Corredo per le vacanze

DSC00990ncSiamo a luglio e per molti si sta avvicinando il periodo delle ferie e dei viaggi. E’ vero che ormai qualunque periodo dell’anno è buono per una bella vacanza, ma indubbiamente fra luglio e agosto si concentrano la maggior parte delle partenze.
Al momento di preparare i bagagli sarà necessario quindi pensare a quale parte della propria attrezzatura fotografica portarsi in vacanza. Sarebbe bello poter avere a disposizione tutto quanto si possiede,ma a meno di viaggiare in auto (con ampio bagagliaio) questo non è possibile: sarà quindi necessario operare una selezione.
Consiglio anzi di pensare all’attrezzatura con un certo anticipo e non il giorno prima di partire, per poterne verificare la funzionalità ed eventualmente decidere di integrarla con qualche nuovo componente.
Nella scelta dell’attrezzatura si dovranno conciliare due esigenze contrastanti: da una parte, non sapendo quale sarà il soggetto preciso delle foto (in vacanza si fotografa un po’ tutto: paesaggi,  monumenti, persone, ritratti, interni, ecc.) si vorrebbe l’attrezzatura più ampia e flessibile possibile. Dall’altra c’è l’esigenza di non sovraccaricarsi troppo, specialmente se si viaggia in aereo e se si ha intenzione di far lunghi percorsi a piedi, in città o in montagna.
Iniziamo dalla fotocamera: la scelta migliore è la reflex digitale,ma si possono ottenere ottimi risultati anche con una superzoom. Queste offrono una flessibilità elevata, grazie ai loro zoom con escursione focale ormai di 18 o 20x, e quindi la possibilità di variare l’inquadratura da ampia a un dettaglio in pochi attimi. La qualità di immagine è buona specialmente in esterni con luce abbondante, come capita spesso in vacanza. Il mirino elettronico di cui le vere superzoom dispongono è utilissimo per le foto in piena luce, anzi consiglio di usarlo sempre per tenere la macchina in modo più stabile. Le superzoom tascabili, senza mirino (tipo Panasonic serie TZ) sono interessanti proprio per la loro compattezza, ma la mancanza del mirino vi metterà in difficoltà in tutte le occasioni in cui scatterete in piena luce (magari col sole alle spalle, come dice la vecchia regola) e non vedrete nulla sullo schermo. L’unico limite delle superzoom è la qualità d’immagine delle foto ad alti Iso, quindi in poca luce, che è solo accettabile per stampe di piccole dimensioni. Non mi sembrano molto adatte invece le compatte standard con zoom 3x. Certo se non si dispone di altro vanno bene ache quelle, ma per me possono essere utili solo come seconda macchina.
Se si porterà invece una reflex digitale il passo successivo è la scelta degli obiettivi. Qualche anno fa, quando gli zoom non erano così diffusi e non avevano un’escursione focale molto ampia, la scelta minima era quella di un grandangolo moderato luminoso, es. 35 f/2.0, da usare per interni, gruppi, monumenti e paesaggi ed in poca luce, e un tele sugli 85-100 mm, meglio se luminoso, per ritratti, dettagli, ecc.. Se al posto del tele fisso si sostituisce uno zoom 70-200 o 70-300, questa combinazione può essere valida anche oggi. Al massimo si potrebbe aggiungere un supergrandangolo sui 20 mm o uno zoom grandangolare, tipo 18-35 (naturalmente tutte le lunghezze focali indicate sono riferite al fullframe, per il formato APS vanno divise per 1,5, per il 4/3 per 2). In sostituzione del grandangolo a focale fissa molti probabilmente useranno oggi uno zoom corto, tipo 28-75 (18-50 in APS) , magari f/2.8 o 28-135 (18-85 in APS), colmando così il buco fra 35 e 70 mm, ma perdendo in luminosità. Il corredo sarà composto quindi da due o al massimo 3 obiettivi e coprirà tutte le focali dal 20 al 300 mm. Sembrerebbe la soluzione ideale, ma ha un inconveniente fondamentale: ogni volta che si vuole passare da una ripresa panoramica o di insieme a quella di un dettaglio o di un oggetto lontano, si dovrà cambiare obiettivo. Ciò comporta di doversi fermare, appoggiare la borsa o peggio lo zaino, prendere e cambiare l’obiettivo con le dovute precauzioni per evitare l’ingresso di polvere e umidità. Provate a farlo durante una passeggiata in cammello ai margini del deserto con una leggera brezza e il vostro sensore è andato, oppure in una delicata serata di pioggia irlandese e l’elettronica sarà ko. Senza considerare che molte foto da cogliere al volo (in viaggio succede spesso) saranno perdute se per riprenderle sarà necessario perdere tempo a cambiare obiettivo. Con una superzoom non ci sarebbe problema, ma la qualità?
Qual è allora la soluzione?
Secondo me la scelta migliore è quella di dotarsi di un obiettivo zoom di grande escursione focale, stabilizzato, minimo 11x (18-200 o più per APS, 28-300 per fullframe) e tenerlo sempre innestato sul corpo, scattando principalmente con questo. Così si potranno riprendere facilmente panorami, monumenti, paesaggi, ma anche dettagli, ritratti, ecc. senza mai cambiare obiettivo. La qualità è buona ed adeguata all’uso. Certo con le misure strumentali è evidente che obiettivi con un’escursione focale più ridotta o a focale fissa hanno una miglior risoluzione e minore distorsione ed aberrazione, ma gli obiettivi non si comprano per fare misure e riprendere linee e nel mondo dei soggetti reali questi obiettivi garantiscono ottimi risultati. L’unico altro obiettivo da affiancare a questi superzoom potrebbe essere un normale o grandangolo moderato ultraluminoso (50/1.8 o 35/2.0 per fullframe, 35/1.8, 24 o 28/1.8 per APS) da usare in interni dove la scarsa apertura dello zoom costringerebbe a usare tempi troppo lenti in relazione ad un soggetto che si muove (altrimenti c’è lo stabilizzatore). Così con due obiettivi si avrà un corredo completo minimizzando peso, costo e cambi di ottica.
Certamente poi ci sarà chi avrà bisogno di obiettivi di focale diversa relativamente a esigenze fotografiche diverse e personali. Si potà sentire la necessità di un grandangolo o di un tele più spinto, e chi sentirà questa esigenza saprà benissimo cosa scegliere, ma con i due obiettivi indicati si potrà affrontare il 95 % delle situazioni.
Oltre agli obiettivi sarà utile portare anche un piccolo flash da inserire sull’apposita slitta, in quanto quelli integrati, ottimi per il fill-in, sono poco potenti in luce scarsa.
Per il trasporto io preferisco una borsa tradizionale, apribile dall’alto e da tenere a spalla, magari anche con una cinghia a vita per sicurezza. Questa è più pratica di uno zaino in quanto consente di prendere e riporre oggetti senza doversela togliere dalle spalle, come gli zaini.
Al tempo delle pellicole si doveva decidere quante portarsene di scorta, in funzione anche della loro reperibilità sul luogo. Oggi sembra più facile, ma in realtà non è così. Infatti finita la scorta di pellicole se ne poteva sempre comprare qualcun’altra presso qualunque chiosco o bar nelle località turistiche, ma esaurito lo spazio sulle schede di memoria non si potrà più scattare a meno di trovare un negozio di elettronica e foto nelle vicinanze, oppure di poter scaricare le foto su un altro supporto permanente. Molti decidono per questo di portarsi un notebook, ma ciò non è indispensabile. Sono disponibili soluzioni alternative costituite da un hard disk inserito in una custodia comprendente un lettore universale di schede e alimentata a batteria ricaricabile. Alcuni dispongono anche di display per vedere le foto. Alcuni anni fa, quando da noi non erano disponibili, ne ordinai uno in un negozio australiano, che me lo recapitò in due giorni e che funziona ancora con ottimi risultati.
Per finire è consigliabile portarsi anche una seconda macchina di scorta: è brutto se a metà di una vacanza in posti bellissimi dove si possono fare stupende foto la fotocamera si rompe (a me è capitato, ma ne avevo un’altra). In questo caso una compatta tascabile, che costa e ingombra poco, potrà salvarci aiutandoci a continuare a scattare, anche se con qualità più ridotta: meglio una foto di bassa qualità che nessuna foto
Con l’attrezatura consigliata si potrà viaggiare leggeri potendo comunque scattare ottime foto. Non dimenticate però, mi raccomando, schede di memoria, batterie di scorta e caricabatterie per tutte le attrezzature.

0 commenti su “Corredo per le vacanze”

    1. Slurp slurp, gnam gnam, le tue ricette, Paola, mi fanno venire l’acquolina in bocca. dovrò provarne qualcuna.
      Ciao, Francesco

  1. Voglio congratularmi con te per i tuoi articoli interessantissimi, precisi e dettagliati,che finalmente contengono informazioni preziose senza essere influenzati dalla marca della fotocamera. Di una cosa sono dispiaciuto:
    non averti “scoperto prima”.D’ora innanzi sarai il mio punto di riferimento e ti leggerò molto volentieri.
    Complimenti ancora e grazie per tutto.

    1. Grazie, fa piacere poter essere utili ad altri amici fotoamatori. Spero di essere sempre all’altezza delle aspettative di chi mi legge.
      Ciao,
      Francesco

    1. Luca, penso che comunque sriverò ancora qualcosa sull’argomento prima delle vacanze.
      Ciao, Francesco

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