Sony A77 e A65: presentazione ufficiale

Come ampiamente anticipato oggi è stata presentata la nuova Sony A77, insieme alla sorella minore A65 e alle mirrorless NEX-7 e NEX-5N.
le caratteristiche della macchina sono state confermate come anticipato. Le principali sono il sensore da 24 Mpx, lo specchio translucido, il mirino OLED ed il corpo in metallo.
oltre alle due macchine Sony ha presentato il nuovo obiettivo Sony DT 16-50/2,8 equivalente ad un 24-75 mm.

Le caratteristiche principali della nuova A77 sono:

– sensore CMOS Exmor HD da 24,3 Mpx
– autofocus con 19 punti AF di cui 11 a croce
– sensibilità da 100 a 16.000 Iso espandibile a 50 Iso
– ripresa video Full HD a 1920×1080 pixel e AVCHD 2.0
– impostazione automatica  e manuale P/A/S/M anche per le riprese video
– esposimetro con misurazione a 1.200 zone
– nuovo elaboratore d’immagine BIONZ
– velocità di raffica fino a 12 fg/s
– otturatore con tempi fino a 1/8000
– ritardo di scatto ridotto a 50 msec
– schermo orientabile con 921.000 pixel
– mirino elettronico XGA OLED con 2,4 milioni di pixel
– funzione Smart Teleconverter con ingrandimento di 1,4x e 2x
– flash incorporato
– ricevitore GPS incorporato
– batteria con durata di 500 scatti per carica
– corpo in lega di magnesio
– protezione per polvere ed acqua
– usa schede SD/SDHC/SDXC
– peso 732 grammi con scheda e batteria
– dimensioni 143x104x81 mm

La A65 si differenzierà per:

– corpo in plastica invece che in lega di magnesio
– autofocus con solo 15 punti AF di cui 3 a croce
– raffica fino a 10 fg/s
– schermo articolato solo in basso
– mancanza del pannello LCD superiore
– mancanza della protezione per polvere ed acqua
– peso 622 grammi con scheda e batteria
– dimensioni 132x97x81 mm

I prezzi ipotizzati per le due nuove reflex sono:

A77 solo corpo 1.400 €

A77 con 16-50/2,8 2.000 €

A65 solo corpo 900 €

A65 con 18-55/3,5-5,6 1000 €

A77

 


A
65

16-50/2,8


0 commenti su “Sony A77 e A65: presentazione ufficiale”

  1. Certo che la A77 costicchia eh..
    Ne vale la pena? Devo dire che sono ancora molto diffidente rispetto a questa tecnologia, voglio dire la reflex con lo specchio (con pellicola o sensore digitale che sia) è una tecnologia ormai collaudatissima.
    Ma questo specchio traslucido, per esempio, come si comporterà nel tempo? Potrebbe per esempio opacizzarsi?
    Finally: siamo destinati a comprare e quindi pagare reflex che fanno i video full hd, anche se non ci interessano?

    1. Paolo,
      anche a me piacciono di più le reflex con specchio tradizionale, non tanto per la possibilità che lo specchio si opacizzi che mi sembra remota, quanto per il fatto che preferisco una visione ottica diretta piuttosto che un mirino elettronico, per quanto buono, con i suoi problemi di ritardo di visione, trascinamento e flare.
      Ciao, Francesco

      1. Prima di cantar sentenze bisognerebbe provarlo il nuovo mirino elettronico.
        Però il vantaggio innegabile di quello elettronico è che ciò che si vede nel mirino corrisponde esattamente allo scatto.

        Ciao
        Alex

  2. confesso che anche a me come a Prao queste reflex sony incuriosiscono parecchio…. Ma mi perplimono sotto altri aspetti:
    il mezzo stop di luminosità che viene succhiato dallo specchio straslucido, il refresh del visore lcd, il purple f. ecc….

    Certo, se uno ha velleità da video amatore esigente forse sono le migliori grazie all’af a rilevamento…..però per le foto… Mah, non mi fido ancora abbastanza : )

    1. un terzo di stop di luminosità, ma non è questo il problema, puoi anche andare in compensazione EV eventualmente, il punto cruciale è la riduzione di QI o meglio si è visto dai test di DxO che lo specchio rende meno prestante il sensore ad alti ISO, quindi se ami la fotografia in notturna (come il sottoscritto) o ti diletti in matrimoni e battesimi (dove magari devi dimenticarti del flash) allora tale riduzione può pesarti

      le foto sono di ottima qualità, sony fa i sensori per nikon e pentax, il punto chiave è solo la gestione degli ISO come detto, poi non è che sia la fine del mondo, fino a 4 anni fa si lavorava con 400iso puliti, ora questi sensori dietro specchio translucido lavorano a 800iso puliti, senza specchio a 1100 (dati riferiti al sensore da 16Mp)

  3. Caro Francesco, l’altra cosa che mi piacerebbe capire è se il full-frame a questo punto viene lasciato in termini commerciali al settore professionale.
    Io speravo in un futuro in cui il pieno formato venisse reso accessibile anche ai fotoamatori cosiddetti evoluti (vedi Alpha850..).
    Invece mi sembra che la tendenza sia offrire funzioni (esposimetro, messa a fuoco, video, velocità di scatto, etc) e comfort (peso, maneggevolezza etc.) dando per scontato che il sensore ridotto ormai è lo standard della fotografia amatoriale di buon livello. Questo viene ulteriormente rafforzato dalla presenza ormai massiccia di sensori più piccoli (4/3 etc.) che rappresentano i gradini intermedi della piramide dei sensori amatoriali.
    Io invece alle dimensioni del sensore ci credo. Forse Francesco ricorda che ho già parlato con nostalgia qui della mia vecchia Rolleiflex 2.8. Per certe foto le dimensioni del sensore contano e non solo per esigenze professionali. Poi certo esistono anche ottime ricerche fotografiche fatte addirittura con il cellulare, ma questo è un altro discorso.
    Ora, essendo sinceramente impensabile avventurarsi nell’acquisto di una medio formato digitale, sarebbe bello almeno arrivare ad una full-frame accessibile. E invece per come stanno le cose, le vedo ormai allontanarsi…
    E devo dire che a questo punto, a parità di dimensioni del sensore, iniziano a sembrarmi più interessanti -per me che sono in ambito Sony Minolta- le Nex..

    1. Il punto sono le economie di scala, il FF economico si potrà avere solo quando i grandi produttori, in concerto, lo decideranno. L’esperimento di sony con la alpha850 ha mostrato che i consumatori continuano ad attestarsi su un budget di 500-1000 euro, quindi solo producendo una FF a massimo 1000-1200 euro si riuscirebbe a fare economie di scala.
      Questo vuol dire offrire anche evil con questo sensore, stile M9 della Leica. Secondo me il mercato non è pronto per questo, prima si deve saturare l’aps-c al punto da avere diffrazione anche a diaframma 2.8, allora poi ci passeranno le FullFrame come entrylevel. Ma credo che prima di 5-10 anni non si vedrà nulla. Se non sbaglio, grazie alle matrici bayer e ad approsimazioni, si può gestire la luce quasi correttamente fino a F11 su questo nuovo sensore, F13 in caso di paesaggi visto la scarsa presenza di rosso.
      Comunque ora sul mercato si parla di resa ISO e di raffica per discriminare un prodotto, più avanti parleranno di diffrazione, dimensione pixel, ecc… e forse spingeranno sul FF.
      Però del futuro non v’è certezza, stesse cose si dicevano 5 anni fa e ora si ridicono nuovamente ipotizzando che forse fra 5 anni arriverà il FF. Io non mi crucerei, l’APS-C ha comunque dei vantaggi tipo velocità, economicità e aumento di focale *1.5 riducendo così il parco obiettivi sul lato tele. Difatti sembra che i produttori puntino più sul fatto del crop (e quindi la possibilità di ottenere tele da ottiche normali) piuttosto che sulle FF, vedasi evil di pentax e nikon con piccoli sensori e grandi fattori moltiplicativi

    2. Paolo,
      non è detto che tutte le speranze di avere una fullframe a costi accessibili siano perse.
      Le voci in rete dicono che Sony ha intenzione di presentare ben tre fullframe nel corso del 2012. Tutte e tre non saranno reflex classiche con specchio e pentaprisma, ma dovrebbero avere lo specchio translucido. La prima, la A99, dovrebbe avere un sensore da 36 Mpx ed essere presentata prima della Photokina 2012.
      Ciao, Francesco

  4. Piu’ che della nuova a77 mi piacerebbe sentire un parere da Francesco e dai “vecchi” frequentatori del blog un parere su questo nuovo 16-50/2,8

    se non erro dovrebbe essere ad apertura fissa…..li vale secondo voi i 700 euro richiesti?
    non mi pare dxomark abbia fatto ancora test sulla bontà dell’ottica
    comq è waterproof o simil tale

  5. dpreview ha pubblicato un primo mini test ad iso differenti della a77
    in jpeg i risulltati sembrano buoni direi all’altezza della nikon d7000 se non superiori
    in raw invece proprio no, (mi domando se con il fotoritocco si possa poi in parte arginare questa mancanza) il rumore in raw è veramente evidente a salire degli iso

    sono curioso di vedere un test completo specialmente un confronto dell’AF della a77 e della a65
    sinceramente le due fotocamere non hanno differenze cosi marcate tali da far preferire una all’altra, dal mio punto di vista

    entrambe hanno lo schermo articolato, un’ottima se non esagerata raffica, stesso sensore, tempi di scatto ragguardevoli, insomma se l’af della a65 si comporta bene potrebbe essere una opzione valida

    1. carlo non era questo il confronto da fare, le sony slt sono slt e non dslr 🙂
      in sintesi le sony a specchio translucido fisso non sono le reflex a specchio ribaltabile, in pratica le slt pur avendo una forma e un ingombro da reflex assomigliano, in realtà, appartengono di più alla famiglia delle evil

      detto questo il confronto da farsi era con la alpha 55 per vedere quanto fosse il miglioramento rispetto a questa, comunque se vai sul sito di dxomark c’è un interessante confronto tra questi 2 modelli, in termini di iso non c’è miglioramento, aumenta però gamma dinamica e profondità colore, questi parametri (con algoritmi opportuni) riescono a trattare il rumore in modo migliore, ecco perché i jpeg ti sembrano all’altezza…

      dipende cosa si vuole da una fotocamera, le slt sono pensate per dare una videocamera dentro la fotocamera, nikon e pentax useranno lo stesso sensore prima o poi, in casa nikon sicuramente questo finirà sull’erede della d300 che si chiami d400 o d9000 o d7100 staremo a vedere

      1. da circa 3 anni a questa parte a me personalmente hanno sempre interessato gli apparecchi allround, credo che confrontarli con quelli “specialistici” possa essere anche interessante dopotutto, se non altro per vedere la differenza di qualità

        anche perche i risultati in video ed in jpeg raggiunti mi sembrano di tutto rispetto

        1. si certo, la curiosità è giusto che abbia uno sfogo, tuttavia lo specchio slt preleva il 30% di luce e questo è importante saperlo ed accettarlo, perché vuol dire avere il 30% di prestazioni in meno ad alti iso, infatti il confronto interessante sarà vedere quali saranno le prestazioni sulle prossime ammiraglie nikon e pentax che usano i sensori sony e capire se c’è stato un miglioramento “nello specchio” tanto da diminuire il prelievo di luce per i sensori

    2. Ciao Carlo,
      anche io sono molto curioso nei confronti di queste nuove Sony SLT che promettono risultati strabilianti, i sensori migliori sul mercato, e si pongono come alternativa alle reflex. A dire il vero mi hanno sempre appassionato tutte le novità Sony: negli anni passati ha costruito delle “bridge” ad ottica fissa con sensori APSC e mirino elettronico che non temevano paragoni con le altre bridge. Queste novità tuttavia hanno sempre avuto vita breve sul mercato a causa del prezzo (da reflex) e dei limiti imposti dalle scelte tecnologiche: fino ad ora il formato classico della reflex ha dimostrato di resistere bene alle mode, in parte perché effettivamente vantaggioso, in parte perché l’investimento da parte dei clienti (su ottiche e accessori) e dei produttori (nel caso delle DSLR sulla gestione dei colori, sull’ergonomia, sulla compressione Jpeg e gestione del rumore) rende difficile lo sviluppo di una tecnologia concorrente. Ritengo che lo specchio traslucido possa avere successo ma sarà il tempo a decretare se sostituirà le reflex.

      Ti offro un paragone con una tecnologia diffusa da poco nell’industria automobilistica: il cambio automatico a doppia frizione esiste da decenni, brevettato e realizzato in pochi esemplari da un’azienda a conduzione familiare (ma quotata in borsa), ha trovato una nicchia redditizia nelle navi da crociera, in alcune categorie di navi per trasporto merci e negli yacht di grandi dimensioni rendendo più sicure e rapide le manovre nei porti. Soltanto da pochi anni è stata trasportata sulle automobili con discreto successo, grazie anche allo sviluppo di altre tecnologie che ne rendono efficace l’utilizzo. Tuttavia, non essendo stata sottoposta al lungo processo evolutivo dei cambi manuali o automatici classici, può soffrire di maggiore difettosità, di alcuni inconvenienti (nelle partenze o in condizioni atmosferiche difficili), e di una certa dose di scetticismo da parte dei clienti più tradizionalisti.

      Sony sta realizzando ottimi prodotti ma le manca l’esperienza di costruttori come Canon e Nikon nel campo della fotografia. Inoltre Sony è un titano dell’elettronica e si potrebbe obiettare che, in caso di scarso successo, potrebbe investire in maniera più altalenante sulle fotocamere di fascia medio/alta perché non è legata in modo vitale a quell’attività: è accaduto già in passato.

      Sui sensori per reflex Sony al momento sembra dettare legge. Per quanto riguarda le fotocamere SLT, ho provato e apprezzato la Sony SLT55 ma poi ho scelto tra Canon e Nikon per il mirino ottico, per l’impressione restituita dalle foto, per la disponibilità di obiettivi, e per i suggerimenti dei fotografi esperti.

      1. Ciao Simone, io non credo che lo specchio SLT avrà seguiti, è vero che lo specchio ribaltabile ha un suo costo e una cosa semovente è più delicata di una fissa, tuttavia per lo stesso discorso che hai fatto sulle ottiche, queste implicano un tiraggio per essere utilizzate e quindi una dimensione minima del corpo macchina, è per questo che le sony hanno la dimensione da reflex.
        Forse un giorno con un mirino da 2-3megapixel ci sarà molta attenzione, ma sta di fatto che uno specchio fisso preleva sempre il 30% di luce e questo va bene finché la luce abbonda. Interessante sarebbe uno specchio che comunque si alzi superati certi iso. Infine il mirino ottico avrà sempre i suoi estimatori, vuoi gioco forza ma esistono persone che lacrimano appena sono soggette ad eccessi di luminosità e questo è tanto più vero con matrici elettroniche attive.
        Certo un mirino elettronico può avere maggiore copertura e fornire maggiori informazioni, alla fine penso che magari qualche grande casa promuoverà soluzioni simili a quelle della fuji x100 con il doppio mirino, giusto per capire i gusti della clientela con mirate poi analisi.

  6. Posseggo da circa un anno la A55.La uso quasi quotidianamente e la trovo ,per le mie esigenze,oltremodo apprezzabile sia per la qualita’ dei raw (ho pero’ un paio di ottime lenti zeiss ) che per l’impagabile comodita’ che offre lo schermo articolato e l’ingrandimento per la messa a fuoco.
    Ho letto quanto scritto da Carlo sui primi paragoni con la A77,visitato il sito dxomark e letto un lungo articolo sul numero di ottobre di “chasseur d ‘image”(anticipa un test completo sul prossimo numero).
    I plus rispetto alla 55 sono tali ( tecnicamente intendo) da giustificare secondo voi un aggiornamento?
    Ed infine , Francesco hai gia’ potuto provare i modelli? i 400 euro di differenza di prezzo con la A65 (calotta di magnesio a parte ) sono giustificati?
    Un caro saluto.
    Mario

    1. Ciao Mario,
      la differenzadi prezzo può essere giustificata dal mercato. L’aggiornamento può essere giustificato dal portafoglio: considerando la qualità della macchina che possiedi attualmente, forse ti conviene aspettare, a meno che quei 400 e più euro proprio non vogliono restare in tasca. 🙂

      Simone

    2. secondo me non vale l’aggiornamento, questo è un sensore ponte con il prossimo retroilluminato

      direi più che altro che l’unica cosa che ha la A77 in più rispetto le altre è la correzione del front back focus (così mi sembra di avere inteso che le altre non lo abbiano)…
      è un parametro interessante, altrimenti alcune ottiche sembrano sempre produrre foto non nitide quando in realtà c’è un microsfasamento sull’ottica stessa

      detto questo aspetterei comunque le fotocamere del 2013 🙂

  7. Sottoscrivo quello che avete detto in merito alla tecnologia SLT
    volevo pero sottolieneare una cosa:
    quando uscirono i telefonini dotati di fotocamera incorporata sembrava che nessuno potesse fare a meno di scattare sempre e comunque fotografie, poi sono usciti quelli con i video……..e dai giu di video al limite dell’assurdo (pubblicati poi pure su YT, con tutte le conseguenze del caso).
    La praticita delle foto-video camere slt sta nel fatto che danno risultati di fascia medio alta sia in campo video che in campo fotografico, quindi per utenti amatoriali come me che hanno poco tempo a disposizione, poco spazio quando sono in giro e necessita di grande praticità potrebbero essere in definitiva una buona soluzione.
    Aggiungerei che di utenti come me al mondo ce ne sono circa il 70%, e che gran parte delle riprese effettuate sia video che foto vengono riviste mediamente non piu di 2 o tre volte nell’arco di una vita intera.
    Pertanto se parliamo di risultati di laboratorio, di test accurati………..nulla da dire, lo specchio ribaltabile offrira credo una qualita sempre superiore ad uno fisso, ma normalmente certe differenze l’occhio umano (per impieghi direi normali) nemmeno le percepisce……allora perche non usufruire di una innovazione tecnologica pratica, comoda ed efficace?
    La tecnologia ha reso schiavi un po tutti, a volte sentire parlare un 70enne di pixel o di byte fa un certo effetto, io abito in un posto tutristico e faccio caso che la maggior parte degli stranieri non ha con se una compattina, questa estate era pieno di gente con nikon 5100 e canon 550, apparecchi medi che danno buoni risultati, ma le foto che facevano erano semplicemente panoramiche, probabilmente foto che avrebbero potuto fare con un coolpix da 150 euro.

    In definitiva credo che sony abbia puntato gli occhi sulla fascia di mercato turistico amatoriale (che poi rende non poco) e come al solito lo ha fatto portando delle innovazioni

    PS: sarebbe interessante poi fare un raffronto tra i risultati di una 50d e per esempio una sony a55 o a65, la tecnologia fa passi da gigante e se il mercato tirasse un po di piu (non ci fosse la crisi) probabilmente avremmo modelli a iosa, magari anche ad alti iso una SLT di oggi potrebbe essere paragonata ad una DSLR di 4/5 anni fa (che gia dava ottimi risultati direi).

    1. sì confermo che pure io ho visto molti stranieri con in mano una reflex aps-c, tuttavia i risultati non sono spesso simili, una reflex se si ha tempo di pensare allo scatto da molte più soluzioni anche a bassi iso grazie alla maggior gamma dinamica a disposizione, insomma è più facile non bruciare i bianchi e recuperare le ombre…
      poi nell’inquadra e scatta è chiaro che i risultati si possono assomigliare, ma tra 2 che non pensano mi auguro che non giochino a chi ha fatto meglio a pensare di meno 😀

      sì sony ha puntato al mercato che sottolinei, ma non è inseguibile, i mercati sono già affollati, canon e nikon sono rinomate per essere macchine fotografice, se inseguissero lo specchio translucido perderebbe risultati sulle foto per ottenerne sui video, ma perdendo al contempo la loro stessa nomea, direi che non è una strada percorribile

      comunque la differenza tra uno specchio slt e uno reflex la si vede anche ad occhio superati i 1600 iso a parità di tecnologia e anche per gli occhi meno esperti si nota comunque dai 3200 iso, certo che dipende sempre dal proprio stile di foto, se uno fa solo paesaggi e sta attento a non inserire troppe luci e ombre, può usare anche la compatta… ma come sempre si tratta di stili di foto e opportunità diverse che uno strumento offre

      1. Recentemente sono stato per qualche giorno a Venezia per farla vedere a mio figlio. Lì si incontra gente di tutto il mondo e tutti scattano fotografie nei momenti e nei posti più impensati e in quelli canonici. C’è chi scatta col cellulare, la maggior parte con compatte di tutti i colori spesso tenute con una sola mano (sic!), ma molti con reflex di medio ed alto livello. Ho visto anche chi usava Canon 1Ds III o Nikon D3x ee 70-200/2,8 portandole tranquillamente al collo. C’era anche uno con Hasselblad su Cavalletto più Leica M al collo.
        La differenza la fa il fatto che la maggior parte sono semplici turisti che vogliono facilmente e senza dedicarvi troppo tempo portarsi a casa un ricordo comunque sia. Fra questi ce ne sono molti che, potendoselo permettere, si comparno attrezzature costose e le usano come si farebbe come con una compatta. Pochi invece sono fotografi, cioè appassionati di fotografia, che cercano di ottenere qualcosa di più e si portano dietro l’attrezzatura adeguata e dedicano un po’ di tempo a cercare l’inquadratura migliore.
        Una volta c’erano solo questi e si poteva fotografare dappertutto. Ora con la massa di coloro che scattano a raffica dovunque e comunque senza sapere cosa fanno, spesso con il flash che scatta automaticamente in tutti i musei, luoghi di visita e chiese è proibito di fotografare, penalizzando così i fotografi veri. Anni fa ho fatto bellissime foto degli interni di San Marco e del Palazzo Ducale, ora purtroppo non si può più.
        Ciao, Francesco

      2. non è per fare polemica (anche se spesso uno spunto polemico è il sale di una discussione), si fa solo per discutere

        a parte il fatto che ricondurre “chi pensa e chi non pensa” ad uno scatto fotografico lascia il tempo che trova…….ma credo che i puiristi della fotografia (ossia quelli che hanno il tempo ed i soldi da dedicare alla loro passione) dovrebbero ringraziare la massa dei compattisti che non sanno quello che fanno, perche sono proprio loro che rimpinguano le casse delle case fotografiche, che a loro volta fanno ricerca e possono metterre in commercio apparecchi professionali come canon e nikon

        la base del mio discorso era che sia importante che ognuno abbia la possibilita di scegliere l’apparecchio piu idoneo per le sue esigenze, E’ ovvio che una slt produrra piu rumore che una dslr, ma se il 99% delle foto scattate vengono visionate al pc o al massimo sulla tele di 40 pollici a 6 metri di distanza……

        PS: poi se voi riuscite ad inquadrare le luci, le ombre, la caduta delle linee prospettiche………con due figli che corrono come invasati da DX a SX ed uno zaino da 15 KG in spalla, con uno che vuole l’acqua, con l’altro che vuole che gli corri dietro………vi prego di dirmi come fate, io ci ho provato …….ma con scarsissimi risultati

  8. Ciao Francesco,
    sono sempre stato interessato al video delle Sony SLT per via dell’autofocus e del prezzo conveniente, tuttavia una grave pecca dei modelli a33 e a55 era quella di non poter regolare manualmente ISO e tempo di espozione nel video, cosa che mi sembra non sia stat aimplementata in nessun aggiornamento firmware (probabilmente per volontà della casa produttrice). Questu nuovi modelli hanno superato questo limite?

    1. Ciao Paolo,
      per quanto riguarda l’impostazione manuale di iso e tempi di esposizione, forse posso esserti d’aiuto: neanche la Nikon D5100 ha queste impostazioni, ma ciò non mi crea problemi. E’ possibile agire sull’apertura, e questo mi basta. Per il resto la macchina sceglie l’iso adatto affinché i tempi di esposizione siano di poco inferiori al framerate (a 30 fps, poco meno di 1/30 di secondo di esposizione), tranne quando i tempi sono necessariamente inferiori già a iso 100: se a iso 100 ottieni l’esposizione corretta a 1/500 di secondo, le uniche soluzioni consistono nel ridurre l’apertura del diaframma (soluzione che influisce sulla profondità di campo) o nell’utilizzare filtri a densità neutra: esistono filtri a densità neutra variabili al prezzo di 30 euro (in pratica sono due polarizzatori affiancati, che a seconda dell’orientamento bloccano una quantità maggiore o minore di luce), la qualità non è ottima ma spesso risolve il problema dei video “a scatti” in piena luce in modo soddisfacente.

      In ogni caso, anche potendo regolare i tempi di esposizione, è comunque necessario utilizzare un filtro ND o chiudere il diaframma per registrare movimenti fluidi in piena luce, altrimenti sfondi i bianchi. Con la regolazione manuale è invece possibile aumentare gli ISO e ridurre i tempi per ottenere immagini ferme anche con luce ridotta, a prezzo di un maggior rumore e di una minore fluidità del movimento, e sempre entro i limiti di sensibilità del sensore.

      Simone

  9. ogni volta che ti leggo Simone rimango sorpreso.
    Sei passato da una bridge ad una “misera” d5100…. Eppure ogni volta che commenti dimostri di saperne di più di tanti personaggi con full frame.
    Proprio vero che l’abito non fa il monaco.

    Volevo chiederti, ma a cosa serve il controllo manuale dell’esposizione durante i video? Perchè alcune scene del filmato rischiano di venire a scatti? Non ho mai fatto filmati con la fotocamera… Quindi ne so poco o niente.

    Ciao a presto

    1. ho riletto il tuo commento precedente….3 volte e adesso ho capito finalmente hahahahah ma non tutto…..
      la fotocamera quando filma in pratica scatta una serie di fotografie e poi le unisce?
      ma invece con l’esposizione manuale che si può fare in caso di luce intensa? Scatta con tempi ridotti e quindi ottiene i 30 fotogrammi al secondo in tempi molto inferiori al secondo stesso?
      Son confuso…

      1. Ciao Alberto,
        mi sembra opportuno tornare indietro alla pellicola e alla fotografia: un macchina fotografica analogica scatta foto singole, e offre la possibilità di impostare con ampia libertà l’apertura di diaframma e i tempi di esposizione per catturare la giusta quantità di luce che serve ad impressionare correttamente la pellicola. E’ possibile scegliere una pellicola con sensibilità più alta per ridurre i tempi di esposizione quando è necessario fermare soggetti in movimento: la macchina digitale offre in più la possibilità di cambiare rapidamente la sensibilità del sensore, per esempio da iso 100 a iso 6400, senza dover cambiare il rullino come avveniva in passato.

        Puoi considerare la cinepresa come una speciale macchina fotografica analogica che scatta normalmente da 24 a 30 fotogrammi al secondo su rulli di pellicola che consentono migliaia di scatti. La pellicola sviluppata viene proiettata al cinema alla stessa velocità e offre l’illusione del movimento, perché il nostro cervello tende a mescolare le immagini presentate in rapida sequenza e ad interpretarle come movimento. Originariamente l’otturatore era un cilindro che girava su se stesso lasciando passare la luce per metà del tempo (quindi i tempi di esposizione erano fissi a 1/48 di secondo o a 1/60 di secondo circa), poi sostituito da un’otturatore rotante (“rolling shutter”) ad apertura variabile, che permetteva di aumentare i tempi di esposizione a quasi 1/35 di secondo o di ridurli per esempio a 1/200 di secondo. Le videocamere digitali presentano limiti simili: per realizzare un video devono esporre ripetutamente il sensore alla luce (24-30 volte al secondo) per un tempo che non può evidentemente superare 1/24 o 1/30 di secondo (questo implica l’utilizzo di sensibilità molto alte quando la luce è scarsa) e che può essere ridotto anche a 1/1000 di secondo. L’utilizzo di tempi di esposizione molto brevi offre il vantaggio di catturare immagini ferme, ma il cervello fa più fatica a metterle insieme e percepisce il movimento come innaturale, a scatti: per mostrare un movimento fluido è opportuno non scendere sotto 1/50 di secondo di esposizione nei video.

        Quindi, quando si gira un filmato a 24 o 30 immagini per secondo, il tempo di esposizione corretto di ogni fotogramma nella stragrande maggioranza dei casi è limitato tra 1/30 e 1/50 di secondo circa. Quando c’è troppa poca luce per mantenere questi tempi, occorre necessariamente utilizzare obiettivi più aperti (un esempio classico sono gli sforzi di Stanley Kubrick per ottenere obiettivi più luminosi al fine di realizzare il film “Barry Lindon” con l’uso della luce naturale), oppure aggiungere luce artificiale (la classica soluzione cinematografica), oppure si utilizzano iso elevati. Quando la luce è troppa si chiude il diaframma, si abbassa la sensibilità iso (ma in una giornata di sole a 100 iso l’esposizione corretta potrebbe essere inferiore a 1/500 di secondo, soprattutto se occorre tenere il diaframma aperto per ridurre la profondità di campo), oppure si montano dei filtri: questa è la soluzione cinematografica, ma nel cinema il problema non si pone quasi perché anche il bilanciamento del bianco deve essere realizzato di volta in volta con i filtri davanti all’obiettivo, e quindi ci si limita a mettere filtri più potenti con la medesima gradazione di colore. Sulle macchine digitali il bilanciamento del bianco solitamente è automatico, e ci si limita ad aggiungere filtri a densità neutra (grigi). Il filtro a intensità neutra variabile è un semplice trucco realizzato ponendo due filtri polarizzatori in serie, in modo che girando uno dei filtri rispetto all’altro si fa passare più o meno luce.

        Con l’esposizione manuale nei video puoi agire sui seguenti parametri:

        – aumentare o diminuire i tempi di esposizione entro i limiti imposti dal video (se registri a 30 fps non più di 1/30 di secondo, se registri a 60fps non più di 1/60 di secondo, e sempre tenendo conto che tempi di esposizione troppo brevi rispetto agli fps impostati portano a percepire il video come se fosse a scatti)

        – variare la sensibilità iso per adeguarla ai tempi di esposizione (ma in alcune condizioni avresti bisogno di sensibilità non disponibili, come iso 10, affinché i tempi di esposizione siano sufficientemente lunghi da rendere il movimento fluido)

        – variare il diaframma per aumentare o ridurre i tempi a parità di sensibilità iso: questa soluzione risolve i limiti di sensibilità del sensore, ma ti costringe a cambiare anche la profondità di campo

        – impostare il bilanciamento del bianco ingannando il bilanciamento automatico

        In conclusione, anche con le impostazioni manuali sei costretto ad utilizzare in alcuni casi i filtri a densità neutra, oppure i video saranno un po’ a scatti. Il bilanciamento del bianco può essere cambiato entro certi limiti in post-produzione, oppure è possibile impostarlo anche quando c’è l’esposizione automatica, ponendo un cartellino grigio davanti all’obiettivo e poi utilizzando l’AE-lock (il blocco dell’esposizione).

        Quindi, è vero che la Nikon D5100 e la Sony SLT 55 impongono maggiori limitazioni rispetto alla Canon 600d, ma queste limitazioni sono ragionevoli e raramente ostacolano la realizzazione di un buon video. E’ molto più utile poter impostare l’apertura per gestire la profondità di campo, il contrasto, la gamma dinamica, la sottoesposizione o la sovraesposizione, e la qualità della compressione video. Infine è molto utile avere un attacco esterno per il microfono: un microfono mono isolato e amplificato offre nella maggioranza dei casi una qualità di gran lunga superiore al microfono interno.

        Credo che dovrei trasformare questo intervento in un articolo. Fammi sapere se è abbastanza chiaro e se risolve i tuoi dubbi.

        Simone

        1. Simone,
          ottimo intervento e molto completo direi.
          Ci sto ancora ragionando sopra.
          Mentre il discorso della regolazione iso e diaframma è analoga a quella della fotografia, in merito ai video non capivo a cosa servisse agire anche sull’otturatore manualmente.
          Adesso é decisamente tutto più chiaro.

          Quindi sostanzialmente, girando un video in una giornata di sole splendente, magari in un pomeriggio d’agosto, la luce é talmente tanta che va a bruciare i bianchi ( come dicevi tu)
          è necessario quindi x la macchina abbassare il tempo di esposizione pur mantenendo costanti i 30 fps.

          Quindi, a logica, mi verrebbe da pensare che in condizioni simili sarebbe semplice girare a 60 fps: più scatti in meno tempo sostanzialmente.
          A parità di condizioni di luce i due filmati sarebbero esposti correttamente con un girato a 60fps e meno con un 30fps.
          Al contrario in condizioni di luce scarsa meglio girare a 30 o 25 fps se non si vole alzare gli iso o agire sul diaframma.

          Sbaglio?

          Altro dubbio: con quanto hai scritto mi stai dicendo che un filmato a 60 fps risulta meno fluido all’occhio umano perché composto da troppi scatti?
          Si gira sostanzialmente a 60 fps esclusivamente quando si vuole realizzare uno slow motion quindi?

          Certamente da queste tue spiegazioni devi trarne un articolo da inserire nel blog!
          Penso possano tornare davvero utili ed interessanti a molti

          1. Ciao Alberto,
            se la luce è molta, con le impostazioni automatiche la macchina decide se impostare tempi di esposizione ridotti (per esempio 1/500 di secondo) o chiudere il diaframma. Con le impostazioni manuali hai il controllo di questa decisione. Tuttavia la soluzione migliore impone l’uso dei filtri ND in entrambi i casi: in questo modo, avendo a disposizione il controllo del diaframma, puoi controllare indipendentemente il tempo di esposizione e il diaframma anche se l’esposizione è automatica.

            Scattare a 60 fps è una soluzione (oltre ad essere utile per lo slow-motion): la frequenza maggiore aiuta l’occhio a ricostruire correttamente il movimento anche se i tempi di otturazione sono brevi. Ovviamente il filmato occuperà più spazio in memoria e richiederà maggiore capacità di elaborazione.

            L’occhio e il cervello percepiscono in modo diverso un filmato a 24, a 30 o a 60 fps: in genere si considerano 24 fps per un effetto più “cinenatografico”, perché il cinema adotta questo standard; i 30 o i 60 fps creano un effetto più “televisivo”.

            Purtroppo il funzionamento del cervello non è del tutto lineare: un movimento può risultare fluido e ben definito a 20 fps con esposizioni di 1/40 di secondo (ovviamente ogni singolo fotogramma risulterà mosso). Un movimento a 30 fps con esposizione di 1/40 di secondo potrebbe dare l’impressione che gli oggetti in rapido movimento lascino una breve scia, mantenendo la fuidità ma perdendo in definizione (nonostante sia aumentato il numero di fotogrammi!). Il movimento di un’auto in corsa può apparire a scatti anche con una registrazione a 120 fps, con un’esposizione di 1/1000 di secondo per ciascun fotogramma. Nella ripresa di un primo piano di un volto quasi statico, per esempio durante un’intervista, la velocità di otturazione è molto meno influente.

            Questi feonomeni si verificano a causa della meccanica dei recettori visivi e dei circuiti cerebrali collegati: stimoli diversi partono quando un oggetto colpisce l’area centrale del singolo recettore, quando l’oggetto colpisce l’area periferica del recettore, e quando l’oggetto esce del tutto dal campo visivo del recettore. Il secondo stimolo è importante perché permette di percepire in modo fluido e definito il movimento in una sequenza di immagini mosse.

            Inoltre non elaboriamo le informazioni visive sempre alla stessa velocità e con lo stesso dettaglio: esistono metodi indiretti per ingannare la percezione visiva. Per esempio, se aggiungi al video un sonoro di alta qualità ben sincronizzato, trasmesso da più fonti, o pieno di contenuti significativi (un dialogo complesso, una sinfonia), la qualità video apparirà migliore perché una parte dell’attenzione sarà dedicata all’elaborazione del suono e delle parole e sfuggiranno molti dettagli visivi. Allo stesso modo, la rappresentazione di un videogioco a 15 fps potrebbe apparire sufficientemente fluida al giocatore coinvolto in un’interazione complessa e istintiva che interessa diverse parti del corpo, mentre apparirà di scarsa qualità all’osservatore esterno che non riceve altri stimoli uditivi o sensoriali e non deve reagire attivamente.

            Infine esistono differenze individuali nella capacità di osservare e di elaborare stimoli visivi parallelamente ad altri: l’abitudine a compiere un’elaborazione cerebrale da un lato la rende più semplice ed automatica liberando risorse per altre attività, ma dall’altro può provocare un effetto collaterale chiamato “effetto di Stroop”. L’esempio più eclatante e universalmente diffuso di questo effetto si presenta quando appare un testo scritto, al punto che un accanito lettore legge inconsciamente e involontariamente il contenuto di una pagina di testo in tre/quattro secondi: in questo intervallo parte del suo cervello è impegnata nello sforzo senza che lui se ne avveda, e le risorse dedicate alle altre attività sono limitate e le reazioni influenzate dal significato delle parole lette. Allo stesso modo il cervello di un musicista professionista elabora inconsciamente le note di una sinfonia di sottofondo, rischiando di perdere il significato dell’intervista in primo piano.

            Non vado oltre perché mi sono spinto già troppo fuori tema. 🙂

            Simone

          2. Grande Simone,

            ti ringrazio per tutte le tue spiegazioni davero molto.
            In effetti devi trarne un articolo!
            Adesso mi metto a sperimentare le funzioni video della d5100 : )

            A presto

  10. Sicuramente sono Off Topic………ma visto che qui dentro ci sono dei possessori di nikon 5100 volevo porre una domanda:
    ho letto con interesse i post sulla funzione video della macchina, la parte fotografica è stata sviscerata abbastanza e credo che essendo di derivazione d7000 (il sensore) sia ottima, la parte video pero…….con il mantenimento a fuoco dei soggetti come vi trovate?
    Credete effettivamente che le tanto decantate sony slt con il loro AF a rilevazione di fase valgano la spesa oppure la nikon d5100 faccia bene il suo lavoro?
    Faccio questa domanda perche leggendo bene le recensioni delle nuove 65 e 77……..non lo so……..tutti quei mega pixels mi lasciano un po interdetto, mentre il prezzo e la qualita della nikon d5100 li trovo due parametri veramente attraenti. Certo la slt 55 costa meno delle ultime nate, ma non vi nascondo che malgrado abbia attrezzatura analogica Canon ho sempre ammirato il materiale Nikon.
    In condizioni di luce non credo ci siano problemi particolari a mantenere il fuoco potendo chiudere il diaframma (funzione utile tra l’atro per cercare di rallentare i tempi come dicevate), ma in condizioni di scarsa luminosità considerato che il diaframma va aperto con la conseguente diminuizione della profondita di campo, che esperienze avete avuto?
    Grazie mille

    1. sei un canonista e pensi all’alpha77 invece che alla 5d mark II che tra poco si troverà in giro a buon prezzo usata visto che sarà sostituita nei prossimi 6 mesi?
      se tanto ti interessa il video io penserei a quella avendo a disposizione sti 1500 euro da investire
      poi naturalmente dipende sempre da quanto corredo canon hai già

      della d5100 c’è il limite di filmati da 20 minuti e dicon rumor che riscaldi troppo ad un uso intenso di filmati… sulle reflex aps-c il filmato è ancora una funzione accessoria forse le nuove alpha rendono meglio, ma a quel punto ritorniamo sulla 5d mark II

      1. veramente sono un ex canonista in quanto la mia attrezzatura analogica non è adattabile a quella attuale digitale.
        Per la durata dei filmati non è un problema, non giro mai clip piu lunghe di 2 o tre minuti al massimo, poi in post produzione collego e monto il tutto, avere dei files troppo grandi (.mov) è troppo rischioso, se si danneggia una parte del file perdi tutto il girato, molto meglio spezzare sempre le riprese.
        Pero il fuoco………….vorrei proprio se alla lentezza dell’AF della d5100 si possa in qualche modo trovare rimedio aumentando la profondita di campo non facendolo lavorare troppo.

        La 5 d è ottima, ma per chi fa anche video lo schermo articolato è d’obbligo

        1. io ho la 5100 e devo dire che per i filmati è meglio puntare ad altro, magari proprio al sistema sony. Anche una a55 penso sia migliore.

          Ma io, desiderando il meglio in ambito fotografico ho scelto nikon, dopotutto son fotocamere no?
          Poi per me il video è una funzione utile ma di secondaria importanza.

          Se ami molto i vieo pigliati la a77 (a discapito della qualità delle foto ad alti iso)

          1. Ciao Alberto
            posso chiederti cosa trovi che non va nei video della 5100?
            delle nuove alfa 65 e 77 sinceramente pensandoci bene dopo l’euforia iniziale non concepisco il sensore a 24 mpx e direi che nemmeno te le regalano
            se proprio devo preferisco la 55 che monta il sensore della d7000 e della d5100

            PS: quanlcuno sa indicarmi un negozio on line affidabile e dai buoni prezzi?? io ne conosco 3 pero preferisco sempre cambiare in meglio se possibile, una volta Francesco paro di un negozio a Roma con ottimi prezzi……ma non ricordo il nome.

          2. Carlo

            Non c’e’ niente che non vada nei video della d5100.
            Nei video la nikon usa il rilevamento di contrasto per la messa a fuoco come tutte le reflex, ad eccezione di sony

            Solo la messa a fuoco delle Sony alpha usa la messa a fuoco a rilevamento di fase anche nei video, grazie allo specchio traslucido, e quindi risulta molto piu’ veloce e meno rumorosa. Quindi piu’ adatta ai video.
            Hai mai pensato di buttarti sulla a65 invece che sulla a77?
            Stesso sensore, stesse funzioni (video) e piu’ economica.

            In condizioni di luce intensa o scarsa non cambia niente: Nei primi piani, se vuoi fare delle riprese accattivanti il diaframma lo devi aprire x sfocare lo sfondo come vedi nei film.
            Ma in luce scarsa il rilevamento di contrasto non funziona granchè bene. Peggio ancora l’autofocus della canon. Ho visto comparative su youtube e varie review.
            Benchè canon lasci piu’ libertà nel settare tempi e diaframmi, ha un rilevamento di contrasto penoso, a mio avviso. Ci mette 2 o 3 secondi a mettere fuoco….troppo. Nikon circa 1sec.
            Sony pochi istanti.
            Comq puoi sempre mettere a fuoco manualmente, se ci sai davvero fare (io no), e risolvi il problema

            Questo sempre x quel che riguarda i video logicamente, la parte fotografica è tutt’altra storia….

            Devi decidere tu in base ai tuoi gusti
            Nikon x la fotografia
            Sony per i video.

            Concordo con te sul fatto che su internet molta gente si preoccupa della lunghezza massima dei video consentita dalla fotocamera.
            Mi fa venire in mente i filmini della cresima o della comunione girati dallo zio con una vecchia videocamera a cassette. Un interminabile noiosissimo insulso filmato.
            Se uno invece ha un minimo di buon gusto, taglia e cuce spezzoni di pochi secondi a max 2/3 minuti
            20 minuti di ripresa continua mi sembrano una enormità. Francamente sulla Nikon d5100 sono pure troppi, non so che farmene.

          3. Alberto volevo ancora chiederti una cosa:
            se in condizioni di bassa luminosita L’AF è lento, hai provato a chiudere il diaframma per aumentare la profondita di campo sfruttando le alte sensibilita del sensore della d5100? Ad alte sensibilita questo sensore sembra faccia un ottimo lavoro.
            Ti faccio un esempio: al chiuso per esempio in casa, se setti un diaframma f11, sicuramente avrai gli iso credo 3200 (ovvio che dipende dal livello di illuminamento), pero ad f 11 la profondita di campo con un 28mm effettivo (18mm) non deve essere cosi male. Che dici?

  11. in condizioni di scarsa luce l’af a contrasto é lento… Troppo e l’audio ne ristente parecchio.
    Il rumore di messa a fuoco viene registrato…. Ti serirebbe un microfono esterno.
    Cambiando le impostaz di iso non ho visto grandi miglioramenti francamente…. Ho fatto alcune prove ma cambia poco.
    Ho provato a fare video con la messa a fuoco manuale…. Beh…. Molto meglio.
    é silenzioso….. è veloce….nei video a luce scarsa farò così d’ora in poi.

    Io non so che tipo di filmati devi fare tu e a che livello.
    Ma ribadisco… Secondo me sony x i filmati, nikon x le foto.

    Poi simone/schinellato ne sa più di me sulla d5100 e forse dovresti sentire lui….

    1. dimenticavo.
      Se vuoi molta profondità di campo devi chiudere ulteriormente il diaframma e quindi l’af a contrasto peggiora notevolmente. Lo trovo quasi inutilizzabile. Non mi piace.

      Manuale é perfetto invece heheeh

    2. Ciao Alberto,
      in genere non cambio la messa a fuoco nei video, neanche manualmente: preferisco fare più riprese e montarle, tenendo ferma la videocamera e senza zoommare, e apprezzo il fatto che la D5100 non cerchi di mettere a fuoco continuamente.

      Quando lo scopo è di registrare la voce, come in un’intervista o in teatro, trovo che un microfono esterno monodirezionale, anche di bassa qualità, sia utile (volendo una qualità molto migliore si trova il Rode Videomic a 100 euro), e che la musica e si suoni stereo si possano aggiungere successivamente.

      Le tecniche cinematografiche classiche possono essere d’aiuto per la ripresa e il montaggio. Una tecnica molto semplice ed economica è la tecnica del “master”: si riprende l’intera scena con un’inquadratura ampia, e poi si riprendono degli spezzoni con inquadrature di dettaglio. Nel montaggio si introduce la scena con uno spezzone di master che consente all’osservatore di comprendere il contesto osservandolo come dall’esterno, poi si passa alle inquadrature dei personaggi tornando di tanto in tanto al master. La regola principale da tenere presente per non disorientare lo spettatore consiste nel mantenere sulla sinistra i soggetti che stanno a sinistra nell’inquadratura: per esempio, se un personaggio sta a sinistra di un tavolo nell’inquadratura principale, nell’inquadratura di dettaglio deve occupare la parte sinistra dello schermo. Questo trucco è utile perché nella visione di immagini in movimento la memoria visiva a breve termine, che consente di interpretare la scena, lavora bene se gli stessi oggetti arrivano principalmente allo stesso occhio e quindi alla stessa parte di cervello. Inoltre, sempre per lo stesso motivo, è necessario non superare la linea che unisce due partecipanti a un dialogo: se nel master il primo soggetto è a sinistra e il secondo a destra, l’inquadratura di dettaglio può spostarsi fino alla spalla sinistra del secondo quando inquadri il primo, o alla spalla destra del primo quando inquadri il secondo, in modo che i due personaggi appaiano sempre il primo a sinistra e il secondo a destra. Da questa regola fondamentale derivano le regole per l’ingresso e l’uscita di scena di uno o più personaggi, che puoi osservare facilmente in qualsiasi film realizzato in modo professionale.

      Quando riprendi un paesaggio, invece, è opportuno affidarsi alle regole della fotografia, e il montaggio è più libero, anche se in generale è bene fare in modo che i movimenti non siano contrapposti: se uno stormo di uccelli vola da sinistra verso destra, è opportuno che anche nelle inquadrature successive gli oggetti si muovano nella stessa direzione: se c’è vento, le bandiere dovrebbero avere l’asta a sinistra perché il cervello percepisce nella tensione della bandiera il movimento del vento. Se osservi un film in cui ci sono dei gabbiani che si muovono su una spiaggia, vedrai che vengono inquadrati separatamente dalle bandiere, se non quando si librano nel vento. Altrimenti il movimento, apparentemente opposto, fornisce all’occhio un’impressione innaturale: con la visione periferica e il supporto degli altri sensi, è naturale che i gabbiani volino controvento; ma nell’inquadratura di un video, paradossalmente, è bene che volino con il vento di spalle…

      Le regole possono essere violate: niente impedisce di mostrare una cascata o l’acqua che cade e subito dopo uccelli che si levano in volo: è utile per evidenziare il contrasto.

      In generale con la D5100 non riprendo allo stesso modo che con una videocamera: sono strumenti diversi. Sono convinto che una reflex offra molto di più per quello che voglio ottenere io (profondità di campo ridotta e buona qualità d’immagine e profondità di colore anche con luce scarsa), ma devo senz’altro fare i conti con i limiti della messa a fuoco e altro.

      Spero di essere stato d’aiuto.

      Simone

      1. Simone,
        siamo passati dagli aspetti tecnici della 5100 a tecniche di ripresa, ma la cosa mi fa solo che piacere.
        Io tutte queste cose non le sapevo e mi fa immenso piacere che tu le abbia portate a galla.
        La tecnica di ripresa è uno di quegli argomenti che mi piacerebbe approfondire ulteriormente.
        Se non sbaglio Francesco aveva scritto un articolo in merito e mi pare che le tue considerazioni siano ottime per completare l’argomento.

        Anche a me piace molto una profondità di campo poco elevata, offre un effetto più professionale e più simile alla visione dell’occhio umano.
        Mi ricordo quando le vecchie video camere consumer non potevano agire sui diaframmi. Era sempre tutto a fuoco….che noia!
        Nei prossimi giorni voglio mettere in pratica i tuoi suggerimenti… Ti farò senz’altro sapere com’è andata.

        Come al solito grazie mille!

  12. Grazie a tutti e due per la collaborazione e le informazioni.
    Da un punto di vista puramente fotografico la 5100 ha tutto cio che voglio e l’intezione era di acquistarla con un 18/105, non troppo pesante e tutto sommato all round anche se un po limitato nella focale, il 18-200 sarebbe meglio ma ne va della portabilita, peccato che Nikon non abbia piu un 18-135 che alla fine ritengo la focale all round piu indovinata (almeno per me).
    Cio che mi piace di piu della 5100 è la gamma cromatica del sensore, ho visto molti report in rete e la resa dei colori è veramente ottima, per questo mi sono intestardito a volerla usare anche nei video………e qua arrivano le dolenti note,
    andando per ordine:

    gamma cromatica OK;
    bassi ISO OK;
    registrazione sound avevo gia messo in conto il mic esterno in dotazione o il RODE quindi pure qua ci siamo;
    va bene anche il formato di registrazione in .mov ed i 30 fotogrammi in full HD (dei 60 non so che farmene);
    i miei video sono i tipici video da vacanza, famiglia, bambini piccoli, per questo ho sempre fatto la “lagna” su un unico apparecchio versatile.

    Anche io non amo zoommare in ripresa (non l’ho mai fatto ne con la mia sharp ne con la mia panasonic (che ancora posseggo), una volta andava di moda, centrare il soggetto zommato e poi allargare (due palle mostruose); molto meglio inquadrare la scena e poi croppare sui dettagli.

    L’aggiustamento del fuoco in ripresa non è il massimo, ma con i soggetti in movimento a sto punto mi sembra di capire che l’unica soluzione sia chiudere in diaframma e passare al fuoco manuale, una volta sugli obiettivi c’erano degli utilissimi parametri numerici di riferimento (erano solo delle linee disegnate) che in funzione del diaframma scelto ti davano la profondita di campo ipotetica risultante, cosi se uno voleva fare una foto con ampia profondita anche se il soggetto era fuori fuoco ma rientrava all’interno delle “linee” alla fine tutta la foto era a fuoco.

    Pensavo di fare la stessa cosa con il fuoco manuale in ripresa specialmente di interni: chiudere il diaframma facendo lavorare il sensore ad alti ISO per assicurarmi un fuoco fisso del soggetto in movimento (bambini) senza seguirlo con la messa a fuco (ne continua ne manuale)
    Potrebbe funzionare???

    1. Non ho ben capito cosa sta cercando di fare il tipo

      Lui ha l’auto iso impostato e poi col trucchetto EA-lock blocca gli iso che preferisce lui.

      Bohh! Io metto direttamente gli iso in manuale e giro sempre agli iso che dico io senza altre menate.
      Non ho capito perchè fa tutto quel casino li, decidere gli iso ai quali girare i filmati è una funzione già prevista dalla macchina

      forse perchè la d5100 ha il difetto di non aggiornare istantaneamente gli iso in ripresa
      quando sei il live view e settti gli iso, magari passando da 400 a 800, per vedere il risultato a monitor devi uscire e poi rientrare in live view.
      Questa è la spiegazione credo.
      Comq il metodo del tipo l’ho provato, funziona

  13. Alla fine dando per scontato che in luce diurna si possono usare i filtri neutri per abbassare il livello di luce (come diceva Simone) e quindi ottenere un tempo di ripresa tra 1/30 ed 1/60, perche in condizioni luminose ottime il problema era legato alla scattosita e non al fuoco (chiudendo il diaframma), in condizioni di bassa luminosita (rispolverando il concetto di iperfocale), impostanto un f/8 a 18mm ed iso 1600 abbiamo una profondita di campo che parte da 1.25 m dal nostro obiettivo all’infinito, direi non male, avendo l’accortezza di mantenere i soggetti oltre questa distanza………saranno sempre a fuoco.

    Ieri ho fatto un poiccolo esperimento: al chiuso con illuminazione direi normale, l’esposimetro della mia bridge mi dava i seguenti valori: 1/60, iso 1600, f 5.6………mantenendo l’esposizione a 1/30 f 8 credo che si potrebbero ottenere video fluidi (1/30) e sempre a fuoco con un f8 a 18 mm.

    Consideriamo pure che si eliminerebbero quei fastidiosi seppur repentini ed utili focheggiameni anche di una SLT.

  14. Carissimi fotografi videomakers,
    ho incontrato per caso questo blog e l’ho trovato davvero interessante. So che tanti di voi sono esperti, lo desumo dalle discussioni, allora mi permetto di abusare della vostra pazienza, disponibilità e competenza, per chiedervi di condurmi per mano verso il miglior acquisto.
    Innanzitutto ho la necessità di comprendere meglio alcuni concetti che per voi so essere chiari e pane quitidiano, per cui, se non vi secca, io vi sparo qui una serie di domande che per un neofita come me restano ancora argomenti oscuri e attendo le competenti Vs risposte (so che se ne è parlato già e vi prego di non indirizarmi a quesa o quella pagina, già ci ho provato, ma di darmi qualche risposta anche sintetica, ma qui):
    1. il progressivo e l’interlacciato hanno intrinsecamente differente qualità video visibile, o è solo una modalità opzionabile con l’altra? nello specifico, è vero che il progressivo mostra degli scatti in riproduzione? ma al tempo stesso, è vero che esso è più vicino ed autentico alla realtà poichè non si basa su mezzi campi? secondo questa stessa caratteristica non dovrebbe essere dunque l’interlacciato ad essere più scattoso?
    2. dovendo decidere di riprendere, è più consigliabile il progressivo anche se poi produrrò un dvd da vedere con relativo lettore e televisore qui in italia o al limite anche da vedere al pc? (per montare e produrre di solito uso magix video pro x oppure videodeluxe ultima versione).
    3. visto il mio programma di editing non credo che riuscirò mai a gestire un 1080 e dunque mi accontento (si fa per dire!) di un 720 che per ciò che devo fare va più che bene. Ciò premesso, la nikon 5100 offre un 720p a 24, 25 e 30 fps mentre la canon 600d a 720p offre solo dei fps più elevati, se non erro 50 o 60, mentre riserva i 25fps solo per una ripresa Full-hd. La bellissima sony a77 (che mi interessa molto lato video) cosa permette di scegliere su questi aspetti? E’ vero che il miglior fps resta il 25p? dunque dovrei comprare la nikon che lo offre anche nella risoluzione 720p?
    4. E’ vero che a 50 o 60 fps si ottiene un effetto chiamato soap opera e, se sì, in cosa consiste in senso stretto, ossia visivamente? Ho letto qui dentro che un tale fps risulta utile solo per dei buoni slow motion mentre i restanti parametri cadono in qualità poichè a parità di risoluzione i fotogrammi sono raddoppiati e quindi si perde in una cosa guadagnandone in un’altra, è vero?
    5. la nikon non ha il controllo della profondità di campo, la canon sì. In cosa consiste tale caratteristica ed è determinante considerando che non voglio fare solo delle ripresine per giocare o insomma prodotti troppo poco professionali, seppure girati in ambito scolastico con i miei alunni?
    6. cosa può indurre a preferire una dslr ad una videocamera come per esempio la panasonic 700 che tanti giudizi positivi ha raccolto? io in un dslr ci metterei una buona ottica zoom e viaggerei solo con quella. Certo l’ottica della macchina fotografica è parecchio migliore di quella della videocamera, no?
    7. Ciononostante, se voglio riprendere per esempio uno spettacolo teatrale, le riprese devono essere interrotte perchè oltre il quarto d’ora in una dslr solitamente non vanno, giusto?
    8. in termini di rumore e di luminosità, la bilancia depone a favore di un delle due dslr citate o secondo voi va meglio la videocamera pana?

    Vi ringrazio moltissimo per la disponibilità, e soprattutto delucidatemi sulle questione framerate, fps, i o p, 720 o 1080.

    Grazissime
    Marcello

    1. Marcello,
      credo che alle tue domande risponderà con competenza e cortesia Simone.
      Io sono un fotografo e il video lo uso raramente.
      Ciao, Francesco

    2. Ciao Marcello,
      ringrazio Francesco per la fiducia.
      Provo ad accennare le differenze principali tra DSLR e videocamera, senza scendere troppo nei dettagli:

      – la profondità di campo è l’intervallo di spazio che appare a fuoco in profondità: il vantaggio della reflex è evidente, poiché ti consente di mettere a fuoco un intervallo minore in profondità e di concentrare l’attenzione dello spettatore su un punto. Lo svantaggio può essere meno evidente: se gli oggetti o gli attori sono in movimento su un piano che interseca quello di messa a fuoco, andranno costantemente più o meno a fuoco (nel cinema le posizioni e i movimenti degli attori e degli oggetti vengono studiati con cura). La messa a fuoco in generale è più problematica per i video sulle reflex

      – qualità dell’immagine: con scarsa luce un sensore APSC offre una profondità di colore maggiore e un livello di rumore inferiore rispetto ad una videocamera. Tuttavia la Panasonic 700 ha tre sensori, non soffre dei problemi legati al filtro Bayer, e ha un metodo di compressione video che offre nella maggior parte delle situazioni una nitidezza migliore

      – stabilizzazione: stabilizzare un video è diverso da stabilizzare una foto. La stabilizzazione delle videocamere è dedicata ai video

      – esposizione: la gestione dell’esposizione delle videocamere tende ad essere più stabile rispetto alle DSLR. Sulle relfex che ho provato, è utile bloccare l’esposizione durante la ripresa

      – frame rate: le domande che poni richiedono una risposta molto lunga. Accenno soltanto al fatto che, se giri a 25fps e vuoi vedere un movimento fluido, è opportuno esporre intorno tra 1/40 e 1/60 di secondo. Quando c’è molta luce utilizzo un filtro ND variabile (due polarizzatori accostati) per ridurre la luce, altrimenti il video risulta a scatti. L’interlacciamento tende a ridurre questo problema. Quando c’è poca luce, girare a 60fps ed esporre a 1/120 di secondo può peggiorare il problema del rumore e della profondità di colore.

      – qualità dell’ottica: se si tralasciano le considerazioni relative alle dimensioni del sensore, l’ottica di una videocamera o di una compatta può facilmente essere superiore a quella di una reflex: in quest’ultima occorre trovare un compromesso tra dimensioni, peso, luminosità e qualità

      – ergonomia: a volte il problema con una DSLR può essere semplicemente quello di tenere dritta l’inquadratura. E’ meglio lavorare con un cavalletto, mentre con una piccola videocamera è più facile anche tenendola in mano

      – audio: in genere la registrazione audio delle reflex non è certo ottimale. La soluzione migliore per rapporto qualità/prezzo è un microfono monodirezionale esterno come il Rode VideoMic. La registrazione audio delle videocamere è più adeguata ai video

      – se devi riprendere uno spettacolo teatrale secondo me ti conviene usare una videocamera come la Panasonic 700, che avendo 3 sensori offre una buona qualità. Soltanto se vuoi realizzare un video di aspetto professionale e sei disposto a risolvere tutte le relative complicazioni ti conviene usare una reflex: altrimenti è probabile che otterresti un risultato molto migliore e con uno sforzo molto inferiore con una videocamera. Avendo soltanto la reflex a disposizione, invece, il consiglio per riprendere un teatro è di metterla su un cavalletto, montare un microfono esterno, fissare l’inquadratura, mettere a fuoco manualmente, fissare l’esposizione e registrare.

      Simone

    1. Marcello,
      la A77 è un’ottima macchina, con una risoluzione molto elevata anche se limitata un po’ dal rumore alle sensibilità più elevate rispetto alle concorrenti da 16-18 Mpx (Nikon D7000, Canon 7D). In questo caso ridimensionando le foto a questi valori però si è sullo stesso livello. Ottima la velocità di messa a fuoco, garantita dal sistema a rilevamento di fase, usabile anche per i video., Ottima pure l’ergonomia e il livello costruttivo e utile il ricevitore GPS integrato. Il mirino elettronico è molto buono, ma può non piacere a tutti. Ha anche in questo caso il limite delle altre SLT, cioè che alla velocità di raffica più alta di 12 fg/s mostra le immagini appena scattate e non la visione diretta, impedendo di seguire il reale movimento del soggetto se questo si muove velocemente. Alle velocità più basse invece si oscura brevemente fra uno scatto e l’altro, come nelle reflex con specchio.
      Ciao, Francesco

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