 fino a 800 Iso, per poi tornare in parità alla sensibilità di 25.600 Iso. Il rapporto segnale/rumore è uguale alla D800 nelle foto normalizzate, mentre è leggermente migliore al 100 %. La 5D III garantisce quindi un’ottima qualità d’immagine fino a 6400 Iso, ancora buona a 12800. Le sensibilità più alte sono da usare solo in caso di emergenza.
La Canon 5D III costa circa 3000 € solo corpo e 3600 € con il 24-105 L IS .
Gli obiettivi per uso professionale devono essere di classe elevata, sia come qualità ottica che meccanica e quindi ci si orienterà prevalentemente sui Canon serie L.
Questa serie comprende una gamma di focali fisse e zoom entrambi sia con luminosità f/2,8 che f/4,0. Lo zoom tuttofare, buono per cerimonie, eventi, ritratti, paesaggi è quindi il Canon EF 24-70/2,8 L USM II(2000 €)o la versione meno luminosa 24-70/4,0 L IS USM (1400 €) o infine il Canon EF 24-105/4,0 L IS USM (1000 €). Come tele zoom la scelta è il Canon EF 70-200/2,8 L IS II USM (2100 €) o il Canon EF 70-200/4,0 L IS USM (1100 €), ma ci sono anche le versioni non stabilizzate EF 70-200/2,8 L USM (1200 €) e EF 70-200/4,0 L USM (600 €) molto conveniente per il rapporto qualità/prezzo e infine il Canon EF 70-300/4,0-5,6 L IS USM (1300 €). Per esigenze più spinte ci sono tele da 200 a 800 mm stabilizzati e di prezzo piuttosto elevato e un comodo EF 100-400/4,5-5,6 L IS USM (1500 €). Come grandangolo i Canon EF 16-35/2,8 L II USM (1400 €) e 17-40/4,0 L USM (750 €) o i focale fissa Canon EF 14/2,8 L USM (2100 €) e 20/2,8 USM(500 €). Fra i focale fissa luminosi gli EF 24/1,4 L II USM (1550 €), EF 35/1,4 L USM (1400 €), EF 50/1,2 L USM (1500 €) e EF 50/1,4 USM (350 €), EF 85/1,2 L II USM (2000 €), ma se si vuole risparmiare ci sono anche l’EF 28/1,8 USM (450 €), l’EF 35/2,0 IS , l’EF 50/1,8 II (100 €) e l’EF 85/1,8 USM (350 €). Come macro sono disponibili il Canon EF Macro 60/2,8 (400 €), l’EF Macro100/2,8 L IS USM (850 €) e l’EF Macro 180/3,5 L USM (1450 €). E’ disponibile anche, per chi vuole fare foto in viaggio e vacanza, un superzoom 11x Canon EF 28-300/3,5-5,6 L IS USM purtroppo piuttosto caro (2500 €).
Sono disponibili anche obiettivi di altri fornitori di qualità professionale, in particolare i Sigma EX 24-70mm f/2.8 DG HSM (800 €), 70-200mm f/2.8 EX DG OS HSM (1200 €), 35/1,4 (800 €) e 85/1,4 (900€), Tamron SP 24-70/2,8 VC USD (1000 €), SP AF70-200mm f/2.8 SP DI LD (IF) Macro (650 €), SP 70-200/2,8 VC USD (1500 e), e molti altri che consentono un buon risparmio senza grandi perdite di qualità. Per chi vuole usare la 5D III in viaggio o vacanza è anche disponibile uno zoom fullframe tuttofare il Tamron 28-300mm f/3,5-6,3 Di VC XR (600 €) con prestazioni dignitose.
La 5D III è in conclusione una macchina professionale adatta a foto di paesaggio, cerimonie, ritratto, studio, still life, di elevata qualità.

Canon 1DX

La nuova fullframe professionale di Canon riunifica le due serie 1D, destinata alla foto sportiva con sensore APS-H da 16 Mpx, e 1Ds, orientata allo studio ed al paesaggio con sensore fullframe da 21 Mpx, in un solo modello.
La 1Dx ha infatti un sensore fullframe da 18 Mpx, una velocità di raffica che arriva a 14 fg/s.
Sembra quindi destinata prevalentemente alle riprese sportive e di cronaca, ma il suo sensore fullframe, di media risoluzione, potrebbe renderla interessante anche per paesaggio, architettura, cerimonie e riprese dinamiche in generale.
La costruzione è di qualità eccellente, totalmente in metallo, con un otturatore testato per 300.000 scatti, e un corpo impermeabilizzato contro polvere ed acqua. Il mirino ottimo come solo in una fullframe può essere. La velocità di raffica eccezionale con 14 fg/s. Il sistema autofocus è allo stato dell’arte, con 61 punti AF, di cui 41 a croce e 5 a croce doppia. La sua sensibilità è elevata, -2 EV. Il corpo è pesante e massiccio, molto più grande di quello della 5D III per potere alloggiare una batteria d alta capacità e con il pulsante di scatto duplicato per le foto in verticale. Dispone del live view e della ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel a 30 fg/s con audio stereo.
La qualità d’immagine è ottima, con una risoluzione però inferiore alla 5D III. La gamma dinamica è invece migliore, specialmente alle alte sensibilità. Evidentemente questo sensore è ottimizzato per le alte sensibilità. Il rapporto segnale/rumore è in linea con la 5D III e con la sua concorrente Nikon D4. La iDx garantisce quindi un’ottima qualità d’immagine fino a 6400 Iso, ancora buona a 12800. Le sensibilità più alte sono da usare solo in caso di emergenza.
L’unico inconveniente è il peso, che abbinato a quello degli obiettivi, è notevole ed affaticante.
Costa circa 6000 € solo corpo.
Anche per la 1Dx è necessario usare obiettivi di classe elevata, impermeabilizzati come il corpo e che consentano un autofocus veloce per mantenere l’elevata velocità di raffica. Saranno quindi quelli della serie L, indicati nella descrizione dell 5D III, in particolare quelli a focale fissa luminosi come il 14 mm f/2,8 L USM (2100 €), il 24 mm f/1,4 L USM (1500 €), il 35 mm f/1,4 L USM (1400 €), il 50 mm f/1,2 L USM (1500 €) , l’85 mm f/1,2 L USM (2000 €), i tele dal 200 mm f/2,0 L USM all’800 mm f/5,6 L IS USM, con tutte le focali intermedie e adatti ad essere usati anche con i moltiplicatori di focale 1,4x e 2x. I prezzi partono da poco più di 1.000 € per superare i 10.000. Fra gli zoom i già elencati Canon EF 24-70/2,8 L USM II(2000 €)o la versione meno luminosa 24-70/4,0 L IS USM (1400 €) o infine il Canon EF 24-105/4,0 L IS USM (1000 €). Come tele zoom la scelta è il Canon EF 70-200/2,8 L IS II USM (2100 €) o il Canon EF 70-200/4,0 L IS USM (1100 €), ma ci sono anche le versioni non stabilizzate EF 70-200/2,8 L USM (1200 €) e EF 70-200/4,0 L USM (600 €) molto conveniente per il rapporto qualità/prezzo, il Canon EF 70-300/4,0-5,6 L IS USM (1300 €) e infine l’EF 100-400/4,5-5,6 L IS USM (1500 €).
In ogni caso si tratta di corredi costosi e l’investimento deve essere giustificato. In alternativa è meglio scegliere un corpo meno costoso da abbinare con obiettivi sempre di buona qualità, ma più economici.
La 1Dx è quindi una macchina di uso quasi esclusivamente professionale, dedicata in particolare alla foto sportiva e di cronaca per la sua elevatissima velocità e la robustezza del corpo.

Nikon D800 e D800E ☆ ☆

La D800 è la fullframe con la maggiore risoluzione presente sul mercato. Ha preso il posto della D700, anche se secondo alcuni non l’ha sostituita completamente. In realtà è molto migliore.
Le sue caratteristiche sono altamente professionali: corpo in metallo protetto da polvere ed acqua, sensore fullframe CMOS da 36 Mpx, sistema autofocus a 51 punti che garantisce un’eccellente velocità e precisione anche per soggetti in rapido movimento, mirino pentaprisma con copertura del 100 % e ingrandimento reale di 0,7x, schermo fisso è da 3,2″ con 921.000 pixel, velocità di raffica di 4 fg/s incrementabile ad 6 con il Multi Power Battery Pack MB-D12, sensibilità da 100 a 6400 Iso estendibile fino a 25600 Iso. Le dimensioni ed il peso del corpo sono abbastanza grandi ma ancora adatte ad un uso in movimento. La costruzione e la finitura sono di elevato livello e la macchina da un’ottima sensazione di solidità. L’ergonomia è ottima e tutte le regolazioni possono essere impostate con comandi esterni, senza entrare nei menu, e sono visibili nel mirino o sul piccolo pannello LCD superiore. Dispone del live view e di ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel a 30,25 e 24 fg/s. Dispone inoltre di un flash incorporato.
La qualità d’immagine è eccellente, con una risoluzione elevatissima. La versione D800E, senza filtro antialias, offre ancora qualcosa in più a livello di risoluzione. La gamma dinamica è la più alta fra le fullframe a 100 Iso, ma dopo i 400 Iso è inferiore a quella della D4 e della Canon 1Dx e si allinea con quella della 5D III. Il rapporto segnale/rumore normalizzato è allineato a quello delle altre fullframe, mentre al 100 % è inferiore di circa uno stop, come ci si può aspettare a causa dell’elevatissima risoluzione. La D800 garantisce quindi un’ottima qualità d’immagine fino a 6400 Iso, sul livello della 5D III e ancora accettabile a 12.800, anche se, al di là delle misure, l’impressione visiva è di un rumore lievemente maggiore di quello della Canon 6D.
La Nikon D800 costa 2500 € solo corpo.
Gli obiettivi per uso professionale devono essere di classe elevata, sia come qualità ottica che meccanica. Lo zoom tuttofare, buono per cerimonie, eventi, ritratti, paesaggi è quindi il Nikon AF-S 24-70/2,8 (1600 €) oppure l’AF-S 24-120/4,0 VR (1100 €). Come tele zoom la scelta è il Nikon AF-S 70-200/2,8 VR II (2000 €), oppure se non serve l’elevata luminosità il Nikon AF-S 70-200/40,6 VR (1300 €). Per esigenze più spinte ci sono tele da 200 a 800 mm stabilizzati e piuttosto costosi per arrivare al mostruoso Nikon AF-S VR 200-400/4,0 (6500 €). Sono disponibili anche due zoom meno luminosi, ma di qualita come l’AF-S 70-300/4,5-5,6 VR  abbastanza economico (500 €) e AF-S 80-400 f/4,5-5,6 VR appena arrivato sul mercato e piuttosto caro (circa 2400 €). Come grandangolo l’eccellente Nikon AF-S 14-24/2,8 (1650 €) o il 16-35/4,0 VR (1100 €), oltre ai focale fissa Nikon AF-D 14/2,8 (1800 €) e 20/2,8 (650 €). Fra i focale fissa luminosi la serie 1,4, AF-S 24/1,4 (2050 €), AF-S 35/1,4 (1800 €), AF-S 50/1,4 (380 €) e AF-S 85/1,4 (1300 €), ma se si vuole risparmiare ci sono anche l’AF-S 28/1,8 (600 €), l’AF-D 35/2,0 (350 €), l’AF-S 50/1,8 (200 €) e l’AF-S 85/1,8 (400 €). Come macro sono disponibili il Nikon AF-S Micro 60/2,8 (550 €), il Nikon AF-S VR 105/2,8 (800 €) e l’AF-D 200/4,0 (1400 €). E’ disponibile anche, per chi vuole fare foto in viaggio e vacanza, un superzoom 11x Nikon AF-S 28-300/3,5-5,6 VR (900 €) di buone prestazioni.
Sono disponibili anche obiettivi di altri fornitori di qualità professionale, in particolare i Sigma EX 24-70mm f/2.8 DG HSM (800 €), 70-200mm f/2.8 EX DG OS HSM (1200 €), 35/1,4 (800 €) e 85/1,4 (900€), Tamron SP 24-70/2,8 VC USD (1000 €), SP AF70-200mm f/2.8 SP DI LD (IF) Macro (650 €), SP 70-200/2,8 VC USD (1500 e), e molti altri che consentono un buon risparmio senza grandi perdite di qualità.
La D800 è quindi una macchina professionale adatta a cerimonie, ritratto, paesaggio, still life, studio, ma non alla foto sportiva. Si pone in concorrenza oltre che con le altre fullframe anche con molte medio formato per la sua risoluzione e qualità d’immagine, a un prezzo decisamente inferiore e con una scelta di obiettivi molto più vasta.

Nikon D4

La Nikon D4 è la DSLR professionale di punta della famiglia Nikon particolarmente pensata per foto sportive, fotogiornalismo e ogni occasione in cui serva rapidità d’azione, protezione dagli agenti atmosferici, robustezza e ergonomia che consenta un utilizzo più rapido e flessibile possibile. Il fatto di avere “solo” 16 Mpx sembrerebbe penalizzarla però per quanto riguarda la qualità d’immagine in termini di risoluzione, ma non è così. Infatti abbinandola a obiettivi di elevata qualità del corredo Nikon la sua qualità d’immagine ottima. Inoltre la qualità del suo sensore è tale da consentire un rapporto segnale/rumore estremamente alto e quindi foto con pochissimo rumore di fondo. Si può scattare tranquillamente fino a 12.800 Iso e ottenere foto che possono essere ingrandite e stampate in grandi dimensioni senza alcun problema. A 25.600 Iso la qualità è ancora accettabile e questa quindi può essere considerata una sensibilità limite di riserva. Oltre i 51.200 e 102.400 Iso sono veramente da usare in emergenza: meglio una foto rumorosa che nessuna foto.
La costruzione è di qualità eccellente, totalmente in metallo, con un otturatore testato per 300.000 scatti, e un corpo impermeabilizzato contro polvere ed acqua. Il mirino ottimo come solo in una fullframe può essere. La velocità di raffica al top con 9 fg/s in fullframe e 11 se usata in formato DX (APS).
Il sistema autofocus è adeguato a questa velocità e conta su 51 punti AF.
La D4 può anche riprendere video in qualità Full HD (1920×1080 pixel) a 30,25 e 24 fg/s.
L’unico inconveniente è il peso, che abbinato a quello degli obiettivi, è notevole ed affaticante.
La D3 solo corpo costa 5.600 €.
Naturalmente per ottenere i migliori risultati è necessario corredarla di ottiche di elevata qualità, quali quelli elencati anche per la D800. Lo zoom tuttofare, buono per cerimonie, eventi, ritratti, paesaggi è quindi il Nikon AF-S 24-70/2,8 (1600 €) oppure l’AF-S 24-120/4,0 VR (1100 €). Come tele zoom la scelta è il Nikon AF-S 70-200/2,8 VR II (2000 €), oppure se non serve l’elevata luminosità il Nikon AF-S 70-200/40,6 VR (1300 €). Per esigenze più spinte ci sono tele da 200 a 800 mm stabilizzati e piuttosto costosi per arrivare al mostruoso Nikon AF-S VR 200-400/4,0 (6500 €). Come grandangolo l’eccellente Nikon AF-S 14-24/2,8 (1650 €) o il 16-35/4,0 VR (1100 €), oltre ai focale fissa Nikon AF-D 14/2,8 (1800 €) e 20/2,8 (650 €). Fra i focale fissa luminosi la serie 1,4, AF-S 24/1,4 (2050 €), AF-S 35/1,4 (1800 €), AF-S 50/1,4 (380 €) e AF-S 85/1,4 (1300 €). Fra i focale fissa luminosi la serie 1,4, AF-S 24/1,4 (2050 €), AF-S 35/1,4 (1800 €), AF-S 50/1,4 (380 €) e AF-S 85/1,4 (1300 €), ma se si vuole risparmiare ci sono anche l’AF-S 28/1,8 (600 €), l’AF-D 35/2,0 (350 €), l’AF-S 50/1,8 (200 €) e l’AF-S 85/1,8 (400 €). Come macro sono disponibili il Nikon AF-S Micro 60/2,8 (550 €), il Nikon AF-S VR 105/2,8 (800 €) e l’AF-D 200/4,0 (1400 €).
In ogni caso si tratta di corredi costosi e l’investimento deve essere giustificato. In alternativa è meglio scegliere un corpo meno costoso da abbinare con obiettivi sempre di buona qualità, ma più economici.
La D4 è quindi una macchina di uso quasi esclusivamente professionale, dedicata in particolare alla foto sportiva e di cronaca per la sua elevatissima velocità e la robustezza del corpo.

Medio formato

Hasselblad H4D ☆ ☆ 

Le Hasselblad sono le fotocamere reflex medio formato più diffuse e famose. Sono state sempre universalmente usate dai professionisti in studio, per foto di moda, still lfe, cerimonie, ma anche paesaggio ed esterni in genere.
L’attuale serie, in attesa della H5D appena presentata, è la H4D che comprende diversi modelli con differenti sensori e risoluzioni, da 31 a 60 Mpx. Tutte hanno la stessa struttura, completamente modulare, che consente oltre al cambio dell’obiettivo, anche la sostituzione del mirino e la rimozione del dorso digitale contenente il sensore.
La struttura della macchina comprende un corpo centrale con lo specchio, l’otturatore, tutti i meccanismi ed i circuiti elettronici di comando e controllo, lo schermo di messa a fuoco intercambiabile ed un’impugnatura laterale. Nella parte superiore dell’impugnatura sono alloggiati alcuni comandi, il piccolo schermo di controllo delle impostazioni ed il pulsante di scatto. La parte inferiore è costituita dalla stessa batteria che alimenta la macchina, rivestita in gomma e facilmente sostituibile. Nella parte anteriore c’è il grande bocchettone per l’innesto degli obiettivi. Posteriormente invece si innesta il dorso digitale che contiene il sensore protetto dal filtro antialias e posteriormente lo schermo per la revisione delle foto da 3′. Nella parte superiore si inserisce il mirino. Quello standard è a pentaprisma, ma può essere sostituito da un mirino a pozzetto per le riprese dall’alto.
La macchina è abbastanza pesante, oltre 2 kg con l’obiettivo 80/2,8 e il mirino a prisma, ma impugnandola non se ne sente il peso. L’ergonomia è eccezionale con l’impugnatura che cade perfettamente in mano per sorreggerla e l’indice che cade perfettamente sul pulsante di scatto. La mano sinistra sotto l’obiettivo aiuta a sorreggerla e la rende perfettamente stabile e bilanciata. E’ tutta un’altra cosa in confronto con le “monumentali” fullframe top di Canon e Nikon (serie 1D e D3) la cui forma non agevola assolutamente l’impugnatura, con il corpo che si prolunga sotto l’obiettivo e la eccessiva larghezza ed altezza. Anche in confronto alla diretta concorrente leica S2 l’Hasselblad appare oiù facilmente impugnabile e con una migliore ergonomia. Con la Hasselblad peso ed ingombro non si sentono e la maneggevolezza è ottima anche se ovviamente non come quella di una bridge o compatta. Tutti i comandi sono facilmente raggiungibili e di immediata comprensione
Un grande vantaggio di queste fotocamere è il mirino, ampio e luminoso, molto più grande di quello delle DSLR fullframe, che consente quindi si studiare e scegliere l’inquadratura con più facilità. Altro vantaggio è la possibilità, come in tutte le grandi formato, di ottenere una strettissima profondità di campo, sfuocando lo sfondo, grazie al maggior diametro del diaframma a parità di valore f/stop rispetto a fotocamere con sensori più piccoli, comprese le fullframe.
La costruzione è ottima per qualità e finiture. L’ergonomia è eccezionale con l’impugnatura che cade perfettamente in mano per sorreggerla e l’indice che cade perfettamente sul pulsante di scatto. La mano sinistra sotto l’obiettivo aiuta a sorreggerla e la rende perfettamente stabile e bilanciata. Il mirino poi è uno spettacolo: grande e luminoso molto più di una fulframe. La messa a fuoco è automatica con un solo sensore a croce posizionato al centro. Per mettere a fuoco un punto diverso dal centro prima si deve inquadrarlo al centro e premere a metà il pulsante di scatto per focheggiare, poi spostare l’inquadratura. Il sistema True Focus, un’esclusiva Hasselblad, provvederà a modificare il fuoco di quello che serve a mantenerlo perfettamente nitido anche se la sua distanza è aumentata in funzione dello spostamento dell’inquadratura. In alternativa al mirino a pentaprisma può essere montato un mirino a pozzetto che consente la visione diretta sullo schermo, anche se a lati invertiti, per foto dal basso o dall’alto. Per questo tipo di visione non è infatti necessaria la funzione live view ed uno schermo orientabile. Infatti lo schermo di smerigliato è abbastanza grande, come in tutte le medio formato, per consentire una buona visione del soggetto, anche se con i lati invertiti. E’ comunque una notevole semplificazione della macchina e offre il vantaggio della visione ottica diretta non affetta dai ritardi e dai difetti della visione elettronica. L’esposizione può essere automatica con le tre classiche modalità P (Program) A (Aperture) e S (Shutter) o manuale. La sensibilità varia da 50 a 1600 Iso. Le foto possono essere salvate solo in raw. Sopra il mirino è posizionato un piccolo flash. Lo schermo posteriore è da 3″ con 240.000 pixel.
Il corredo di obiettivi, marcati Hasselblad e progettati dalla casa, ma costruiti in Giappone da uno dei più importanti produttori di obiettivi professionali anche per telecamere ad alta definizione, è molto ampio e completo. Le ottiche fisse partono da un supergrandangolo 28 mm equivalente ad un 21, 20 o 18 mm a secondo delle dimensioni del sensore. Ci sono poi due grandangoli un 35 mm (27/24/22 mm equivalente), un 50 mm (39/35/32 mm), un normale l’80/2,8 provato (62/56/51 mm), e un luminoso 100/2,2 (78/70/64 mm), un macro 120 (94/84/77 mm), e tre tele 150 (117/105/96 mm), 210 (164/147/135 mm) e 300 (234/210/192 mm). Infine due zoom 35-90 (27-70/24-63/22-58 mm) e 50-110 (39-86/35-77/32-70 mm) ed un moltiplicatore di focale 1,7x. E’ poi possibile utilizzare con un apposito adattatore gli obiettivi Zeiss previsti per il sistema V.
La qualità d’immagine è eccellente. La caratteristica principale di queste fotocamere, come delle altre medio formato, è l’elevatissima risolvenza che consente anche stampe di grandissime dimensioni. La gamma dinamica è elevata, ma non quanto la Nikon D3x. Il rumore è assente a 400 Iso, si vede appena a 800 e si percepisce a 1600 Iso, ma è in una forma molto simile alla grana delle pellicole, senza macchie di colore e non disturba molto. La nitidezza ne risente pochissimo.
La H4D-31 costa 8995 € solo corpo e completa con obiettivo 80/2,8 9.995 € di listino. E’ un prezzo alto, ma proporzionato alla qualità della macchina e del suo sistema di obiettivi ed accessori.
Gli altri modelli Hasselblad sono la H4d-40 40 Mpx circa 12.500 € solo corpo e 14.500 con l’80 mm, la H4D-50 50 Mpx 17.700 € solo corpo e il top H4D-60 60 Mpx 23.900 €.
In conclusione le Hasselblad H4D sono delle macchine eccezionali. Il loro ambito di utilizzo è in studio per moda, ritratti e still life, ma anche in esterni per paesaggi, eventi, avvenimenti di cronaca, architettura e cerimonie.

Leica S2

La S2 è stata una grande novità per il marchio tedesco. Presentata lo scorso anno, ma commercializzata da poco tempo è una vera e propria rivoluzione per questa casa fino ad oggi molto tradizionalista.
La Leica S2 si presenta in tutto e per tutto come una tradizionale reflex digitale. Le dimensioni sono un po’ più grandi, ma non di molto. Il peso è elevato, ma inferiore, almeno nella sensazione che si prova a maneggiarla, di quello di reflex fullframe tipo la Canon 1Ds III e la Nikon D3s. Il suo utilizzo è molto facile ed istintivo e viene facile impugnarla come una normale reflex, portarla all’occhio e scattare. Questo a differenza di tutte le sue concorrenti (tranne forse la nuova Pentax 645D) che hanno una forma più squadrata e massiccia, meno facile da impugnare e portare all’occhio. Si tratta di un grande pregio della S2 che la rende adatta avari tipi di fotografia, non solo in studio e su treppiede, ma anche in esterni, per paesaggi, cerimonie, ritratti ambientati, teatro, foto di scena ecc.. Il sensore della S2 ha una dimensione di 45×30 mm con 37,5 Mpx con una gamma dinamica dichiarata di 12 stop e senza filtro antialias. Questo dovrebbe garantire una risoluzione elevata. L’effetto moirè che si potrebbe generare è eliminato via software durante l’elaborazione digitale dei dati. Il mirino a pentapisma, con copertura del 96 % e ingrandimento 0,86x, è molto grande e luminoso e consente un’ottima inquadratura. Lo schermo è da 3″ con 460.000 pixel. La S2 dispone di un solo punto centrale AF. L’otturatore a tendine metalliche ha tempi da 32 sec a 1/4000 e sincro per flash a 1/125 un po’ basso per il lavoro con i flash da studio, ma saranno disponibili appositi obiettivi con otturatore centralle che permetteranno il sincro fino a 1/500. La sensibilità varia da 80 a 1250 Iso.
La qualità d’immagine è elevatissima, con una risolvenza molto alta e una gamma dinamica elevata. Il rumore non si vede fino a 640 Iso, mentre a 1250 è presente purtroppo con macchioline colorate.
Il corredo di obiettivi attualmente è composto da 5 focali, tutte fisse: 30 mm f/2,8 (equivalente ad un 24 mm), 35mm f/2,5 (28 mm), 70 mm f/2,5 (55 mm), 120 mm f/2,5 (95 mm) e 180 mm f/3,5 (145 mm).
La S2 è, purtroppo come tutte le Leica, molto costosa, circa 15.000 € solo corpo, più 5-6.000 per ciascun obiettivo.
In conclusione la S2 è una fotocamera eccezionale, molto semplice da usare e molto adatta non solo per foto in studio, ma data la sua maneggevolezza, da reflex standard, e qualità delle foto prodotte anche per foto in esterni, paesaggi, moda, pubblicità, matrimoni ed eventi vari.
L’unico difetto è il prezzo.

Mamiya DM

Mamiya proviene da una lunga tradizione di macchine medio formato. Molto diffuse sono state le 645, 4,5×6 e le Rz67, 6×7. Con il digitale Mamiya ha introdotto sia dorsi digitali adattabili alle sue fotocamere a sistema, sia delle vere e proprie medio formato digitali.
La Mamiya DM è una macchina a sistema, con obiettivi, mirini e dorsi intercambiabili, come le Hasselblad, e fornita con diversi sensori e diverse risoluzioni.
Le Mamiya DM hanno la classica forma squadrata a cubo delle medio formato. Il mirino pentaprisma è grande e luminoso, con una superficie tre volte più grande di quella di una fullframe. La profondità di colore con cui sono salvate le foto è di 16 bit, senza compressione o con compressione loseless, e questo garantisce una gamma dinamica di almeno 12 stop. La DM offre inoltre un sistema di ripresa personalizzato: il fotografo può configurare, memorizzare e selezionare varie modalità di ripresa predefinite. Successivamente richiama rapidamente le impostazioni di lavoro e di scatto desiderate, per esempio ottimizzate per ritratti, panorami o macro. La DM è la prima fotocamera di medio formato a presentare questa funzionalità. L’otturatore ha tempi da 1/4000s fino a 60 minuti; può scattare fino a 2 fotogrammi al secondo. La sincronizzazione flash è con l’otturatore a tendina: fino a 1/125 di secondo; con le ottiche con otturatore centrale si ha la sincronizzazzione flash fino a 1/1600 di secondo con il supporta dei flash TTL. Le sensibilità Iso non sono molto elevate e variano, a secondo dei modelli, da 25 ad 800 Iso. Queste non sono macchine per condizioni di lavoro con luci estreme, ma per foto in studio ben illuminate o in esterni di giorno o con un robusto treppiedi.
Sono disponibili tre modelli con diverse risoluzioni.
DM22 con sensore da 48×36 mm (il doppio del flullframe) e 22 Mpx; costa 6.990 € più IVA.
DM28 con sensore da 44×33 mm e 28 Mpx; costa 8.990 € più IVA.
DM33 con sensore da 48×36 mm e 33 Mpx; costa 11.990 € più IVA.
Per le DM sono disponibili 8 obiettivi Mamiya AF: si parte dal grandangolo 35 mm f/3,5(1.190 + IVA), il 55 mm f/2,8 (890 € + IVA), l’80 mm f/2,8, il 150 mm f/3,5 (890 € + IVA), il 210 mm f/4,0 (1.490 € + IVA), il 300 mmf/4,5 (2.990 € + IVA) e due zoom, 55-110 mm f/4,5 (1.790 € + IVA) e 105-210 mm f/4,5 (1.790 € + IVA). Inoltre possono essere montati gli obiettivi della Mamiya 645 non autofocus e gli obiettivi obiettivi Hasselblad V (tramite adattatore).
Le Mamiya DM quindi sono macchine veramente interessanti per i lavori in studio, still life, moda, ma anche paesaggio, cerimonie, architettura. Il loro prezzo, in particolare quello della DM22, e quello degli obiettivi è poi assolutamente competitivo con quello delle fullframe più blasonate di Canon e Nikon.

Pentax 645D

La 645D è la reflex medio formato di Pentax, lungamente attesa. Pentax ha una grande tradizione nel medio formato, a differenza delle sue concorrenti.
La macchina monta un sensore CCD prodotto da Kodak da 40 Mpx. Il corpo è in lega di magnesio con telaio interno in acciaio, sigillato contro le infiltrazioni di polvere ed acqua. L’elaboratore d’immagine Prime II lavora a 14 bit e permette di salvare le foto, oltre che in jpeg in raw PEF (Pentax Electronic Format) anche in DNG, il formato di Adobe per il raw. Il mirino è a pentaprisma con una copertura del 98 % e un ingrandimento di 0,85x (1,08x effettivo). Lo schermo è da 3″ con 921.000 pixel. l’autofocus Safox IX+ ha 11 punti di messa a fuoco di cui 9 a croce. L’esposimetro ha 77 zone e può effettuare una misurazione multizona o a prevalenza centrale o spot. Sono disponibili naturalmente tutte le impostazioni, P, A, S e M manuale e una speciale priorità ISO. La sensibilità varia da 100 a 1600 Iso. E’ disponibile una funzione HDR che automaticamente combina tre foto per ottenerne una ad alta dinamica. C’è anche una livella digitale per controllare l’orientamento della macchina e la possibilità di correggere le aberrazioni e distorsioni per gli obiettivi Pentax FA e DFA.
La macchina si presenta abbastanza massiccia, sicuramente più delle Hsselblad, anche se meno della Leica S2. Anche il peso è elevato, circa un kilo e mezzo, ma non molto di più delle fullframe top di Canon e Nikon. La Forma del corpo è squadrata con un’impugnatura laterale abbastanza comoda, ma non come quella eccellente dell’Hasselblad H4D. Comunque con la mano sinistra sotto l’obiettivo e la destra sull’impugnatura la reflex si tiene ben bilanciata ed il peso non si sente troppo. Meglio che le balsaonate feullframe profrssionali.
Il mirino è ampio e luminoso consente di inquadrare facilmente il soggetto.
I comandi sono facilmente accessibili con le due ghere anteriore e posteriore sull’impugnatura, la ghiera delle modalità di scatto sulla sinistra ed il pulsante Iso accanto a quello di scatto. Gli altri comandi sono sulla parte destra del dorso e sotto lo schermo. Alcuni sono sulla sinistra del pentaprisma.Non c’è un flash incorporato, ma una slitta sul pentaprisma per i flash Pentax e compatibili. Le schede di memorizzazione sono le SD in tutti gli standard (SD, SDHC e SDXC), con un doppio slot, e questo lascia un po’ perplessi visto che le Compact Flash sono più veloci e per questo sono usate sulle fotocamere professionali.
La nitidezza è eccellente come in tutte le medio formato. La gamma dinamica è elevata, ma anche in questo caso leggermente inferiore alla Nikon D3x. Il rapporto segnale/rumore invece è migliore della D3x, il rumore si intavede leggermente sullo sfondo ad 800 Iso, ma in puntini molto fini anche se colorati e nelle parti più scure dell’immagine a 1600 Iso, ma non disturba molto.
La gamma di obiettivi è abbastanza ampia e comprende: tre grandangoli 25 mm (equivalente ad un 20), 35 mm (equivalente ad un 28 mm) e 45/2,8 (equivalente ad un 35 mm). Poi due normali, 55/2,8 (45 mm eq.) e 75 mm (60 mm eq.), cinque tele, 150/2,8 (120 mm eq.), 200 mm (160 mm eq.), 300 mm f/4,0 e 300 mm f/5,6 (240 mm eq.) e 400 mm (320 mm eq,), quattro zoom, 33-55 mm (25-45 eq.), 45-85 (35-65 eq.), 55-110 (45-90 eq), 80-160 (65-130 eq.) e 150-300 (120-240 eq.) e un macro 120 mm (95 mm eq.) che arriva a mettere a fuoco fino al rapporto 1:1. Sono in totale 15 obiettivi.
Il prezzo della 645D è di circa 10,900 € con l’obiettivo 55/2,8.
Complessivamente quindi la Pentax 645D è una macchina dalle potenzialità molto alte. Dal punto di vista ergonomico la macchina è buona, ma non al livello dell’Hasselblad H4D con cui si confronta direttamente.
Rispetto all’altra concorrente, la Leica S2, costa meno, è più facile da usare (ha 11 punti AF contro uno solo centrale e i comandi con le scritte e non anonimi), ha una maggiore scelta di obiettivi ed un prezzo decisamente inferiore.

0 commenti su “Fotocamere consigliate 2013 – Professionali: fullframe e medio formato (oltre 3000 €)”

  1. Come mai non hai mensionato anche il nuovo AF-S NIKKOR 80–400mm f/4.5-5.6G ED VR per uso con la D800 ?
    O anhce il vecchio NIKON AF 80-400mm f/4.5-5.6 ED D VR
    Non lo reputi all’ altezza della sua risoluzione ?
    Te lo chiedo perche io ho una D800E è un 24-120 F4 VR e appunto sul tele puntavo
    al vecchio NIKON AF 80-400mm f/4.5-5.6 ED D VR che sta sul 1K€ circa
    Ma ho infatti dubbi se sia all’ altezza

    1. Savio,
      non ho inserito il nuovo AF-S 80-400 f/4,5-5,6 VR perchè ancora non l’ho visto in vendita in Italia nei siti che uso come riferimento. Qualcuno però ce l’ha, anche se senza il prezzo, quindi lo inserirò.
      Il precedente AF-D 80-400 f/4,5-5,6 VR è un’obiettivo privo di motore integrato e quindi piuttosto lento nella messa a fuoco che deve essere azionata dal motore interno alla macchina dato il suo peso.Non l’ho inserito per questo. Otticamente però è buono, per cui se la velocità di messa a fuoco non è un problema può anche andare bene.
      In ogni caso la mia lista di obiettivi è solo indicativa e ci sono tanti altri obiettivi buoni ed adatti alla D800, Nikkor, Sigma, Samyang, Tamron, Tokina, Zeiss.
      Ciao, Francesco

  2. Ciao, ho provato la 645d al photoshow, sono rimasto senza parole nel guardare attraverso il mirino, enorme veramente. Prezzo e peso comunque si fanno sentire 🙂

  3. Ciao Francesco, scusa l’ignoranza, cosa vuol dire esattamente medio formato, io pensavo Leica ed Hasselblad fossero full frame?

    1. Marco,
      medio formato è un formato di sensore più grande del fullframe, ad esempio il 30×45.
      Leica ha fotocamere dalla compatta tascabile C con sensore da 1/1,7″ alla medio formato S2 30×45 passando per la T APS e la M fullframe.
      Hasselblad ugualmente ha compatte da 1″, mirrorless APS e medio formato.
      Ciao, Francesco

        1. Marco,
          le medio formato hanno sensori con molti più pixel delle fullframe. La Pentax 645Z con sensore da 44×33 mm ha 51 Mpx, Le Hasselblad H5D e le Phase One arrivano a 60 Mpx.
          Ciao, Francesco

          1. Ciao, come mai queste macchine a medio formato si fermano tutte a bassi ISO? Sfigurano ad alti ISO?

          2. Franco,
            molte delle fotocamere medio formato perentate in questo articolo (non aggiornato da molto) dispongono di sensori di vecchia tecnologia. Inoltre in realtà per una fotocamera da studio, come molte medio formato sono, un’elevata sensibilità non è necessaria.
            Comunque una delle ultime novità nel medio formato, la Pentax 645Z, raggiunge una sensibilità massima di 204800 Iso.
            Ciao, Francesco

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