In questa sezione valutiamo l’utilizzo della sorgente luminosa di una finestra come vero e proprio “punto luce”, presupponendo con questo la realizzazione dell’immagine in interni, Le dimensioni della stanza influenzano le possibilità operative tanto quanto quelle della finestra.
Sarà utilizzabile una stanza qualsiasi, ma si rammenti che le stanze situate ai piani alti e di dimensioni abbastanza grandi (oltre i 4metri) divengono delle vere e proprie sale di posa, grazie alla flessibilità operativa che concedono. Passiamo ora in rassegna i diversi risultati ottenibili posizionando il soggetto in modo diverso nei pressi di una finestra Si tenga presente che con “tenda bianca tesa” intendiamo un tendaggio che ricopra la finestra e che , preferibilmente, non sia troppo pesante od arricciato, ma sia teso sull’infisso. La stoffa deve essere sufficientemente leggera e comunque non colorata.
Con “luce solare indiretta” si vuole intendere che i raggi del Sole non devono battere direttamente sui vetri della finestra, sia essa schermata o meno; “luce solare diretta”, invece, è quella che colpisce direttamente la finestra (ma non che illumina direttamente il soggetto stesso).
a) Soggetto a 50-70 cm dalla finestra, tenda bianca tesa, luce solare non diretta, schiarita con pannelli argentei dal lato opposto alla finestra: il risultato è un ritratto a luce molto morbida ma chiaramente direzionale, efficacissimo per le ambientazioni romantiche o comunque “calde”.
E’ preferibile che il soggetto abbia il viso rivolto verso l’esterno almeno in parte, e che il fotografo si apposti nella posizione più ravvicinata possibile al muro su cui si apre la finestra.
b) Soggetto a 50-70 cm dalla finestra, tenda bianca tesa, luce solare diretta sulla tenda, niente schiarita sul lato scuro dei volto, oppure schiarita con pannello bianco posto a circa un metro dal soggetto: ilrisultato è un ritratto di illuminazione molto forte, ma che conserva un chiaro sapore “domestico”, e dunque dolce.
c) Soggetto con alle spalle la finestra, tenda bianca tesa, luce solare preferibilmente non diretta.
Ad entrambi i lati dei soggetto ma fuori dal campo inquadrato, schiarite con pannelli bianchi.
Esposizione misurata sul viso dei soggetto, per poi chiudere di uno stop. Il risultato è un controluce ambientato, tenero e che suggerisce appena i lineamenti dei soggetto.
d) Soggetto a 1,5 – 2 metri dalla finestra, fotografo disposto fra finestra e soggetto; luce solare non diretta. Il risultato è un ritratto in luce piena, adatto a minimizzare i difetti della pelle volto, in particolare le rughe; curare con attenzione lo sfondo eventualmente visibile alle spalle dei soggetto.
e) Soggetto a 1,5 metri dalla finestra, tenda bianca tesa, luce solare diretta o no, purché non cada direttamente sul soggetto.
Il soggetto orienta il viso in modo da ricevere la luce “dietro l’orecchio”, cioè come se si dovesse disporre di un “tre quarti” di nuca,se osservato dalla finestra. Un pannello bianco di schiarita sulla zona opposta alla finestra.
Il risultato è un ritratto di tipo enigmatico, molto ricco di profondità, adatto perpersone anziane o comunque espressive.
f) Soggetto ad almeno 3-4 metri dalla finestra, luce solare diretta, finestra possibilmente di piccole dimensioni.
Niente schiarite, o poche e non estese. li risultato è un’illuminazione molto cruda, adatta per ritratti drammatici, per visi “forti”, per espressioni da “macho”.
ma come diavolo si fa a pubblicare una cosa cosi senza metterci un solo esempio di fotografia?
Caro madai,
anche se vigliaccamente non ti firmi perché non hai nemmeno il coraggio delle tue opinioni, ti rendo noto che dal tuo indirizzo IP che io, come amministratore, vedo nel commento è possibile e facile sapere chi sei per dare un nome ad un fantasma che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi. Per il momento ti informo che sei su una linea Fastweb, tanto per farti sapere che non scherzo e posso avere le informazioni che ho detto.
Non farti più rivedere, Francesco
caro Madai
nessuno ti obbliga a leggere. ritieni che quanto pubblicato non è di tuo gradimento? basta un click in alto a destra del tuo schermo. sulla crocetta bianca su sfondo rosso per essere precisi. dopodichè se proprio devi esprimere un giudizio che sia educato e rispettoso dei lavori altrui.
walter
Salve Francesco,ritiene che i risultati migliori si ottengano con le luci del mattino o sarebbe utile provare anche in altri orari del giorno? Grazie!
ps avrei voluto scattare un ritratto all’imbecille sopra quando ha letto la sua risposta..per contrastare il pallore di un viso esistono tecniche particolari?..
a presto
Ciao Laura, sicuramente Francesco ne sa di più, ma io dalla mia esperienza ti dirò che la luce del mattino è sicuramente più pulita per ritratti all’aperto, sia per motivi di inquinamento che climatici, sia per questioni di minor incisività.
Per il pallore del viso, credo, una volta si usasse un filtro skylight, ora è sufficiente selezionare il programma ritratto o tenere un profilo colore più caldo (operazioni fattibili anche in PP). Poi esistono ottiche più ritrattistiche anche come resa senza impostazioni perché il trattamento è studiato appositamente per ammorbidire il chiarore di certe pelli.
Che fotocamera usi?
Ciao Chistian,sul pallore ero ironica per via del commento inappropriato del signore più sopra..(ma farò tesoro di quello che hai scritto!)Per il resto non sono una professionista ma un’appassionata.Non posso vantare una reflex seria di mia proprietà,solo prestiti importanti..Mi sono sempre intestardita a fare i ritratti solo al mattino e volevo capire se mi stessi perdendo qualche trucco..che so,una luce del pomeriggio presa ad’angolatura particolare magari..Grazie anche a te per i tuoi consigli.A presto
Io mi ostino ad usare ancora il b/n su pellicola, salvo che per le foto richieste dal mio lavoro o per le foto di viaggio dove uso una digitale, e per i ritratti o per foto particolari di architettura mi sono trovato bene con la luce del tramonto, con qualche piccolo aiuto riflesso. Specialmente d’estate e’ calda e morbida