La Fuji X-Pro 1 è una delle novità più interessanti dell 2012. E’ una mirrorless di estetica tradizionale e un po’ retrò, dotata però di un innovativo sensore di produzione Fuji. Ha formato APS con 16 Mpx e un’innovativa disposizione dei filtri colorati che consente di eliminare il filtro antialias. Altra caratteristica importante è il mirino ibrido, ottico ed elettronico. La costruzione è in metallo, l’innesto obiettivi è il nuovo Fuji X e per il momento il corredo comprende tre obiettivi a focale fissa di alta luminosità.
La X-Pro 1 è la prima mirrorless prodotta da Fuji che ha deciso di entrare in questo segmanto iniziando dal livello più alto. La macchina richiama molto, nell’estetica e nei comandi, le fotocamere a telemetro degli anni 60 del secolo scorso, in particolare le Leica. Anche come dimensioni si avvicina molto alla Leica M9. Per il resto però è totalmente differente.
Per questa fotocamera Fuji ha sviluppato un nuovo sensore CMOS denominato X-TransTM CMOSTM. La nuova matrice (CFA – Color Filter Array) non necessita di un filtro ottico passa-basso. Questo filtro infatti è indispensabile per la riduzione del moiré e dei falsi colori generati dai sensori convenzionali ma, nel contempo, degrada anche la risoluzione. Fuji ha sviluppato una nuova matrice CFA che si ispira alla casuale disposizione della grana nella pellicola, eliminando la necessità di un filtro ottico passa-basso per risolvere i problemi del moiré e dei falsi colori. Nella matrice i pixel RGB sono disposti in gruppi di pixel 6×6 con alta aperiodicità (casualità). Aumentare il grado di casualità elimina la causa fondamentale del moiré e dei falsi colori, un problema che si verifica nelle matrici convenzionali durante le riprese di elementi a righe e altri pattern ripetuti. La presenza di un pixel R, G e B in ogni serie di pixel orizzontali e verticali riduce al minimo la generazione di falsi colori e garantisce la superiore riproduzione dei colori stessi.
L’utilizzo di una matrice ispirata alla pellicola ha reso necessario un processore più potente per elaborare i dati dell’immagine; per questo Fuji ha creato EXR Processor Pro. Questo processore consente di ottimizzare le potenzialità del sensore X-Trans CMOSTM fornendo elevata velocità e alta precisione di elaborazione delle immagini.
La X-Pro può simulare la resa dei colori di alcune tra le più famose pellicole Fuji, fra cui Velvia, Astia e Provia.
Altra caratteristica esclusiva della X-Pro 1 è il mirino ibrido con la capacità di cambiare all’istante fra mirino ottico e mirino elettronico.
L’utente potrà scegliere di utilizzare, a seconda delle proprie abitudini o necessità, la funzione mirino ottico per un’immagine più reale possibile o elettronico per avere tutte le informazioni in tempo reale. Il vantaggio del mirino ibrido sta nella possibilità di unire le due tecnologie per ottenere il massimo in termini di qualità visiva e di funzionalità, consentendo di effettuare la composizione delle immagini attraverso un luminoso mirino e offrendo la possibilità di sovrapporre le informazioni importanti per lo scatto della foto. Il passaggio da un mirino all’altro è semplice, grazie allo switch posto nella parte anteriore del corpo della X-Pro1.
Quando si monta un obiettivo Fujinon della serie XF sulla X-Pro1 l’ingrandimento nel mirino e le dimensioni della cornice luminosa cambiano automaticamente per supportarne la lunghezza focale. L’ingrandimento mirino, pari a 0,37x per l’obiettivo 18mm ed a 0,60x per quello da 35mm e 60mm. La X-Pro1 ha anche la possibilità di impostare manualmente la distanza focale e passare da un ingrandimento all’altro del mirino.
E’ possibile anche la ripresa video Full HD 1920×1080 pixel a 24 fg/ con codec H264.
La parte superiore e quella inferiore del corpo sono realizzate in lega di alluminio, i comandi per le impostazioni principali, tempi, diaframmi, compensazione esposizione, sono tutti esterni diretti e realizzati con ghiere metalliche molto precise.
Gli obiettivi lanciati insieme alla macchina sono tre e fanno parte della nuova serie Fujinon XF: “XF 18mm f/2.0 R”, “XF 35mm f/1,4 R” e “R XF 60mm f/2,4 Macro”. Questi obiettivi sono compatti, molto luminosi e offrono un preciso controllo della profondità di campo e la possibilità dell’effetto out-of-focus bokeh grazie al design delle lamelle curve del diaframma.
Il prezzo di listino del corpo macchina è di 1.599 € e gli obiettivi costano circa 600 € ognuno.
Fuji ha promesso la presentazione di nuovi obiettivi, in particolare:
2012
14mm f/2.8
18-72mm f/4.0 stabilizzato
2013
28mm f/2.8 pancake
23mm f/2.0
72-200mm f/4.0 stabilizzato
12-24mm f/4.0stabilizzato
Al primo contatto la X-Pro 1 fa un’ottima impressione. Ha un aspetto solido e professionale, è pesante, ma non troppo e si vede che la costruzione è molto accurata. Il mirino è ottimo, sia nel funzionamento ottico che elettronico. In quello ottico oltre alla cornicetta che delimita l’inquadratura si vedono le impostazioni principali della macchina. Quello elettronico riproduce invece l’immagine ripresa dal sensore, con copertura del 100 % e tutte le informazioni sulle ragolazioni. Dopo una prima prova fra le due modalità di funzionamento ho preferito decisamente la versione elettronica in cui quello che si vede nel mirino è esattamente quello che verrà nella foto, mentre con la versione ottica si deve prestare attenzione alle cornicette per non sbagliare inquadratura (questo è il motivo principale pe il quale le reflex si sono affermate a suo tempo sulle telemetro). I comandi sono semplici e facili. Sulla calotta, a destra c’è la ghiera dei tempi e nell’angolo estremo, oltre il pulsante di scatto, la ghiera di compensazione dell’esposizione e un pulsante Fn.
Posteriormente a destra in alto il pulsante per la scelta fra schermo e mirino, che però si commuta automaticamente accostandovi l’occhio, quello per i menu, per la revisione delle foto, per il blocco della esposizione o messa a fuoco ed il pad a quattro vie per le impostazioni e la navigazione nei menu.
Frontalmente sulla desta dell’obiettivo c’è il selettore delle modalità del mirino, molto comodo, e sulla sinistra il selettore delle modalità di messa a fuoco.
Ho provato la macchina con l’obiettivo 35 mm f/1,4, equivalente ad un 53 mm, cioè un “normale” adatto per tutte le occasioni. in molte foto l’ho usato a tutta apertura, f/1,4, quindi si noterà una profondità di campo molto ridotta. Purtroppo come al solito l’ambiente non era molto adatto per fare delle foto e mi sono limitato a fotografare di fronte allo stand della Fuji. Le foto non sono in grado di rivelare se l’assenza del filtro antialias produca un effettivo miglioramento. Per una valutazione di questo genere ci vorrebbero dei test approfonditi.
Ho scattato varie foto a tutte le sensibilità possibili, partendo da 400 Iso, il minimo con la luce disponibile, per arrivare a 6.400 Iso, salvandole in raw e jpeg. Oltre questa sensibilità e fino a 25.600 Iso era possibile salvare solo in jpeg, almeno sosì risultava sulla macchina e mi hanno confermato allo stand Fuji. Non sono sicuro però che ci sia questa limitazione o che non sia necessaria qualche impostazione di menu per poter ampliare la gamma Iso anche in raw. Le altre impostazioni erano Program e bilanciamento del bianco automatico. Le foto sono state salvate in raw e jpeg. Per la conversione delle foto raw l’unico software che ad oggi è in grado di convertire queste raw è Sylkypix Developper Studio 5.0, oltre al software originale Fuji (sviluppato da Silkypix) che però in rete è fornito solo come aggiornamento. Ho usato tutte le sue regolazioni standard, tranne la riduzione di rumore azzerata.
L’autofocus, arilevamento di fase non è particolarmente veloce e ho riscontrato un paio di foto non a fuoco, anche se questo può essere un caso.
Nelle foto fino a 800 Iso il rumore è virtualmente assente e la definizione ottima come si può notare in particolare sui capelli dello standista. A 1600 Iso si vede un po’ di rumore nelle zone uniformi e scure dell’immagine, ma in forma di punti prevalentemente grigi e netti che non disturbano più di tanto. La definizione e la nitidezza rimangono eccellenti. A 3200 Iso il rumore aumenta di poco e non peggiora come qualità; la nitidezza rimane ottima. Anche a 6400 Iso il rumore appare tutto sommato contenuto, senza disturbare troppo la foto e la nitidezza rimane sempre elevata. Una prestazione veramente notevole per un’APS da 16 Mpx. Le foto oltre questa sensibilità sono state salvate solo in jpeg. Si vede distintamente l’intervento della funzione di riduzione del rumore, che lo riduce efficacemente, penalizzando però la nitidezza. Le foto a 12.800 Iso sono comunque accettabili per piccole stampe o pubblicazione web.
In conclusione la Fuji X-Pro 1 è una macchina veramente interessante, con prestazioni notevoli. Il suo sensore, esclusivo Fuji, senza filtro antialias garantisce notevole nitidezza e ottimo rapporto segnale rumore. Il mirino è eccellente, specialmente usandolo in versione elettronica. Gli obiettivi disponibili sono di ottima qualità, anche se solo tre per adessa, ma Fuji ha promesso per fine anno la presentazione di nuove ottiche compresi alcuni zoom. La costruzione ed il corpo sono di elevato livello, anche se per le sue dimensioni, fra corpo ed obiettivi, è più grande della media delle mirrorless e si avvicina più alle reflex base..
L’unica controindicazione di questa fotocamera è il prezzo elavato, ma anche a detta di Fuji il suo obiettivo di mercato è prevalentemente la fascia professionale. Può essere adatta anche per chi cerca una macchina di qualità con le regolazioni semplici, obiettivi luminosi senza arrivare ad una reflex. Potrebbe essere ottima per la fotografia di strada.
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Passando il cursore sulle foto si potrà vedere la sensibilità corrispondente. Per ingrandirle cliccare sopra.
ciao Francesco grazie x le tue recensioni di questa camera in particolare attendevo il tuo parere. se posso dirti le mie impressioni scaricando i tuoi scatti e manipolandoli come sono solito fare, però partendo da un jpg di questo tipo, sono rimasto impressionato, è raro trovare file con questa costruzione che sopportano bene postproduzione, gli unici file che mi avevano cosi impressionato sono quelli della nuova Sigma, so che la macchina ha dei limiti (velocita autofocus, prezzo,) ma come lavora il sensore mi sembra notevole. Ho sentito che in futuro sara possibile montare le ottiche voitglander, vorrei capire se secondo te sinceramente merita i soldi che chiedono.
grazie buon lavoro
aldo
gli oggetti hanno il valore che noi gli assegniamo, in ogni caso fuji attualmente produce questi sensori solo per lei, quindi non ha elevate economie di scala come sony che oltre a sé vende a nikon e pentax.
infine un prezzo alto riduce la domanda ma consente di non competere in un mercato affollato (quello delle aps-c tra i 500 e i 1000 euro)
Si sono osservazioni corrette, è una fotocamera particolare, con un prezzo superiore alla media, credo che alla fine l’acquisteró. Grazie aldo
Peccato per il prezzo, si avvicina a quello della Leica M8 usata, convenienti invece gli obiettivi (con quelle luminosità anche grandi case -Canon, NIkon- con maggiori numeri di produzione, non fanno molto meglio). Molto interessante ma, per ora, mi tengo strette le Pen anche se non possono paragorarsi alla reflex come questa nuova fuji. Si conferma una casa molto interessante anche per le macchine, innovativa come negli anni ’70. Ciao Francesco e grazie per la consueta tempestività e completezza
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Non posso evitare di esprimere la mia ossessione: manca qualsiasi tipo di stabilizzatore ottico; questo mi fa pensare che sia una macchina furba con una mission ben definita, una Leica ad una frazione del prezzo.
Con la tecnologia Fuji non sarebbe certo stato un problema dotarla di uno stabilizzatore nel corpo. Il prezzo c’è già.
può essere che lo prevedano di montarlo sulle ottiche più tele o zoom che usciranno?
Aldo,
si fra le ottiche di prossima presentazione ce ne saranno alcune stabilizzate.
Ciao, Francesco
Posso confermare che le modalità estese sia in basso che in alto della gamma iso (denominate Hi e low) sono possibili solo in jpeg.