Panasonic LX5: impressioni

Panasonic ha presentato all’ultima Photokina la LX5, una nuova compatta premium che succede alla LX3. La caratteristica principale di questa compatta è l’obiettivo di elevata qualità e luminosità, un Leica Vario Summicron 5,1-19,2 f/2,0-3,3, equivalente ad un 24-90. Altra caratteristica di spicco è il sensore CCD da 10 Mpx di grandezza 1/1,63, leggermente superiore allo standard. Questo dovrebbe garantire una migliore qualità d’immagine.

Ho provato brevemente la Panasonic LX5 ed ho scattato qualche foto di prova.
La LX5 è una fotocamera abbastanza compatta con un sensore da 10 Mpx più grande della media (1/1,63) e un fantastico obiettivo Leica Vario-Summicron 3,5x, f2,0/3,3 24-90 mm equivalente. Questo insieme al motore di elaborazione Venus V garantiscono un’elevata risolvenza e un buon controllo del rumore alle sensibilità elevate, fino a 3200 Iso. C’è naturalmente lo stabilizzatore Power O.I.S. sull’obiettivo. La raffica arriva a 2,5 fg/s. Lo schermo è da 3″ con 460.000 pixel. E’ disponibile un mirino elettronico opzionale da inserire nella slitta per il collegamento di un flash esterno. Puo riprendere video HD 720p (1280×720 pixel) e può salvare le foto anche in formato RAW per una successiva elaborazione. Dispone, come già detto, di una slitta per flash esterni. L’ingombro è medio (110x66x43 mm) ed anche il peso (271 g).
La LX5 quindi è molto interessante per le caratteristiche dell’obiettivo, molto luminoso e di elevata qualità come il nome “Summicron” sottintende, data anche la sua ridotta escursione focale. Inoltre il sensore è di dimensioni superiori a quelli standard delle compatte o bridge correnti e questo dovrebbe migliorare il rapporto segnale/rumore alle alte sensibilità. Infine finalmente Panasonic si è decisa a offrire la possibilità di dotarla di un mirino, elettronico o ottico. Questo è un progresso notevole e rende questa compatta molto più usabile ed interessante. Anche la slitta portaccessori è un plus da non sottovalutare per chi usa il flash, anche per macro.

Il corpo si presenta compatto e robusto, molto ben rifinito e con tutti i comandi principali facilmente accessibili. L’ingombro è una via di mezzo fra una compatta tradizionale tascabile e le Micro 4/3 tipo Panasonic GF2 e Olympus E-Pl1. Non è quindi propriamente tascabile se non in un giaccone, ma comunque è facile portarsela dietro.
Ho scattato come al solito varie foto a tutte le sensibilità salvandole sia in raw che in jpeg fino a 3200 Iso. Oltre questa sensibilità la LX5 consente di scattare fino a 12800 Iso, ma con una risoluzione ridotta a 3 Mpx e salvando solo in jpeg. Le foto sono state convertite con Lightroom 3.0 non avendo disponibile il software specifico di Panasonic (dovrebbe essere una versione di Silkypix), azzerando la riduzione di rumore.
Data la scarsità di luce allo stand Panasonic alcune foto sono state scattate con tempi molto lunghi, fino ad 1/13 di sec, e quindi risentono un po’ del micromosso, nonostante l’efficacia dello stabilizzatore. Quindi non è possibile valutare, nelle foto di ritratto a bassa sensibilità, la vera nitidezza che può fornire questo obiettivo. Si può però valutare il rumore man mano che aumenta la sensibilità.
A 200 Iso il rumore non èpercepibile e non ci sono differenze fra jpeg e raw. A 400 Iso nella foto raw si incomincia a notare un po’ di rumore, che non disturba, mentre la nitidezza è analoga. A 800 Iso nelle foto raw il rumore aumenta ma è ancora tollerabile, mentre la differenza di nitidezza con le foto jpeg si fa sensibile, con i dettagli delle jpeg aggrediti e ridotti dalle routine di riduzione del rumore nelle foto in luce scarsa. Nei ritratti in buone condizioni di luce le situazione è un po’ migliore. A 1600 Iso il rumore è alto anche in raw e la perdita di dettaglio elevata nelle foto in scarsa luce, migliora un po’ in quelle scattate in migliori condizioni di luminosità. In jpeg la qualità peggiora ancora e i dettagli sono confusi. A 3200 Iso la situazione peggiora ancora ed il rumore eccessivo nelle foto raw, mentre quelle jpeg presentano vistose macchie. In buona luce la situazione però è un po’ migliore.
Le foto a 6400 e 12800 Iso a 3 Mpx presentano, come c’era da aspettarsi, scarso dettaglio e nitidezza.
in sintesi con questa Panasonic si può scattare senza problemi fino a 400 Iso e con qualche riserva a 800. I 1600 è meglio lasciarli per i casi disperati, ed oltre è opportuno non andare. Si deve però tenere conto che la luminosità dell’obiettivo, f/2.0 a 24 mm, consente di scattare con un vantaggio di 1 o 2 stop rispetto alla media delle altre compatte e quindi con una sensibilità inferiore o un tempo più breve, a parità di condizioni di luce

In conclusione la LX5 garantisce delle foto di qualità superiore alla media delle compatte, anche se non si avvicina alla qualità delle fotocamere Micro 4/3 e APS. Può essere una buona soluzione per chi cerca una fotocamera piccola e compatta da prtare sempre con se, anche se non è propriamente tascabile, e che abbia una qualità d’immagine accettabile. Può essere adatta anche come seconda macchina per chi ha già una reflex. L’ unico limite è l’obiettivo che si estende poco in tele.
Il prezzo di circa 425 € è adeguato alla qualità, ma si deve valutare anche in rapporto alle possibili alternative, come la Olympus E-PL1 che con lo zoom 14-42 mm costa all’incirca uguale e produce foto di qualità decisamente superiore.

Foto di prova

0 commenti su “Panasonic LX5: impressioni”

  1. Il problema è sempre quello della grandezza del sensore. Condivido il dubbio che una Epl1, a quasi parità di costo, sia preferibile. Roberto

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