Quale fotocamera? (2a parte)

Le compatte sono le fotocamere digitali più diffuse. Praticamente in ogni famiglia ce n’è una o più d’una. per molti i risultati forniti da queste fotocamere sono adeguati e non si pongono nemmeno il problema di cambiarle con qualcosaltro. In realtà con una compatta, sapendola usare e sapendo fotografare, si possono ottenere bellissime foto, come dimostrano molti fotografi con numerose foto pubblicate in rete. Quindi perchè cambiare e spendere di più? La risposta è che ci sono alcuni generi di foto e alcune situazioni nelle quali una compatta raggiunge i suoi limiti o addirittura non consente di ottenere foto valide. Un’altra situazione è quella in cui si vogliono fare stampe di grande formato oppure effettuare drastici tagli alla foto per ottenere quello che si vuole. In questi casi è necessario trovere delle alternative.
Vediamo quali sono.

Innanzitutto c’è da dire che non tutte le compatte sono uguali. La maggior parte è allineata sugli stessi livelli di qualità e di funzioni, ma qualcuna esce dal mucchio e si distingue per le funzioni e la qualità delle immagini che produce, superiori alla media. Sono poche e si contano sulle dita di una meno, o al masismo due. Quelle che mi vengono alla mente per prime sono un paio di Canon, la G11 e la S90 e una panasonic , la LX3, con sensori un poì più grandi dello standard e con obiettivi di qualità. Queste, pur con i limiti delle compatte, offrono una qualità di immagine sopra la media del loro segmento, la possibilità di regolazione manuale e di salvare le foto in formato raw. Sono quindi adatte ai fotoamatori che cercano qualcosa di pià della compatta standard per avere una fotocamera da tenere in tasca o quasi e da portare sempre con se.
Purtroppo anche queste in situazioni di scarsa luce soffrono dei problemi di tutte le compatte, anche se in misura leggermente minore. L’ideale sarebbe una compatta con un sensore grande come una reflex per avere la stessa qualità, come avveniva prima quando si usava la pellicola.
Compatte di questo tipo esistono, ma si tratta di fotocamere molto particolari. Sono due modelli Sigma con obiettivo fisso e sensore Foveon che da una resa superba dei colori ed una risoluzione superiore alle fotocamere con sensore tradizionale a parità di pixel, ma che soffre parecchio le alte sensibilità. L’unica altra alternativa è la Leica X1 con un sensore APS e un obiettivo fisso equivalente ad un normale (circa 45 mm), ma dal prezzo esorbitante.

Spesso chi è alla ricerca di una fotocamera più flessibile e completa di una compatta pensa alle bridge. Si tratta di fotocamere con sensori di piccole dimensioni, uguali a quelle delle compatte, ma con obiettivi zoom ad ampia escursione. Le prime avevano un 12x, ma ormai si è arrivati a 20, 24 e anche 30x. La forma è simile a quella delle reflex, anche se in genere leggermente più compatta e sono dotate di mirino elettronico. Questo è sicuramente un notevole progresso risprtto alle compatte in quanto consente di inquadrare i tutte le situazioni, anche con forte luminosità. Le altre caratteristiche prevedono stabilizzazione, sensibilità elevate, messa a fuoco macro e ripresa video, ormai universalmente HD e qualche volta anche full HD.
Sembrerebbero quindi le fotocamere ideali che conciliano le esigenze di praticità delle compatte con quelle di flesibilità delle reflex senza gli inconvenienti da molti attribuiti a queste ultime riguardo all’ingombro e facilità d’uso, unite ad un prezzo conveniente. In realtà non è così.
Per molti, quelli che cercano un mezzo per fare belle foto ricordo di viaggi, famiglia e amici, senza impegnarsi più di tanto nell’hobby della fotografia, possono anche essere la giusta soluzione.
Per chi non ha mai usato una digitale ma solo fotocamere a pellicola possono anche essere un primo approccio per provare cosa vuol dire fotografare in digitale. Presto però si accorgeranno dei loro limiti che sono gli stessi delle compatte: scarsa resa in condizioni di bassa luminosità e lentezza dell’autofocus e dello scatto nelle situazioni in cui si richiede grande dinamicità. I loro obiettivi zoom ad amplissima escursione focale, per quanto abbiano un cerchio di copertura ridotto sul piccolo sensore utilizzato, non possono avere una qualità elevata altrimenti il loro costo sarebbe esorbitante e non proporzionato alla macchina. Inoltre viste le ridotte dimensioni del sensore devono lavorare a frequenze spaziali molto elevate, con decadimento della nitidezza (tecnicamente della funzione MTF). Ciò viene recuperato con un’esaltazione della nitidezza in fase di conversione in jpeg che, unita agli algoritmi di riduzione del rumore, porta ad immagini artificiose che spesso assomigliano a dei dipinti ad acquarello. Infine il mirino elettronico soffre di diversi inconvenienti, dal ritardo quando si inquadrano soggetti in movimento veloce ai riflessi e le linee luminose quando si inquadrano fonti di luce. anche i colori sono spesso alterati quindi si ha solo una visione approssimata dell’inquadratura e del soggetto.
Sono quindi delle fotocamere valide ed anche divertenti nell’uso per la possibilità che danno di avvicinare e riprendere dei dettagli anche lontanissimi, ma si deve essere consapevoli dei loro limiti.

A questo punto se si vuole una qualità migliore restano due alternative: le reflex o le recentissime Evil.

Tutte queste considerazioni naturalmente riguardano la qualità delle foto che si possono ottenere dei vari tipi di fotocamere, indipendentemente dalla marca. In molti casi le differenze tra l’una e l’altra sono minime e riguardano più il design, l’ergonomia e le funzini accessorie offerte piuttosto che la qualità che è più legata al tipo di fotocamera che alla marca.

In ogni caso ricordo che la foto la fa il fotografo e non la macchina e che non si può sperare di ottenere migliori foto solo comprando una macchina più costosa se non si conoscono le regole base della fotografia che non sono quelle della regolazione di tempi e diaframmi (è solo un tecnicismo e le fotocamere lo fanno benissimo in autoomatico) ma quelle della composizione, dell’inquadratura, della distribuzione della luce, del colore e della significatività della foto. E’ inutile avere una bellissima foto nitida e senza rumore che però non dice nulla a chi la guarda.

0 commenti su “Quale fotocamera? (2a parte)”

  1. salve,
    che ne pensa della Finepix f80exr? Ha avuto la possibilità di testarla? ne conosce le caratteristiche? se sì, pensa sia paragonabile a quelle citate nell’articolo? grazie

    1. No, la Fuji F80EXR è una cosa diversa dalle Canon S90 e G11 e dalla Panasonic LX£. Si tratta di una superzoom di buona qualità con caratteristiche particolari come le funzioni per la riduzione del rumore e l’incremento della dinamica legate al suo particolare sensore. Come puoi vedere nella prova citata da Massimo però queste particolarità non portano poi a risultati che la distinguano dal gruppo.
      Le compatte che ho indicato io si distinguono invece oltre che per la qualità delle foto per gli obiettivi di qualità e per le possibilità di regolazione, ma i loro zoom hanno un’escursione molto più limitata.
      Ciao, Francesco

    1. Grazie per la segnalazione. La prova è completa ed interessante e porta a concludere che nessuna di queste superzoom prevalga sulle altre (Amazon a cui appartiene DPReview non può inimicarsi nessuna marca). Le conclusini finali infatti, pur corrette, premiano due outsider, Casio e Samsung, che hanno un peso molto relativo nel mercato.
      Ciao, Francesco

  2. A volte il mercato permette alternative impensabili: essendo uscita di produzione, la Olympus Ep-1 con il bello zoom collassabile 14-42 (corrisponde ad un 28-84) viene venduta sui principali siti a meno di 430 euro!
    Se uno non fosse interessato alla possibilità di applicare il mirino elettronico (fatto comune a tutte le compatte recensite) è un affare da considerare seriamente!

    1. Scusa ma non ho capito.

      1) vuoi dire che su EP-1 non è applicabile un mirino elettronico? E neppure uno ottico?

      2) un affare interessante per qualcuno cha ha già un corredo di obiettivi Olympus oppure anche per chi non ce l’ha?

      1. No sulla E-P1 non è prevista l’applicazione del mirino elettronico. Si può applicare un mirino ottico per il 17 mm. Inoltre ci sono alcune differenze a livello di AF con la E-P2 che è più veloce.

  3. Ciao, sito molto interessante,complimenti…per caso hai sentito parlare della Kodak z981?ti sembra una buona macchina?

    1. Francesco,
      la Fuji X100 è una buona macchina con sensore di dimensioni APS, garanzia di foto di qualità, un buon obiettivo fisso equivalente ad un 35 mm, un ottimo mirino ottico integrato anche da un mirino elettronico che può sovrapporvi le informazioni di scatto o in alternativa l’immagine elettronica riprodotta dal sensore. Questa è la sua caratteristica di spicco. Inoltre tutti i comandi sono affidati a ghiere esterne come nelle fotocamere tradizionali a pellicola. Anche la sua estetica è volutamente retrò e richiama quella delle macchine a telemetro degli anni 60-70.
      Il tutto però ad un prezzo che si avvicina ai 1000 €, cioè una reflex con un paio di obiettivi.
      Se ti piace l’estetica retrò e ti va bene di usare una macchina con obiettivo fisso superando il fattore prezzo è una buona scelta, altrimenti cerca qualche alternativa.
      Ciao, Francesco

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