Pentax K5 : test ad alti Iso

La pentax K5 è il più recente modello di questa marca nel settore APS. E’ una reflex di alto di gamma, con sensore da 16 Mpx, corpo in metallo protetto da polvere ed umidità e particolarmente compatto, stabilizzatore incorporato. Si pone in concorrenza con le reflex top per il formato APS di Canon e Nikon, in particolare Canon 7D e Nikon D7000. Ero quindi molto interessato a provare come va, viste anche le lusinghiere prove pubblicate in rete e sulle riviste, e a paragonarla con la Nikon D7000.

Le caratteristiche principali della K5 sono state illustrate al momento della sua presentazione nell’articolo “<a href=”Pentax K5 e nuovo 18-135“.
La K5 è una reflex compatta e leggera,per la categoria, con la tipica linea aabbastanza squadrata delle reflex Pentax. Il corpo ha una struttura in acciaio inox con l’involucro esterno in lega di magnesio. E’ protetto da 77 guarnizioni contro spruzzi d’acqua, neve, sabbia e polvere. E’ disponibila anche un’intera gamma di obiettivi WR a tenuta stagna con 6 guarnizioni. Anche l’impugnatura opzionale portabatterie è protetta da 43 guarnizioni. Ho assistito ad una dimostrazione di una K5 messa, accesa, sotto un rubinetto per qualche minuto che dopo questo trattamento continuava a funzionare perfettamente.
Il sensore è un CMOS da 16 Mpx stabilizzato tramite un sensore giroscopico e opportuni elettromagneti che lo spostano per compensare le vibrazioni della fotocamera permettendo di guadagnare fino a quattro stop con tutti gli obiettivi. L’elaboratore d’immagine è il Prime II abbinato ad un convertitore analogico/digitale a 14 bit. Questo permette una raffica fino a 7 fg/s. L’otturatore ha tempi da 30 sec a 1/8000. L’autofocus SAFOX 11+ prevede 11 punti AF di cui 9 a croce ed è possibile personalizzare la taratura sui propri obiettivi. La sensibilità Iso può variare da 80 a 51.200 Iso. E’ disponibile la funzione live-view con AF a rilevamento di contrasto e la ripresa video Full HD 1920×1080 pixel. L’esposimetro ha 77 zone di misurazione ed è disponibile la funzione DRE per espandere la gamma dinamica. Inoltre la K5 dispone di 18 filtri digitali per numerosi effetti applicabili direttamente in macchina. lo schermo da 3” ha una risoluzione di 921.000 pixel. Il mirino a pentaprisma ha una copertura del 100 % e un ingrandimento di 0,92x (reale 0,61x). E’ disponibile una livella elettronica, la personalizzazione dei pulsanti e delle funzioni e la ripresa intervallata. Sul pentaprisma è inserito un flash estraibile in modo automatico o manuale.
Per la K5 e le altre reflex Pentax sono disponibili 28 obiettivi, tutti ottimizzati per il formato APS, 12 a focale fissa dal 14 al 300 mm, fra cui 7 “Limited” di alta qualità, 13 zoom dal fish-eye 10-17 allo zoom 55-300 e 3 macro. Alcuni montano il nuovo motore ad ultrasuoni SDM, gli altri sono comandati dal motore nel corpo. Molti appartengono alla serie WR impermeabilizzata, di cui ho già parlato. la K5,come le altre reflex Pentax, è compatibile con i precedenti obiettivi KAF e con i precedenti K con alcune limitazioni. Possono essere anche motati gli obiettivi a vite M42 e quelli per medio formato, con alcune limitazioni funzionali.
Impugnando la macchina a fronte della sua compattezza fa riscontro un peso non troppo lontano dalla D7000 e una buona consistenza, dovuti al corpo metallico.
I comandi sono in posizione classica, concentrati sulla calotta superiore e sul dorso, compreso il pulsante verde per la ripresa video. Il pulsante per la modifica della sensibilità Iso è sulla calotta accanto a quello di scatto, quindi molto facile da raggiungere. Nell’uso si sono dimostrati un po’ “scattosi” e meno morbidi di quelli della D7000. Interessante il pulsante “Raw” sulla sinistra del bocchettone di innesto ottiche che consente di salvare una foto in raw anche se si è impostato il salvataggio in jpeg.
Il mirino è ampio e luminoso, simile a quello della D7000 e consente di controllare i parametri di scatto, tempi diaframmi e sensibilità. I punti AF attivi sono evidenziati, molto piccoli, con un quadratino rossa. L’autofocus può essere singolo (AF-S), continuo (AF-C), con scelta automatica fra le due modalità (AF-A) e manuale. I punti AF possono essere scelti automaticamente o selezionati dal fotografo.

Avrei voluto provare con la K5 gli obiettivi SDM, in particolare il 16-50/2,8, il 50-135/2,8 e il 60-250/4.0, ma non erano disponibili in quanto inviati ad un’altra manifestazione. Ho provato allora il 50-200/4-5,6 WR perchè con la Kr avevo già provato il 18-135 WR.
Le foto sono state salvate in raw nel formato DNG di Adobe e convertite con Adobe Lightroo visto che non ho disponibile le pentax Utilities.
Nella galleria ho inserito anche alcune foto fatte con la Nikon D7000 e il 18-200 Vr per un confronto omogeneo con l’obiettivo usato per la K5. Se avessi provato il 60-250 pentax avrei inserito quelle fatte con il 70-300.

Le foto sono a pieno formato. Passandovi sopra con il mouse si potrò leggere con che macchina sono state scattate e la sensibilità usata. Nell’osservarle si deve tenere presente che viste su un monitor di normale risoluzione se intere avrebbero le dimensioni di circa 130×90 cm e non si guarderebbero certo da 50 cm di distanza.

Le fotopresentano un’ottima nitidezza. Fino a 800 Iso non è percepibile rumore. A 1600 Iso si può vedere in forma molto ridotta solo nelle zone scure dell’immagine, appena di più della D7000; la nitidezza rimane ottima. A 3200 Iso la nitidezza è ancora ottima, il rumore aumenta di poco, ma comincia a presentare dei puntini colorati a differenza di quello della D7000 in granuli molto simili a quelli della pellicola. Ai 6400 Iso la nitidezza diminuisce un po’, ma è ottima per questa sensibilità. Il rumore aumenta e si vede anche sulle tonalità intermedie. Al solito presenta punti colorati, mentre nella D7000 mantiene il suo aspetto di puntini scuri da grana di pellicola. A 12800 Iso non si ha perdita di nitidezza rispetto ai 6400, ma il rumore comincia a dare fastidio anche nelle zone più illuminate anche per il suo aspetto di punti colorati, cosa che non succede con la D7000 che ha a questa sensibilità anche meno rumore. Raggiunti i 25600 Iso il rumore diventa eccessivo e pervade tutta l’immagine con punti colorati, la nitidezza è abbastanza compromessa. La D7000 ha un po’ meno rumore ma anche in questa ormai assume,nelle zone più scure, la forma di puntini colorati. A 51200 Iso la foto è solo rumore e si perde ogni dettaglio; ha fatto bene Nikon a non inserire questa sensibilità nella D7000.

In conclusione la K5 è un’ottima reflex, con moltissime interessanti ed avanzate caratteristiche e una buona dotazione di obiettivi. La qualità d’immagine è ottima e si possono usare senza problemi le alte sensibilità fino a 6400 Iso e con riserva fino a 12800 Iso se non si ingrandiscono tanto le foto o si usano sul web. Le sensibilità superiori fino a 51200 sono state inserite solo come immagine per avere la sensibiltà più alta di tutte le APS, ma non sono usabili.
Nel confronto con la Nikon D7000 la K5 si posiziona bene, anche se la Nikon mantiene un’ergonomia ed un livello di costruzione superiori e una qualità d’immagine, a livello di rumore, leggermente migliore (contraiamente a quanto affermato da altri in base a misure). L’obiettivo zoom 50-200, pur appartenendo alla serie economica Pentax, si comporta bene e sembra leggermente migliore del 18-200 Nikon, che paga la sua molto maggiore escursione focale. Con il Nikon 70-300 VR i risultati sarebbero stati differenti e a favore di Nikon. La stabilizzazione sul sensore della K5 infine si comporta bene ed ha consentito di scattare foto nitide con 1/30 di secondo e focale equivalente di 200 mm, con un guadagno di 3 stop.